Al Teatro Sociale di Busto Arsizio giovedì 4 dicembre in scena “Sirene”

In occasione della Giornata mondiale della disabilità, il Teatro Sociale di Busto Arsizio dedica una serata speciale all’iniziativa ConTATTO, un progetto di Fondazione Comunitaria del Varesotto che ha l’obiettivo di creare un punto di incontro con le progettualità e il territorio.

A partire dalle 19 negli spazi del Teatro, 11 enti del territorio impegnati in progetti di inclusione di persone con disabilità animeranno il pre-spettacolo con laboratori e iniziative a tema.
Alle 20 andrà in scena “Sirene”, un’opera teatrale che mescola realismo e linguaggio visionario, ironia e dolore, per raccontare la fragilità, la trasformazione e il bisogno di essere visti.

«Con Sirene» – ha dichiarato Presidente di Fondazione Comunitaria del Varesotto Federico Visconti – «celebriamo la forza della trasformazione e della resilienza: uno spettacolo che restituisce voce a chi troppo spesso resta ai margini, intrecciando realismo e immaginario con grande sensibilità. Per la Fondazione Comunitaria è motivo di orgoglio sostenere la stagione del Teatro Sociale e, proprio da questa serata, dare avvio alla nostra nuova iniziativa ‘Contatto’, un punto di incontro tra Fondazione, progettualità e territori. Con Contatto vogliamo dare visibilità ad alcuni tra i tanti progetti sostenuti nell’ultimo anno in tutta la provincia di Varese, restando vicini al Teatro e al Terzo Settore che ne anima la vita sociale. Auguro a tutti una serata capace di emozionare e di farci guardare alla comunità con occhi nuovi».

Il testo di Sirene, scritto da Chiara Arrigoni, nasce dall’ascolto dei vissuti reali degli ospiti del centro diurno Il Ritorno Onlus di Seregno un materiale emotivo genuino raccolto in occasione del progetto “La chimera di sé” che l’autrice ha trasformato in un percorso narrativo che parla di dolore, cambiamento, rinascita.
Lo spettacolo, diretto da Alberto Oliva, si propone come una riflessione poetica, accorata e universale sulla disabilità, sull’identità e sulla capacità di rinascere attraverso un’esperienza teatrale che rompe con le forme tradizionali di linguaggio e rappresentazione.

Le protagoniste sono due donne in sedia a rotelle, Gi e Molly, interpretate da Federica Fabiani e Rossella Rapisarda, i cui destini si intrecciano tra passato e presente.
Nel presente Gi e Molly vivono una profonda amicizia, nonostante caratteri diversi: Molly è cinica ed energica; Gi, poetica e “disordinata” nel linguaggio. Le due frequentano un centro per persone con disabilità e condividono una vecchia passione per l’attore Brad Pitt. Quando scoprono che l’attore parteciperà alla festa annuale del loro fan-club, ripongono in quell’evento speranze e desideri: desiderano sentirsi finalmente viste. Parallelamente, la narrazione ci riporta dieci anni prima, seguendo una giovane Gi alle prese con le difficoltà del mondo del lavoro, in attesa di un colloquio che spera possa dare un senso alla sua vita.

Il racconto alterna due linee temporali che avanzano verso un punto di incontro: nel passato l’incidente che sconvolge i sogni di Gi, nel presente l’attesa di una festa che continua nonostante le delusioni. Senza soluzioni miracolose, la storia mostra come la vita prosegua, fragile ma capace di generare una felicità scelta consapevolmente.
Il linguaggio è essenziale e non convenzionale: l’autrice riduce le frasi a parole-chiave, che nel passato rappresentano il tentativo di Gi di controllare una realtà limitante. Nel presente, invece, momenti onirici liberano linguaggio e corpo, mescolando sogno, fiaba e realtà. Simboli come torta, sirena e vestito incarnano desiderio, libertà e trasformazione, in un percorso che rivendica visibilità e possibilità di cambiare.

Sirene è il secondo titolo in cartellone del Teatro Sociale Delia Cajelli di Busto Arsizio, sotto la nuova direzione artistica di Federico M. Zanandrea.