Ambiente & Ricerca – ENEA estende il monitoraggio della qualità dell’aria in laghi e foreste
L’ENEA ha ampliato in modo significativo il proprio sistema di monitoraggio della qualità dell’aria nelle aree naturali più sensibili del Paese: laghi alpini e foreste montane, ambienti cruciali per la biodiversità e particolarmente vulnerabili agli effetti dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici. L’iniziativa rientra nelle attività del progetto MONALISA, che mira a rafforzare l’osservazione ambientale attraverso tecnologie innovative e reti di sensori distribuiti.
Un monitoraggio che “entra” negli ecosistemi
A differenza delle misurazioni tradizionalmente effettuate in aree urbane o industriali, ENEA concentra ora l’attenzione su territori meno antropizzati, dove gli ecosistemi rispondono in modo più rapido e visibile agli stress ambientali.
Le nuove installazioni consentono di rilevare in continuo parametri come ozono, ossidi di azoto, particolato fine, composti organici volatili, oltre a variabili climatiche come temperatura, radiazione solare e umidità.
Questi dati permettono di comprendere come l’inquinamento atmosferico influenzi la salute delle foreste, l’acidificazione dei laghi e l’equilibrio degli habitat alpini, contribuendo a identificare segnali precoci di degrado ambientale.
Dalle Alpi agli Appennini: una rete sempre più capillare
Le attività di potenziamento hanno interessato vari siti già monitorati da ENEA e da istituti di ricerca partner, tra cui:
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stazioni in quota posizionate in foreste protette e aree montane difficilmente raggiungibili
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punti di misura presso laghi d’alta quota, veri “sentinella” dei cambiamenti climatici
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nuovi sensori a basso consumo e alta precisione, capaci di trasmettere dati in tempo reale anche in condizioni meteo estreme
La rete così ampliata consente non solo una copertura territoriale più ampia, ma anche una comprensione più dettagliata dei processi che regolano la qualità dell’aria in ecosistemi lontani dalle fonti dirette di emissione.
Tecnologie avanzate per capire come cambia l’aria
Il progetto MONALISA integra strumenti scientifici ad alta sensibilità con modelli di simulazione atmosferica che permettono di “ricostruire” il viaggio degli inquinanti, dalle sorgenti industriali e urbane fino alle aree più remote.
Grazie a questi modelli, i ricercatori possono individuare le origini dei contaminanti, stimare il loro impatto sulla vegetazione e studiare come l’inquinamento interagisca con altri fattori ambientali, come siccità e ondate di calore.
L’obiettivo è definire strategie efficaci per la protezione degli ecosistemi naturali e fornire supporto scientifico a politiche di mitigazione e adattamento.
Perché monitorare laghi e foreste è fondamentale
Laghi e foreste rappresentano laboratori naturali in cui è possibile osservare in modo amplificato gli effetti dell’inquinamento atmosferico.
Tra gli elementi più sensibili si trovano:
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le acque lacustri, che reagiscono rapidamente a depositi di sostanze acidificanti e nutrienti in eccesso
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le conifere e le latifoglie montane, vulnerabili all’ozono, che può compromettere fotosintesi e crescita
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i suoli forestali, dove la qualità dell’aria influisce sulla composizione chimica e sui microrganismi
Comprendere queste dinamiche è essenziale per anticipare gli impatti su biodiversità, risorse idriche, boschi e servizi ecosistemici.
Una base dati condivisa per la comunità scientifica
Uno dei punti di forza del progetto è la disponibilità dei dati raccolti, che vengono integrati in piattaforme condivise con università, enti ambientali e istituti di ricerca internazionali.
Questa apertura consente di sviluppare indicatori ambientali più precisi e di contribuire a reti europee come ICOS, LTER e ACTRIS, dedicate allo studio dell’atmosfera e degli ecosistemi terrestri.
Un passo in avanti per la tutela degli ecosistemi naturali
L’ampliamento del monitoraggio da parte di ENEA rappresenta un tassello importante in un contesto in cui gli habitat montani e lacustri sono sempre più esposti a pressioni climatiche e inquinanti.
Grazie a una rete più estesa, tecnologie avanzate e collaborazioni scientifiche transnazionali, sarà possibile comprendere meglio come cambiano aria, acqua e vegetazione, e garantire strumenti più efficaci per la loro protezione.
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