Ambiente, stretta sui rifiuti: il decreto Terra dei Fuochi punisce il pericolo più del danno

Dicembre 2, 2025 - 11:00
 0
Ambiente, stretta sui rifiuti: il decreto Terra dei Fuochi punisce il pericolo più del danno

Il governo ha riscritto in profondità le norme penali sui rifiuti con il cosiddetto Decreto Terra dei Fuochi (D.L. 116/2025), un intervento nato per contrastare l’abbandono indiscriminato dei materiali di scarto e le gestioni illecite che da anni devastano interi territori del Paese. La spinta è arrivata dalle immagini, ormai tristemente note, dei roghi e degli sversamenti nella zona tra Napoli e Caserta, ma anche dalle richieste dell’Unione europea, che sollecitava pene più severe e reati capaci di reggere processi lunghi senza cadere in prescrizione.

Il decreto ha introdotto una serie di nuove figure di reato che si aggiungono a quelle già esistenti, con l’obiettivo dichiarato di colmare le lacune di un sistema che, finora, ha mostrato tutta la sua debolezza. Le precedenti contravvenzioni, punite con arresto e ammenda, sono state spesso inefficaci: tempi troppo brevi per giungere a giudizio, sanzioni non proporzionate al danno ambientale e, in molti casi, reati che si estinguevano prima ancora di arrivare in tribunale.

Il cuore della riforma è nell’introduzione dei cosiddetti “casi particolari”, situazioni in cui l’abbandono o la gestione illecita dei rifiuti diventa automaticamente più grave se comporta un pericolo concreto per la salute o per l’ambiente. Non solo: viene punito più severamente anche chi agisce in aree contaminate o già sottoposte a bonifica, aggravando uno scenario ambientale già compromesso.

La novità principale è l’articolo 255-bis, che per la prima volta trasforma l’abbandono di rifiuti non pericolosi in un vero delitto quando la condotta mette a rischio persone, aria, acqua o suolo. Non si tratta più di una semplice trasgressione: il giudice dovrà valutare se la condotta ha creato un pericolo reale e non solo astratto. Un passo avanti, che però lascia aperti interrogativi su come questo “pericolo concreto” potrà essere dimostrato in tribunale.

Il decreto rafforza anche le sanzioni per l’abbandono di rifiuti pericolosi e per la gestione non autorizzata. Ma qui emergono i primi nodi: in molti casi, infatti, le pene previste superano addirittura quelle del reato di inquinamento ambientale doloso, un vero paradosso se si considera che quest’ultimo comporta un danno reale alle matrici ambientali, mentre i nuovi reati puniscono situazioni di semplice rischio.

Un capitolo a parte riguarda la discarica abusiva. Il nuovo articolo 256, comma 3-bis, riproduce integralmente la condotta tipica e la collega a un pericolo concreto: una tecnica legislativa diversa da quella utilizzata per le altre norme, tanto da far ritenere agli esperti che si tratti, in questo caso, di una vera e propria nuova figura di reato.

Resta il problema della proporzionalità: per alcune ipotesi, soprattutto quelle che coinvolgono imprenditori o responsabili di enti, le pene risultano più elevate rispetto ai delitti ambientali già esistenti. Un effetto collaterale che molti operatori del settore giudicano incoerente e potenzialmente foriero di conflitti interpretativi.

Il decreto vuole senza dubbio imprimere una svolta nella lotta ai reati ambientali, aumentando la capacità dello Stato di reprimere condotte finora troppo spesso impunite. Ma la stratificazione di nuove norme, l’innalzamento dei limiti di pena e alcune evidenti disarmonie rischiano di generare un sistema poco coerente, dove non sempre alla gravità del fatto corrisponde una sanzione adeguata.

In definitiva, l’impianto riformato offre strumenti più robusti per contrastare chi abbandona o gestisce illecitamente rifiuti, ma lascia aperti nodi interpretativi e criticità che dovranno essere risolti dalla giurisprudenza — o, forse, da un futuro intervento legislativo più organico.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia