Brutti capelli, brutta me. Ecco perché ci sentiamo più belle dopo lo shampoo
Ammettiamolo: è capitato a tutti, almeno una volta, di pensare che la nostra bellezza sia direttamente influenzata dai nostri capelli. Ci sono giorni, infatti, in cui basta fare una lunga doccia e piega per sentirsi meglio. Appena finito, lo specchio ci restituisce un’immagine diversa, tanto da farci pensare: bastava così poco? È innegabile: ci si può truccare, vestire meglio, fare skincare e dormire di più, ma se i capelli 2025 non vanno, qualcosa non funziona.
No, non è solo una percezione narcisistica. Il nostro cervello reagisce davvero a questo tipo di cambiamento. In diversi casi si tratta sicuramente anche del relax dopo una doccia calda, ma in generale i capelli sono una delle prime cose che l’occhio umano percepisce, e quando appaiono lucidi, puliti e setosi armonizzano anche i nostri lineamenti.
Sembriamo subito più attraenti. Proviamo a comprendere perché.
Capelli 2025: cosa dice la scienza
La scienza è anche bellezza e, in questo caso, non smentisce affatto l’intuizione. Diversi studi e ricerche hanno dimostrato come i capelli incidono in modo concreto sulla percezione di noi stessi e dell’attrattività. In una ricerca pubblicata sul Journal of Esthetic and Restorative Dentistry (2021), la componente “capelli” mostra una correlazione significativa con l’attrattività generale del volto: r = 0.527 per i giudizi di persone comuni, e r = 0.613 per i professionisti del settore estetico.
In parole semplici, l’aspetto dei capelli contribuisce in modo misurabile al modo in cui valutiamo un viso.

Foto IPA Agency
Altri esperimenti, come quello condotto dal team di ricerca di Frontiers in Psychology, hanno analizzato l’effetto di parametri come densità, diametro e stile dei capelli. Anche queste caratteristiche, unite a variazioni minime, influenzano la percezione della nostra bellezza, e perfino della nostra salute e dell’età.
I capelli 2025 come termometro sociale
Sì, è stata sviluppata anche la teoria del Good Hair Study dallo studio Perception Institute, che ha coinvolto oltre quattro mila partecipanti per misurare i bias impliciti legati ai capelli. Il risultato? La texture, la cura e la condizione stessa del capello non solo cambiano la nostra percezione estetica, ma anche quella degli altri. I capelli si rivelano quindi un parametro importante di impressione sociale. Un po’ come il pretty privilege: se ben curati, vengono associati a maggiore professionalità ed equilibrio.
Perché ci sentiamo “più belle” dopo lo shampoo? Questione di scienza e suggestione
La domanda allora è: cosa succede davvero quando, dopo aver lavato i capelli, ci sentiamo improvvisamente più belle? Bisogna analizzare più piani. In primis, parte della risposta è fisiologica: i capelli puliti riflettono meglio la luce, creano contrasti più armoniosi con la pelle, danno un’idea di freschezza e salute. È un segnale visivo che il cervello legge immediatamente come “positivo”. In secondo luogo, spesso il nostro viso (e corpo) appare più rilassato dopo essere entrato in contatto con l’acqua calda, che ha specifici benefici.
Ma c’è anche un effetto percettivo più sottile. Gli studi sull’effetto leaky – come quello pubblicato da Perception nel 2015 – dimostrano che i capelli influenzano la valutazione del viso anche quando non sono l’oggetto principale dell’osservazione. In parole semplici, anche quando pensiamo di guardare solo il volto, non è così. I capelli arrivano alla nostra percezione sempre e comunque, anche inconsciamente. L’immagine del volto appare inseparabile dalla cornice che lo racchiude.
E infine, c’è la componente psicologica: lavarsi i capelli è un gesto per il nostro benessere. Stiamo facendo qualcosa per noi stessi, e abbiamo più consapevolezza sulla nostra immagine.
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