Coldiretti-Filiera Italia: Von der Leyen svende il riso europeo
Roma, 2 dic. (askanews) – “L’ottenimento dell’automatismo per l’attivazione della clausola di salvaguardia rappresenta un passo avanti, ma le condizioni per l’attivazione non consentono una tutela reale ed efficace per il riso dalle importazioni dai paesi asiatici, lontani dagli standard di produzione dell’Ue, dal punto di vista dei diritti dei lavoratori e della tutela dell’ambiente, mettendo in serio rischio la tenuta del settore”. Questo il commento di Coldiretti e Filiera Italia dopo l’accordo di trilogo raggiunto nella tarda serata di ieri.
Le condizioni definite nell’accordo prevedono l’attivazione della clausola al superamento delle 561mila tonnellate, con possibilità di revisione annuale e con una quota per l’anno successivo all’attivazione della salvaguardia (TRQ) presumibilmente bassa, che consentirà un’applicazione anticipata come richiesto da Coldiretti e Filiera Italia. Diversamente, avremmo ottenuto una clausola con attivazione a 700mila tonnellate. Coldiretti e Filiera Italia interverranno comunque con una richiesta di emendamento per abbassare questa quantità anche in vista della sessione plenaria del Parlamento europeo.
Per le confederazioni la quota resta infatti inspiegabilmente alta, “con la Commissione a guida Von der Leyen che sembra non tener conto che del fatto che molto di questo riso viene coltivato anche con lo sfruttamento del lavoro minorile, oltre che con l’utilizzo di pesticidi, come il triciclazolo, vietati in Europa da anni, finendo per sacrificare il riso italiano sull’altare di altri interessi”. Senza dimenticare, sottolineano Coldiretti e Filiera Italia, la necessità avanzata fin dall’inizio di prevedere monitoraggi rigidi per evitare triangolazioni.
“Ringraziamo per il lavoro svolto i negoziatori del Parlamento Europeo di Ppe ed Ecr che hanno mantenuto fino alla fine il punto a favore del settore a fronte di una inaccettabile chiusura da parte della Presidenza Danese e della Commissione”, aggiungono le due organizzazioni, che ricordano come le importazioni abbiano appena superato le 540mila tonnellate e che pesino anche sull’andamento del prezzo di alcune varietà di eccellenza come l’Arborio, che ha subito una perdita del 35% del valore rispetto allo scorso anno. Importazioni che colpiscono gli agricoltori senza avvantaggiare i consumatori e che saturano il mercato facendo crollare i prezzi del riso italiano, denunciano Coldiretti e Filiera Italia.
Gli arrivi, ricordano, sono spesso favoriti da accordi commerciali con i paesi Extra Ue oppure, come in questo caso specifico, a vantaggio di Paesi beneficiari del regime EBA – Everithings But Arms (tutto tranne le armi) che, dichiarano Coldiretti e Filiera Italia, dal 2009 hanno causato un aumento sfrenato delle importazioni che sono passate da 9 a quasi 500 milioni di chili.
“Questa dinamica, senza una clausola automatica efficace, potrebbe amplificarsi con eventuali futuri accordi tra Ue e India, ma anche con il Mercosur che prevede, a regime, importazioni a dazio agevolato pari a 60mila tonnellate. Un accordo, anche il Mercosur, che deve prevedere clausole di salvaguardia automatiche ed efficaci”, ribadiscono le organizzazioni.
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