Con CoSviG riparte la comunicazione istituzionale sulla geotermia, insieme a greenreport

Novembre 30, 2025 - 16:30
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Con CoSviG riparte la comunicazione istituzionale sulla geotermia, insieme a greenreport

La geotermia è una fonte rinnovabile tanto preziosa quanto ancora poco conosciuta, perché nascosta sotto ai nostri piedi: eppure nel sottosuolo ribolle un’energia che – da sola – potrebbe soddisfare 140 volte tanto il fabbisogno mondiale di elettricità. Quello toscano è stato il primo territorio al mondo in grado di addomesticarla a fini industriali prima (oltre 200 anni fa) e poi per la produzione di energia elettrica, con le prime cinque lampadine accese il 4 luglio 1904 dal principe Ginori Conti.

Oggi i quasi 6 TWh prodotti annualmente dalle centrali geotermoelettriche gestite da Enel green power, oltre ad essere equiparabili a circa un terzo del fabbisogno elettrico regionale e a rappresentare il 70% dell’energia rinnovabile prodotta in Toscana, forniscono calore utile a riscaldare 13 mila utenze residenziali, aziende ed esercizi commerciali, oltre a 26 ettari di serre, e contribuiscono ad alimentare un’importante filiera artigianale, agroalimentare e turistica con oltre 60 mila visite annue. Tutto questo consente di evitare il consumo di 1,1 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) e l’emissione in atmosfera di circa 3 Mt di CO2eq: in questo modo lo sviluppo dell’economia locale si unisce alla lotta contro la crisi climatica in corso.

Quella della geotermia è una storia centenaria – se non millenaria, basti pensare alle citazioni dantesche e agli usi termali sin dall’epoca etrusca – che in Toscana sta per vivere una nuova svolta, grazie al rinnovo ventennale delle concessioni minerarie che sottendono la coltivazione della geotermia, accordato dalla Regione Toscana a Enel green power a fronte di un maxi piano d’investimenti da quasi 3 miliardi di euro (che arrivano a 7,4 mld contando anche costi d’esercizio e manutenzione ordinaria), cui si sommano royalty per i Comuni geotermici e ricadute territoriali da 400 milioni di euro tra area tradizionale e amiatina.

È in questo contesto in cui il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche (CoSviG), in collaborazione con la Regione Toscana, riprende la sua storica quanto preziosa attività di comunicazione istituzionale sulla geotermia: «Uno strumento operativo concepito – spiegano da CoSviG – per promuovere l’accettabilità sociale della coltivazione della risorsa geotermica, fornire alla popolazione informazioni sui metodi di coltivazione e sui risultati della ricerca scientifica in tema di tutela ambientale e territoriale, favorire l’innovazione in materia di energia geotermica e rinnovabile, attraverso l’utilizzo di numerosi canali informativi».

Un’informazione di qualità, scientificamente fondata e attenta alla triplice dimensione della sostenibilità – ambientale, sociale ed economica – è infatti il presupposto necessario, sebbene certamente non sufficiente, affinché la geotermia possa essere sempre più volano di sviluppo per i territori geotermici e la Toscana tutta, e da qui tracciare la rotta anche per Italia, Unione europea e il resto del mondo, come la Toscana geotermica ha già dimostrato di saper fare nel corso della sua incredibile storia.

A valle di vent’anni d’esperienza sul campo, greenreport avrà l’onere e soprattutto l’onore di accompagnare CoSviG e Regione Toscana in questo percorso, contribuendo a dipanare un piano multicanale che spazierà dagli articoli di cronaca alle interviste d’approfondimento, dalle uscite podcast a quelle video, fino a campagne social dedicate, per esplorare e spiegare il meglio che la geotermia ha da offrire, insieme alle criticità ancora da affrontare. Stay tuned!

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