Cuveglio aderisce al progetto “La Città delle Bambine e dei Bambini”

Il Comune di Cuveglio ha ufficializzato l’adesione al progetto nazionale “La Città delle Bambine e dei Bambini”, ideato dal pedagogista Francesco Tonucci e già attivo in numerosi Comuni italiani ed europei. Una scelta che punta a mettere al centro della progettazione urbana lo sguardo dei più piccoli, con l’obiettivo di costruire una comunità più attenta, accogliente e sostenibile per tutti.
Un percorso partecipativo che parte dai bambini
La delibera approvata dalla Giunta comunale dà il via a un percorso che vedrà coinvolti in prima persona i bambini della scuola primaria, forte di una presenza di oltre 130 alunni iscritti nel polo scolastico locale. Come spiega il sindaco Giorgio Piccolo, «investire sui bambini significa rendere Cuveglio più sicuro e accogliente per tutti: giovani, famiglie, anziani e visitatori».
Tre i pilastri fondamentali del progetto:
Il Consiglio dei Bambini: i piccoli cittadini si riuniranno in modo autonomo per confrontarsi e avanzare proposte su come migliorare la vita nel paese.
La Progettazione Partecipata: attraverso passeggiate e attività pratiche, i bambini saranno coinvolti nel ripensamento di piazze, parchi e vie delle frazioni.
Il Diritto al Gioco: si punta a valorizzare e arricchire gli spazi pubblici per garantire momenti di socialità e benessere, riconoscendo il gioco come un diritto fondamentale.
Una comunità più inclusiva a partire dai più piccoli
Per l’amministrazione comunale, questa iniziativa non è isolata, ma si inserisce in un percorso già avviato: dal Consiglio dei Ragazzi al Sindaco dei Ragazzi, fino alla nascita imminente della Consulta Giovanile. Strumenti che non si sovrappongono, ma si completano per garantire ascolto e partecipazione continuativa alle nuove generazioni.
«Le bambine e i bambini sono cittadini di oggi, non solo del futuro – sottolinea il consigliere comunale Riccardo Vincenzi, giovane voce all’interno del Consiglio –. Questo progetto ci aiuta a dare coerenza alle scelte amministrative, partendo da un parametro chiaro: i bisogni reali di chi vive il paese in modo più diretto, spontaneo, fragile. Ma proprio per questo, più vero».
Un progetto che coinvolgerà tutta la comunità
Il percorso partirà già nelle prossime settimane con incontri pubblici e momenti di restituzione alla cittadinanza. L’obiettivo è semplice ma profondo: costruire un paese “a misura di bambino” significa progettare uno spazio migliore per tutti, dove il benessere individuale si intreccia con quello collettivo.
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