Dal commercio dei cereali ai mille ettari in Toscana: l’eredità e la visione di Renato Pagnan
Contenuto tratto dal numero di novembre 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
È la generazione che ha fatto l’Italia. Uomini lungimiranti che hanno dato vita a imprese solide, radicate a territorio e valori del lavoro. Dietro di loro, famiglie che hanno raccolto il testimone e portato avanti sogni e progetti, creando lavoro e benessere per le comunità.
Un dato non scontato, quello del passaggio generazionale, se è vero che solo il 25% delle aziende sopravvive al primo cambio e che, dopo i passaggi successivi, ne rimane in piedi solo una su dieci. Quando le radici sono solide, però, ne derivano gruppi industriali in grado di rappresentare la spina dorsale dell’economia italiana. La famiglia (e il gruppo) Pagnan è tra questi. Tutto è nato, nel 1929, da un giovane veneto dotato di coraggio, visione e determinazione: Romano Pagnan, classe 1906, futuro capostipite di un gruppo con attività nei settori alimentare, turistico e immobiliare, che oggi è guidato dal figlio Renato e coinvolge l’intera famiglia.
Tra gli anni ’50 e ’70 l’azienda è diventata leader nel commercio internazionale di cereali, semi oleosi e derivati. La seconda generazione ha ampliato gli orizzonti, aprendo al turismo open air. L’intuizione di Renato Pagnan è stata quella di trasformare una grande proprietà agricola sulla laguna di Venezia in un villaggio turistico. Così, nel 1971, ha preso avvio il ramo turistico, al quale è seguito lo sviluppo dell’immobiliare.
Il Gruppo Pagnan oggi conta società nell’agribusiness, aziende agricole in Italia e Argentina, allevamenti specializzati, aziende molitorie e di alimentazione animale. Nell’ospitalità turistica comprende i Villaggi Isaholidays, l’Hotel Plaza e l’Anda Venice Hostel, nel territorio compreso tra Venezia e il Parco Naturale del Delta del Po. Tra queste, Anda Venice Hostel – l’ultima nata – si è rapidamente affermata a livello nazionale e internazionale, conquistando, nel 2025, i riconoscimenti assegnati da Hostelworld come miglior ostello in Italia, secondo miglior ostello in Europa e miglior ostello categoria XL in Europa.
Renato Pagnan, quali sono le parole chiave alla base dell’impresa?
Dopo la Seconda guerra mondiale, nel commercio internazionale occorreva capire le opportunità di sviluppo. Leggere i mercati quando non erano elettronici. Era necessario coraggio. Rischiare e provarci. Caratteristiche che aveva mio padre. Basi che guidano la nostra voglia di evolverci, con passione, visione innovativa, genialità e rischio.
Quanto siamo lontani dalla nuova frontiera del turismo open air?
È già realtà. Il turista oggi cercano nuove soluzioni. In particolare olandesi, scandinavi e tedeschi scelgono vacanze che facciano vivere appieno il territorio, tra natura ed enogastronomia di qualità. Con le nostre strutture in Veneto abbiamo raggiunto il milione di presenze.
Quali sono i progetti più rilevanti del gruppo?
Stiamo sviluppando un grande progetto per la Toscana, dove abbiamo mille ettari, nella tenuta di Berignone, territorio di Casole d’Elsa. Un progetto che vede il turismo come strumento di valorizzazione del territorio, delle sue peculiarità e delle eccellenze paesaggistiche, enogastronomiche e agricole. Ma è anche un progetto che punta alla sostenibilità e alla salvaguardia dell’ambiente, oltre che alla tutela del patrimonio boschivo. La Toscana per noi rappresenta una grande occasione di sviluppo dal punto di vista non solo economico, ma anche sociale.
L’articolo Dal commercio dei cereali ai mille ettari in Toscana: l’eredità e la visione di Renato Pagnan è tratto da Forbes Italia.
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