Difesa, l’UE ha ricevuto tutti i 19 piani nazionali per SAFE. Di questi 15 prevedono sostegno all’Ucraina
Bruxelles – I piani nazionali per l’utilizzo dei fondi UE per la difesa sono arrivati, e i tre quarti di questi includono misure e progetti a presenza e partecipazione dell’Ucraina. Il commissario per la Difesa, Andrius Kubilius, lo annuncia in pompa magna, enfatizzando “l’impegno storico” dei governi riguardo a SAFE, lo strumento da 150 miliardi di euro per il rilancio dell’industria pesante.
Il 30 novembre era il termine ultimo per presentare i piani nazionali sulla base dei quali richiedere i finanziamenti già concordati (per l’Italia si tratta di 14,9 miliardi di euro). All’appello non ne manca nessuno e 15 piani su 19 prevedono finanziamenti per Kiev o partecipazione dell’industria ucraina. “Non possiamo dire quali sono i quattro Stati membri che non hanno previsto sostegno all’Ucraina per ragioni di riservatezza”, si appresta a precisare Thomas Regnier, portavoce dell’esecutivo comunitario responsabile per il dossier.
Kubilius: “Dobbiamo essere pronti per la difesa in tutti i campi, mettere da parte i tempi di pace”
Adesso la Commissione europea valuterà i piani, che passeranno al vaglio del Consiglio dell’UE. Se anche il Consiglio dovesse dare il proprio via libera, allora la Commissione potrà iniziare ad erogare i fondi. Sulla base dei progressi raggiunti sul campo, da rendicontare con rapporti d’analisi e valutazioni, si procederà ad erogare le tranche successive, spiega ancora il portavoce. Praticamente si applica a SAFE lo stesso procedimento adottato per il programma di ripresa post-pandemico NextGenerationEU, i cui fondi sono assegnati sulla base del raggiungimento di obiettivi e misure.
Kubilius, attraverso il suo canale X, chiarisce comunque che 15 piani nazionali che includono finanziamenti per l’Ucraina via SAFE sono “più del previsto”, e che questi significa “miliardi di euro, non milioni”. Il commissario anticipa inoltre, senza entrare nello specifico, che “la maggior parte degli Stati membri” inserirà i progetti in quattro dei nove settori principali proposti dall’UE nel libro bianco per la difesa e confermati nella strategia per il 2030, vale a dire “Iniziativa di difesa tramite droni, Osservazione del fianco orientale, Scudo aereo e Scudo spaziale”.
A Bruxelles si saluta con soddisfazione l’arrivo di questi piani. “Un anno fa – ricorda ancora Kubilius – la presidente von der Leyen ha affidato a me e al mio team una missione chiara: rafforzare la preparazione alla difesa dell’UE investendo di più, insieme e a livello europeo”. Su questo “stiamo lavorando a pieno ritmo” attraverso “politiche concrete, iniziative coraggiose e una cooperazione più forte”.
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