Dirigenti degli enti locali: firmato il nuovo contratto 2022-2024
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Dopo settimane di confronto, è arrivata la firma sull’ipotesi di Contratto collettivo nazionale di lavoro per la dirigenza delle Funzioni Locali relativa al triennio 2022-2024.
L’accordo è stato sottoscritto tra l’Aran, l’Agenzia che rappresenta le pubbliche amministrazioni nei tavoli negoziali, e le principali organizzazioni sindacali del settore. A mancare all’appello è stata la Fp Cgil, che ha scelto di non firmare il testo, distinguendosi così dalle altre sigle.
Il nuovo contratto interessa circa 13mila dirigenti che operano negli enti locali, suddivisi in tre categorie: 5.500 dirigenti degli enti territoriali, 5.200 dirigenti professionali, tecnici e amministrativi (Pta) e 2.300 segretari comunali e provinciali. Si tratta, dunque, di una platea ampia e strategica per il funzionamento della macchina amministrativa dei Comuni, delle Province e delle Città metropolitane.
Aumenti in busta paga e maggiore stabilità economica
Sul piano retributivo, il contratto prevede aumenti medi mensili di circa 444 euro, calcolati su tredici mensilità. Una parte significativa delle nuove risorse – oltre due terzi – sarà destinata a consolidare le componenti fisse dello stipendio, con l’obiettivo di rendere più stabile la remunerazione complessiva e ridurre il peso delle indennità variabili.
In altre parole, si rafforza la parte “sicura” della busta paga, offrendo ai dirigenti una base economica più solida e meno soggetta a oscillazioni.
Naddeo (Aran): “Un segnale di continuità e tempestività”
Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, ha commentato positivamente la conclusione del negoziato, sottolineando il valore del risultato raggiunto.
«Questo contratto – ha spiegato – rappresenta un passo importante nella stagione dei rinnovi e dà una risposta concreta a dirigenti e segretari che garantiscono ogni giorno il buon funzionamento dei servizi pubblici locali».
Naddeo ha poi ricordato che il lavoro di confronto con i sindacati è stato particolarmente rapido: «Le trattative sono iniziate appena un mese fa e si sono concluse in tempi brevi. È la dimostrazione che la continuità nella contrattazione può portare benefici sia ai lavoratori sia alle amministrazioni».
Lo stesso presidente ha anticipato che, in linea con gli obiettivi del ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, si punta ad avviare entro la fine dell’anno anche il nuovo ciclo di contrattazione per il triennio 2025-2027, così da ridurre sempre più il divario tra la scadenza dei contratti e il loro rinnovo effettivo.
I prossimi passaggi
Come previsto dalle procedure, l’ipotesi di accordo siglata oggi sarà ora trasmessa agli organismi di controllo competenti – tra cui Corte dei conti e ministeri vigilanti – per le verifiche di legge. Solo dopo questi passaggi potrà arrivare la firma definitiva, che renderà pienamente operativo il contratto.
Le principali novità: più tutele e attenzione al benessere
Oltre agli aspetti economici, il nuovo testo introduce diverse misure innovative sul fronte dei diritti e della qualità del lavoro. Tra queste spiccano il rafforzamento delle tutele per chi è sottoposto a terapie salvavita o affetto da gravi patologie, e la previsione di forme di patrocinio legale in caso di aggressioni subite durante l’esercizio delle proprie funzioni.
Un’attenzione particolare è rivolta anche alla gestione delle carriere e alla valorizzazione dell’esperienza professionale. Viene introdotto, infatti, un capitolo dedicato alle politiche di “age management”, finalizzato a favorire la permanenza e la trasmissione di competenze all’interno delle amministrazioni, con percorsi che tengano conto delle diverse fasi della vita lavorativa.
Altro elemento centrale è la formazione continua, considerata leva indispensabile per l’innovazione e l’efficienza della pubblica amministrazione. Il contratto punta a rendere la formazione parte integrante dell’attività professionale, potenziando le opportunità di aggiornamento e crescita per i dirigenti.
Welfare integrativo e partecipazione sindacale
Il documento conferma inoltre la possibilità, già prevista in precedenza, di destinare risorse al welfare integrativo, nel rispetto delle norme fiscali vigenti.
Questo significa che le amministrazioni potranno continuare a promuovere iniziative a sostegno del benessere dei dipendenti – come servizi per la salute, la famiglia o il tempo libero – integrando quanto già previsto dal sistema pubblico.
Un ulteriore rafforzamento riguarda gli strumenti di partecipazione sindacale. Restano attivi i canali di confronto permanente tra amministrazioni e rappresentanze dei lavoratori, così come l’Organismo paritetico per l’innovazione, che avrà il compito di approfondire temi organizzativi e gestionali.
Le dichiarazioni congiunte contenute nell’accordo prevedono, inoltre, che si prosegua con specifici tavoli tecnici su questioni delicate come la revisione delle fasce professionali e i criteri di passaggio di carriera per i segretari comunali e provinciali, oltre al già citato patrocinio legale.
Il testo firmato della pre-intesa nuovo contratto dirigenti enti locali 2022-2024
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