Disservizi su portale passaporti online: prenotare l'appuntamento sembra impossibile

Novembre 14, 2025 - 06:00
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Disservizi su portale passaporti online: prenotare l'appuntamento sembra impossibile

lentepubblica.it

Cresce il malcontento tra gli utenti che tentano da giorni di prenotare un appuntamento per ottenere o rinnovare il passaporto attraverso il portale ufficiale della Polizia di Stato.


Il sito, accessibile all’indirizzo https://passaportonline.poliziadistato.it, dovrebbe semplificare le procedure burocratiche, permettendo di fissare online un incontro presso la Questura di competenza. Nella pratica, tuttavia, molti cittadini raccontano una realtà ben diversa: errori di accesso e una trafila digitale che spesso si conclude nel nulla, nonostante i ripetuti tentativi.

L’obiettivo: digitalizzare un servizio essenziale

L’introduzione del portale “Passaporto Online” nasce con l’intento di snellire la burocrazia e ridurre le lunghe code agli sportelli. Il sistema dovrebbe consentire a ogni cittadino di registrarsi tramite credenziali SPID, scegliere la Questura più vicina e prenotare un appuntamento per la consegna della documentazione.

Una volta completata la procedura online, basterebbe recarsi in sede alla data indicata per rilevare le impronte digitali e finalizzare la richiesta. In teoria, un processo rapido e moderno. In realtà, però, per molti si è trasformato in un labirinto digitale senza uscita.

Login impossibili e loop infiniti

Le segnalazioni arrivate alla nostra redazione  descrivono una situazione pressoché identica. Gli utenti provano ad accedere con le proprie credenziali SPID, come richiesto dal sistema. Dopo aver completato i passaggi di sicurezza, compreso l’inserimento del codice temporaneo inviato via SMS (a pagamento), il sito richiede l’autorizzazione al trattamento dei dati personali. A quel punto, anziché aprire la pagina per la prenotazione, il sistema riporta automaticamente alla schermata di login iniziale.

Disservizi su portale passaporti online: prenotare appuntamento sembra impossibile

Un “loop” senza fine che costringe l’utente a ripetere la procedura, ogni volta pagando un nuovo SMS di verifica, senza mai riuscire a completare l’accesso. Diversi cittadini raccontano di aver tentato la procedura più volte da diversi giorni, spendendo tempo e denaro senza ottenere il risultato sperato.

Il passaporto, documento indispensabile

Il disservizio non è di poco conto. Il passaporto rappresenta il principale documento per chiunque debba viaggiare fuori dall’Unione Europea o verso Paesi che non riconoscono la carta d’identità come titolo valido. È rilasciato dalla Questura ed è valido dieci anni, salvo durata inferiore per i minori. Dal 2010 è obbligatoria anche la raccolta delle impronte digitali per i cittadini con più di dodici anni, motivo per cui la presenza fisica all’appuntamento resta necessaria.

In assenza di un sistema funzionante per fissare tale appuntamento, molti rischiano di non poter ottenere in tempo il documento necessario per viaggi di lavoro, studio o semplicemente per vacanza.

Senza la possibilità di accedere al sistema, ovviamente, la piattaforma non permette nemmeno di verificare la disponibilità di date, rendendo impossibile pianificare la richiesta in anticipo.

La digitalizzazione che rallenta i cittadini e i suoi costi

L’obiettivo di digitalizzare i servizi pubblici è condivisibile e necessario, ma l’esperienza concreta mostra come la mancanza di manutenzione e di test adeguati possa trasformare una buona idea in un ostacolo. Il sistema SPID, introdotto per garantire maggiore sicurezza e semplificazione, in questo caso si rivela spesso un ulteriore filtro, specialmente per le persone meno abituate alle procedure informatiche.

Un errore di autenticazione o un bug tecnico può bastare per bloccare completamente l’accesso, senza che l’utente abbia strumenti per risolvere autonomamente il problema.

Il disservizio ha anche un costo, seppur minimo, per ogni cittadino. Ogni accesso tramite SPID richiede l’invio di un SMS contenente un codice temporaneo di verifica da ottenere sempre a pagamento. Gli utenti che provano più volte la procedura finiscono così per spendere diversi euro senza ottenere alcun risultato concreto.

Cosa dovrebbe fare lo Stato?

Al momento, non risultano comunicazioni ufficiali della Polizia di Stato che spieghino le cause del malfunzionamento o che indichino una data di risoluzione. In prospettiva, sarebbe auspicabile un intervento di manutenzione profonda del sistema informatico, accompagnato da una campagna informativa che spieghi chiaramente ai cittadini come procedere in caso di errore. Anche un servizio di assistenza online in tempo reale — ad esempio una chat o un numero verde — potrebbe contribuire a ridurre i disagi.

Una “burocrazia” che necessita di essere aggiornata

Il caso del “Passaporto Online” rappresenta uno dei tanti esempi di come la digitalizzazione della pubblica amministrazione, se non gestita con continuità e attenzione, rischi di trasformarsi in un ostacolo invece che in un aiuto.

I cittadini chiedono soltanto di poter accedere a un servizio essenziale, ma si ritrovano davanti a barriere digitali che ne impediscono l’utilizzo. In un Paese che punta sempre più alla trasformazione tecnologica, l’efficienza dei portali pubblici dovrebbe essere una priorità, non un miraggio.

Finché il sistema continuerà a rimandare gli utenti alla pagina di login, la promessa di una burocrazia più veloce resterà solo un click mancato.

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