Elly Schlein trema, Silvia Salis la insidia, la insulsa abolizione del presepe è la prima mossa

Novembre 30, 2025 - 01:40
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Elly Schlein trema, Silvia Salis la insidia, la insulsa abolizione del presepe è la prima mossa

Per quale recondita ragione Silvia Salis, il nuovo sindaco di Genova, non ha più voluto che si allestisse il presepe a palazzo Tursi, la sede del Comune?

“È per pura ideologia”, si risponde. La replica è secca: “Vuole solo farsi bella con i suoi attuali alleati che guardano a sinistra”.

Una bugia bella e buona secondo la maggioranza del consiglio comunale. Gli assessori assai vicini  all’astro nascente della politica italiana spiegano che l’iniziativa ha un carattere prettamente culturale. La valorizzazione di una festa così importante ha altri valori da difendere.

Alternative al presepe

Elly Schlein trema, Silvia Salis la insidia, la insulsa abolizione del presepe è la prima mossa, nella foto un presepe
Elly Schlein trema, Silvia Salis la insidia, la insulsa abolizione del presepe è la prima mossa – Blitzquotidiano.it (foto ANSA)

Si pensa ad esempio di organizzare visite nelle chiese più rappresentative che hanno preparato allestimenti diversi o ancora qualche gita di grande interesse in cui si esalta il valore della Natività. “Queste sono soltanto chiacchiere che servono ad avvicinare la maggioranza a quella che si può considerare la rivoluzione di Elly Schlein” è la replica della minoranza.

Genova è così divisa fra i favorevoli e i contrari. La parte più osservante dei valori cattolici ritiene che la città abbia ricevuto un vero e proprio schiaffo dall’iniziativa della Salis.

I valori del Natale, i più rappresentativi, sono stati riposti in un angolo. Via il presepe con i suoi pastori, gli zampognari, le pecore, le invenzioni dei costruttori più estroversi, la stella cometa che indica ai re magi la strada  per portare i doni al bambinello che ha accanto Maria e Giuseppe, i suoi genitori.

Le credenze nella fede vanno conservate, non distrutte o messe in un cantuccio. Dinanzi alla politica che assegna poltrone e prebende tutto questo non ha nessun valore.

Così, dopo l’educazione sessuale da insegnare anche ai bambini dell’asilo, la Salis ne inventa un’altra.

D’altronde, per rimanere sulla cresta dell’onda qualche “antico principio” può essere dimenticato. Chi punta al vertice non può andare contro le direttive di un partito che vuole il campo largo per combattere e vincere le elezioni del 2027. A molti del Pd, soprattutto ai moderati, la segretaria che “non hanno visto arrivare” non piace ai democristiani di una volta, progressisti si, ma fino ad un certo punto. Per sbarazzarsene le stanno pensando  tutte andando alla ricerca di qualcuno che possa sostituirla al momento opportuno. La Salis potrebbe essere il candidato giusto: è una donna, è piacente, ha un carattere che non si piega facilmente, lo ha dimostrato durante gli anni passati come vice presidente del Coni.

Dopo l’educazione sessuale*

L’occasione è opportuna, però Silvia deve fare un altro passo per avvicinarsi il più possibile all’ideologia della sinistra. L’educazione sessuale per i minori, la “cancellazione” del presepe sono due decisioni che vanno nella direzione giusta.

I sostenitori del progetto che vuol rivedere alcuni principi della Natività hanno dalla loro parte la più famosa piazza del mondo, San Pietro. Anche il Vaticano comprende che il mondo va progredendo e che nuove iniziative debbono farsi largo.

Quando chi scrive era un fanciullo il presepe diventava una festa, una data da non dimenticare e ogni anno si cercava di aggiungere un “pezzo” che potesse renderlo più bello e più attraente.

Poi, man mano, è entrato di prepotenza nelle famiglie italiane l’albero di Natale. Più facile da preparare, forse più allegro con le tante luci che risplendevano sui rami. E anche più suggestivo con i regali che si riponevano ai piedi della pianta. “Tanto è vero  – dicono i sostenitori di un nuovo Natale –  che in Piazza San Pietro nei giorni che vanno fino all’Epifania è in bella mostra un albero di estrema grandezza che viene visto e magnificato dai milioni di fedeli che popolano in quel periodo Roma.”

La realtà, dunque, è che anche la festa più vicina ai valori familiari, diventa un’opportunità per dividersi. La politica entra a gamba tesa dappertutto e non ha paura di eventuali ostacoli. L’albero è difeso dai progressisti, il presepe dai conservatori. E chi fa parte dei Palazzi, furbescamente, si orienta.

È il caso del sindaco di Genova che vuole arrivare presto in alto? Sia pure se politicamente giovanissima ha appreso subito che per prima cosa, bisogna capire dove va il vento. In pochi mesi, ha raggiunto una notorietà che nessuno si aspettava. Chi alcuni mesi fa pensava che potesse diventare il sindaco di una grande città come Genova?

Oggi, i suoi traguardi si orientano verso l’alto. Hanno un indirizzo ben preciso: via del Nazareno, una strada del centro di Roma dove ha sede la segreteria del Pd. Se fossimo nei panni della Schlein cominceremmo a preoccuparci, se non lo ha già fatto. I presepi possono diventare presto, due, tre, quattro con uno scopo ben preciso. Quale? La risposta la rivolgiamo alla onnipresente Elly.

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