Euro digitale, Cipollone: aiuta sistemi pagamento settore privato
Roma, 14 nov. (askanews) – L’euro digitale non creerà ostacoli a soluzioni digitali di pagamento del settore privato in Europa, ma anzi le favorirà, dando a banche e operatori nuove possibilità di erogare servizi. Lo ha sostenuto Piero Cipollone, l’esponente del Comitato esecutivo della Bce, che ha la delega sui sistemi di pagamento ed è l’uomo di punta, dell’Eurosistema delle Banche centrali, sul progetto per la valuta digitale di Banca centrale (Cbdc) Ue.
No comment invece sulle proposte presentate dal relatore al Parlamento europeo, Fernando Navarrete Rojas, al progetto di legislazione Ue per l’euro digitale della Commissione europea, proposte che ridimensionerebbero nettamente l’euro digitale. In questo caso, durante una intervista autoprodotta da Bce e Commissione Ue, trasmessa sul blog della stessa istituzione di Francoforte, Cipollone si è limitato a rilevare che la discussione parlamentare sulla normativa è all’inizio, che altri componenti della squadra dei negoziatori “potranno presentare emendamenti” e che la Bce spera che – trovando una posizione in primavera – il trilogo possa portare al varo della legislazione per la fine dell’anno.
Il mese scorso la Bce ha avviato la fase di sviluppo del progetto. “Non è l’ultima fase”, ha precisato Cipollone: l’ultima sarà quella di emissione, che sarà possibile solo una volta che sarà stata approvata la suddetta legge.
Parallelamente al rapporto Navarrete, diversi giganti bancari di Francia, Olanda e Germania, che hanno in corso un progetto su un sistema di pagamento digitale pan europeo (Wero) hanno espresso critiche ai piani sull’euro digitale, temendo che vada a sostituirsi a iniziative del settore privato.
Alla Bce “pensiamo assolutamente che l’euro digitale sosterrà soluzioni (di pagamento) del settore privato in Europa. E questa non è solo un’idea della Bce, è qualcosa che pensano le stesse banche – ha sostenuto Cipollone -: abbiamo scritto un rapporto con le banche in cui riconosciamo, con le banche, che avranno benefici dall’euro digitale”.
Questi benefici riguarderebbero tre livelli. Il primo è che al momento molti sistemi di pagamento nazionali devono appoggiarsi ad altri per funzionare. “Ma queste alternative sono davvero costose, mentre l’euro digitale ti consentirebbe di fare lo stesso ovunque in Europa e costando meno – ha proseguito Cipollone – quindi le banche risparmierebbero. Secondo, l’euro digitale creerà una infrastruttura pubblica comune libera per altre soluzioni di pagamento”.
“C’è una terza dimensione importante: oggi l’offerta che abbiamo è molto limitata su una dimensione, quella dei pagamenti condizionati”. Che riguardano unicamente variabili come tempo del pagamento e beneficiario. Con l’euro digitale “possiamo fare molto meglio”. Cipollone ha ripetuto l’esempio del biglietto del treno che viene pagato solo se il treno arriva in orario. “Queste sono innovazioni che potrebbero essere attuate dalle banche che verrebbero remunerate per farlo”.
Quanto agli sviluppi al Parlamento europeo, finora “lavoro è stato un po’ ritardato” da elezioni e formazione dei vari organi “ma ora finalmente il relatore ha emesso le sue proposte, che sono l’inizio del processo. Gli altri componenti della squadra di negoziatori faranno i loro emendamenti e speriamo che potranno finalmente votare la loro posizione per, diciamo, maggio del 2026”, ha detto Cipollone. Questo dovrebbe consentire di far partire il “trilogo” Parlamento Ue-Commissione-Consiglio “nell’estate del 2026 e ci sta una buona possibilità che nel prossimo anno avremo finalmente la legislazione. È l’assunto su cui lavoriamo”.
Su questa base la Bce potrebbe avviare le sperimentazioni pilota sull’euro digitale da metà 2027 e procedere all’emissione a metà 2029, ha ripetuto. (fonte immagine: ECB).
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