Federpesca: forte preoccupazione per futuro comparto in Adriatico
Roma, 14 nov. (askanews) – Grande preoccupazione per il settore pesca dell’Adriatico dopo l’estensione a sette mesi della chiusura della pesca a strascico nelle aree delle cosiddette “barbare”. La decisione è stata presa durante la 48esima riunione della CGPM (Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo), svoltasi a Málaga dal 3 al 9 novembre. Si tratta di una misura che rischia di compromettere gravemente la sopravvivenza delle imprese del comparto.
“Una proposta che avrebbe un impatto devastante per le imprese dell’Adriatico, già vessate negli ultimi anni dalla riduzione delle giornate di pesca – dichiara Francesca Biondo, direttrice di Federpesca – e che è stata adottata dalla CGPM senza considerare gli effetti socio-economici e senza disporre di adeguati dati scientifici che attestino un reale stato di sofferenza degli stock di scampi”.
La direttrice prosegue: “da anni denunciamo una modalità di operare della CGPM che non prevede alcun confronto democratico, né in sede di Agrifish né in Parlamento europeo. Un modus operandi che va fermato, perché sta mettendo in ginocchio le imprese di pesca dell’Adriatico ed è oltretutto in contrasto con le stesse linee guida politiche della Presidente Von der Leyen, che nel suo insediamento aveva dichiarato: ‘dimostreremo che l’Europa proteggerà la propria sovranità alimentare e coloro che ci forniscono il cibo'”.
“Purtroppo dobbiamo constatare che così non è – conclude Biondo – e restiamo certi che il confronto con il Governo italiano possa portare a misure di mitigazione in grado di evitare questo sfacelo e garantire un futuro sostenibile al comparto”.
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