Francis Kurkdjian: il naso che ha dato al cristallo, un profumo

Novembre 12, 2025 - 04:32
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Francis Kurkdjian: il naso che ha dato al cristallo, un profumo

«SAPETE che cos’è questa?», chiede il Naso Francis Kurkdjian, porgendoci un blocco di qualcosa che somiglia a resina. E poi ci spiega senza aspettare una risposta: «È ambra grigia, uno degli ingredienti più antichi della profumeria. Il capodoglio maschio la espelle naturalmente, poi galleggia sull’oceano e si raccoglie quando diventa solida grazie al calore del sole. Nonostante non comporti danni per l’animale, oggi quasi nessuno la usa più. Il motivo? Costa troppo e ce n’è pochissima».

L’ambra profuma l’autunno: le fragranze più calde e sensuali

Uno scenario che scoraggerebbe chiunque. Ma non il maestro profumiere franco-armeno, che, proprio a partire da quella preziosa materia prima, ha immaginato l’Édition Millésime di Baccarat Rouge 540. Ovvero la versione più ambiziosa del profumo da lui stesso creato nel 2014 per celebrare i primi 250 anni della “Maison del cristallo”.

Francis Kurkdjian: storia della fragranza che dà un profumo al cristallo

Una delle pochissime fragranze di nicchia ad aver conquistato anche il mondo mainstream, al punto tale che, digitando online la parola “Baccarat”, la foto della boccetta quadrata del jus compare al posto dell’omonimo paesino rurale nel nord-est della Francia dove tutto ha avuto inizio. È lì che, nel lontano 1764, la manifattura di cristallo più celebre al mondo ha acceso per la prima volta le sue fornaci.

Francis Kurkdjian

Ritratto di Francis Kurkdjian . Courtesy Press Office

«Quando mi è stato domandato di imbottigliare quel savoir-faire, ho chiesto di visitarla, per capire che cosa la rendesse unica. Così ho scoperto la ricetta segreta di sabbia e minerali, il fuoco e il soffio degli artigiani. E ho scelto di realizzare un profumo ispirato al “Rouge à l’or”. Una tecnica scoperta a metà Ottocento – negli anni in cui gli alchimisti cercavano la pietra filosofale – che permette di ottenere un cristallo color rosso intenso, miscelando polvere d’oro 24 carati nella sabbia prima della fusione. Il segreto della sua sfumatura unica è nella temperatura dell’operazione: 540 gradi», racconta Kurkdjian ad Amica. Sciogliendo così anche l’arcano del nome della sua famosa creazione. Il risultato è sotto il naso di tutti.

Courtesy Press Office

È un profumo dalla formula corta e insolita, definito dal suo stesso autore un Ufo: «Quando è uscito dieci anni fa, ha sconvolto il mercato. È dolce, ma in modo nuovo, non vanigliato, commestibile o figurativo, bensì astratto, irresistibile. Marca la differenza che c’è tra erotismo e pornografia e, si sa, un corpo velato è più eccitante di uno scoperto».

Cos’è la Baccarat fever in profumeria?

È iniziata così la “Baccarat-fever”. I primi 250 flaconi in cristallo in edizione limitata sono andati esauriti alla velocità della luce, mentre buyer e collezionisti di tutto il mondo hanno affollato le linee telefoniche chiedendo a gran voce che il jus entrasse nella collezione permanente di Kurkdjian. Cosa puntualmente avvenuta. Quanto alla sua prima boccetta, ispirata agli archivi della cristalleria e agli schizzi di Georges Chevalier, oggi è esposta al museo Baccarat. Accanto ai bicchieri di Andy Warhol (che sosteneva che il cristallo migliorasse il gusto di ogni bevanda) e ai servizi da tavola di Luigi XVIII e dello zar Nicola II.

La magia dell’ambra grigia

Tornando a Baccarat Rouge 540 Édition Millésime, la sua unicità risiede proprio in quel blocco di ambra grigia, ingrediente magico che aggiunge profondità, durata e un effetto etereo alla fragranza. Kurkdjian, che non l’aveva mai impiegata prima, questa volta non ha badato a spese.

«Posso fare quello che voglio con la mia Maison», dichiara orgoglioso. Così, tornato in laboratorio, ha deciso di sostituire l’Ambroxan della miscela originale con un’infusione alcolica di ambra grigia. E di ribilanciare il resto degli ingredienti per esaltarne la parte minerale. Voilà la quintessenza del lusso: qualcosa di invisibile, ma capace di fare la differenza.

Nella fabbrica di Baccarat

Lo stesso inafferrabile je ne sais quoi si respira tra le mura di Baccarat, una fabbrica dal fascino fané, dove da più di due secoli tutto resta immutato.

Foto Laurent Parrault

È lì che, tra chandelier monumentali e calici di ogni forma, ha preso vita la scultura in due atti disegnata da Fred Rawyler che ospita la nuova creazione di Francis Kurkdjian. Una boccetta rossa da 30 ml, la prima trasportabile, ricaricabile e con erogatore spray nella storia della Maison, inserita in una base scultorea in cristallo trasparente. Entrambi pezzi unici che richiedono in totale circa 500 ore di lavoro e il contributo di quasi 20 artigiani, tra soffiatori, cesellatori, modellatori, incisori. Nel corso della nostra visita, li conosciamo tutti. Da Michel, l’unico capace di soffiare le boccette, a Jean-Luc, che incide le bottiglie con una mola diamantata. Molti di loro indossano con orgoglio la casacca che segnala il loro status di Mof, Meilleur ouvrier de France, ovvero miglior operaio specializzato del Paese transalpino.

Courtesy Press Office

Servono muscoli: solo per realizzare la base monumentale occorrono sette chili di cristallo fuso (praticamente lava), versato lentamente in uno stampo dove riposa per una settimana. Poi il tutto viene tagliato, rifinito e lucidato. E, trattandosi di cristallo, il margine di errore è altissimo, una gran parte dei pezzi viene scartata, basta un graffio a scriverne il destino. Anche la scatola è già di per sé una vera opera d’arte. Ispirata a quelle impiegate negli Anni 50 per trasportare gli oggetti fragili, rivela un cassetto segreto, al cui interno si nascondono altri 200 ml di fragranza, gli strumenti per il perfetto refill, un libro illustrato, una sleeve da viaggio in pelle rossa cucita a mano da Atelier Renard e una pochette couture in seta e perle firmata dalla Maison Lesage.

Una creazione così non poteva che essere destinata a pochi. Chi, nei prossimi dieci anni, acquisterà uno dei 54 esemplari prodotti ogni anno di Baccarat Rouge 540 Édition Millésime entrerà nel cerchio esclusivo degli “Amici della Maison”. Un’élite con accesso a servizi su misura ed eventi riservati, e si garantirà la possibilità di riacquistare la propria fornitura di questo prezioso e raro profumo. Il costo? A chi glielo chiede Kurkdjian risponde: «L’eccellenza è fatta di tempo, errori, ripetizioni. Di tanti no. E questo ha un prezzo. Una volta mi hanno detto che anche un cavallo con un solo occhio è unico, ma non per questo è utile. Per me il lusso è l’equilibrio perfetto tra rarità e qualità».

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Redazione Redazione Eventi e News