Hanno mirato e le hanno sparato in testa: una scena da brividi
La tristissima storia della cagnolina di razza Beagle: alla cucciola hanno sparato alla testa per poi lasciarla agonizzante in strada. Il suo salvataggio e la rinascita sono un simbolo di speranza.

L’avevano lasciata a morire sul ciglio di una strada, ma la piccola Juni è sopravvissuta a due colpi di pistola alla testa e ha trovato una nuova vita e una famiglia che la adora. La scena era straziante: Juni, una dolce Beagle ridotta pelle e ossa, giaceva in condizioni disperate nel Nebraska. Il suo muso era una maschera di sangue e ferite profonde, inflitte da chi aveva tentato di sbarazzarsi di lei con ben due colpi di pistola alla testa. Incredibilmente, sfidando la morte, la cagnolina era ancora viva.
Juni, la cagnolina a cui hanno sparato: abbandonata e ferita, la cucciola rinasce grazie all’amore incondizionato
Il suo salvataggio è opera di Elle Worley, una volontaria, che ha raccontato il momento del ritrovamento con commozione. “Tremava di paura e dolore, era scheletrica e ferita sopra l’occhio e il muso, eppure cercava disperatamente il contatto umano”, ha spiegato. Senza perdere un istante, Elle l’ha portata dal veterinario locale, che ha immediatamente compreso la criticità della sua situazione.

L’Intervento Chirurgico Vitale e la Lunga Guarigione. Come documentato da newsweek.com, Juni è stata trasferita d’urgenza in una clinica specializzata, un viaggio di oltre quattro ore. Lì, un’équipe di chirurghi ha affrontato una complessa operazione per rimuovere i frammenti dei proiettili e avviare la ricostruzione della mandibola. “È stato scioccante,” ha ammesso Elle, “uno dei proiettili ha mancato il cervello solo per pochi centimetri”.
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Nelle settimane successive, tra cure intensive, cicli di antibiotici e alimentazione assistita, Juni ha iniziato il suo lento ma costante percorso di recupero. Oggi può nuovamente nutrirsi, bere e persino giocare, pur necessitando in futuro di un ulteriore intervento per chiudere un piccolo foro rimasto nel palato. Ma il vero miracolo è stato il suo recupero emotivo: la cagnolina, inizialmente terrorizzata e diffidente, è rifiorita in un animale pieno di fiducia, affettuoso e desideroso di vivere.

Da fragile vittima è diventata simbolo di resilienza. Mese dopo mese, il legame tra Elle e Juni si è cementato. Quella che doveva essere una semplice adozione temporanea si è trasformata in un impegno per la vita. “Dopo tutto quello che ha sopportato, non potevo separarmene,” ha raccontato la donna.
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Oggi, Juni è un esempio vivente di gioia, condivide giochi con altri cani e si gode una vita piena di coccole. La sua toccante storia è diventata un faro di speranza e resilienza, dimostrando che la forza della compassione può curare anche le ferite più oscure. Ogni passo che fa, ogni allegro scodinzolio, è la celebrazione di una seconda, meritatissima, possibilità. (di Elisabetta Guglielmi)
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