Il Piano Mattei al Parlamento UE, Meloni: “E’ una strategia di respiro europeo”

Novembre 13, 2025 - 12:30
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Il Piano Mattei al Parlamento UE, Meloni: “E’ una strategia di respiro europeo”

Bruxelles – Il Piano Mattei come visione europea, non solo italiana, di costruzione di rapporti basati su una cooperazione alla pari tra il Vecchio Continente e l’Africa. È quanto emerge dall’evento intitolato ‘Piano Mattei e Global Gateway: un nuovo modello per le relazioni Europa-Africa’ organizzato al Parlamento europeo, a Bruxelles. A sottolineare il punto, prime tra tutti, le presidenti del Consiglio, Giorgia Meloni, e dell’Eurocamera, Roberta Metsola, oltre alla commissaria europea al Mediterraneo, Dubravka Šuica.

“Il Piano Mattei non è solo un’iniziativa italiana ma è ormai una strategia di respiro europeo e internazionale, che guarda lontano e sta riscuotendo sempre maggiore condivisione. Oggi il Piano Mattei non è più un’idea, ma è una realtà operativa che sta producendo risultati concreti”, evidenzia subito la premier Meloni. Dello stesso avviso Metsola, secondo cui l’idea “semplice ma rivoluzionaria di Enrico Mattei di cooperazione che si fonda sulla comprensione reciproca e sulla crescita condivisa è il messaggio che il Piano Mattei incarna”, cioè quello di “un’Europa moderna, fiduciosa e consapevole, che sceglie di collaborare con i propri vicini perché “l’Africa oggi ha un potenziale straordinario”. Per questo, il Piano Mattei è “un vero punto di svolta dove l’Europa non parla all’Africa”, ma “con l’Africa”.

Da parte della Commissione europea, è Šuica ad accomunare il Piano Mattei, il Global Gateway e il Patto per il Mediterraneo – “condividono lo stesso Dna”, dice – spiegando che “si fondano su partnership, sostenibilità e opportunità vantaggiose per tutti e il loro obiettivo è promuovere prosperità e stabilità investendo nelle persone, come istruzione e competenze, e in infrastrutture sostenibili, come energia, resilienza idrica e connettività digitale o dei trasporti”.

Nel video messaggio inviato per l’occasione la premier ricorda il coinvolgimento diretto di ormai 14 Nazioni africane nel Piano Mattei, con “oltre un miliardo di euro di risorse già impegnate dall’Italia per progetti nel Continente africano” e “la sinergia con il Global Gateway che vale più di un miliardo e duecento milioni di euro”. Elenca le quattro le “grandi iniziative strategiche” – la realizzazione del Corridoio infrastrutturale di Lobito, per collegare l’Africa occidentale a quella orientale; lo sviluppo delle filiere produttive del caffè in diverse Nazioni africane; l’estensione verso l’Africa orientale di Blue Raman, il sistema di cavi che collegherà l’India alla Francia attraverso Italia, Grecia, Israele, Giordania, Arabia Saudita, Gibuti e Oman; l’AI Hub for Sustainable Development di Roma, che mira a coinvolgere centinaia di start-up africane per applicare l’intelligenza artificiale ai diversi settori del Piano.

“Stiamo portando avanti questo lavoro perché siamo convinti che investire nel futuro dell’Africa significhi investire nel futuro dell’Europa stessa e lo stiamo facendo attraverso un metodo che è diventato un punto di riferimento a livello europeo, come dimostra anche la presentazione di poche settimane fa a Bruxelles del Global Gateway Hub, la piattaforma permanente che coordinerà i progetti e gli investimenti europei nel continente africano”, scandisce Meloni. Un impegno che verrà puntellato anche nel Vertice tra Ue e Unione africana, il 24 e 25 novembre a Luanda, in Angola, visto come “l’occasione per sviluppare ancora di più questa visione”.

Metsola mette in luce il potenziale del Continente al di là del Mediterraneo. “E’ la patria di dodici delle venti economie in più rapida crescita del pianeta. È un continente giovane, dinamico e creativo – quasi il 60 per cento della popolazione ha meno di venticinque anni” – e “sta generando un dinamismo economico senza precedenti nei settori della tecnologia, della cultura e della sostenibilità, aprendo nuovi mercati nell’agricoltura, nell’energia, nelle costruzioni, nei servizi e nelle piattaforme digitali”. Tutti elementi che si traducono “in opportunità, per gli imprenditori africani, soprattutto i più giovani, ma anche per le imprese italiane ed europee pronte a investire, crescere e innovare”. E ciò è già evidente per la presidente dell’Eurocamera: “Dall’agricoltura smart ai centri di intelligenza artificiale, dai biocarburanti alla telemedicina, il Piano Mattei sta trasformando le idee in azione, creando posti di lavoro, nuovi mercati e opportunità reali di crescita su entrambe le sponde del Mediterraneo”.

In questo quadro, la presidente sottolinea che sia il ruolo “essenziale” dell’Eurocamera – con le sue “reti, canali diplomatici e scambi regolari con i Parlamenti africani, con il mondo produttivo e con le istituzioni finanziarie” – e, dall’altro, la mobilitazione Ue di “miliardi di euro di investimenti per l’Africa”, per cui “allineando gli sforzi italiani a queste più ampie iniziative europee, il nostro impatto può essere ancora maggiore”. Un’azione, agli occhi di Metsola, per nulla svincolata dalla gestione dei flussi migratori: “Se cresce l’Africa, cresce la convinzione della sua popolazione a non abbandonarla” e “al Parlamento europeo stiamo facendo la nostra parte per completare in tempi brevi il quadro normativo che renderà la gestione del fenomeno migratorio più razionale, e mi riferisco alla lista europea di Paesi di origine sicuri, alla revisione del concetto di Paese terzo sicuro e al Regolamento rimpatri”.

In generale, nella partita “l’Italia continuerà a essere un ponte tra Europa e Africa, mettendo a disposizione la competenza delle proprie imprese, la forza delle sue Istituzioni e la sua grande tradizione di dialogo”, afferma Meloni. Un’azione necessaria per Metsola che accende un riflettore sull’avanzata di altre potenze, in particolare di Pechino, nel continente africano: “L’Europa deve agire, ora perché altri non sono stati a guardare”. Ad esempio sulle “terre rare” e “sulle infrastrutture, c’è chi ha iniziato ad investire da decenni e se vogliamo che l’Europa resti un interlocutore credibile e rilevante, dobbiamo esserci anche noi, ma con un approccio diverso, fondato su una visione di lungo periodo. Per questo, desidero ringraziare il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per la sua leadership e per aver dimostrato che questa nuova spinta può partire dal Sud”.

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