Il Politecnico di Torino al centro di ENDURION, il nuovo progetto europeo per l’idrogeno verde
È ufficialmente partito ENDURION, il nuovo progetto europeo finanziato dal programma Horizon Europe – Clean Hydrogen Partnership e dedicato allo sviluppo di tecnologie di nuova generazione per la produzione di idrogeno verde. L’iniziativa riunisce dodici partner tra università, centri di ricerca e industrie tecnologiche di primo piano. Tra questi il Politecnico di Torino, che avrà un ruolo strategico nello sviluppo di materiali innovativi per elettrolizzatori ad alta efficienza.
Una nuova generazione di elettrolizzatori per accelerare la transizione energetica
Coordinato dall’AIT Austrian Institute of Technology, ENDURION lavorerà nei prossimi quattro anni alla realizzazione di elettrolizzatori AEMEL – Anion Exchange Membrane Electrolyzers pressurizzati, capaci di produrre idrogeno consumando meno energia rispetto alle tecnologie attuali e operando direttamente a pressioni elevate, fino a 50 bar.
L’obiettivo è chiaro: ridurre almeno del 15% i consumi energetici necessari alla generazione di idrogeno, abbattere i costi e migliorare la durabilità dei sistemi, una delle principali criticità che ha finora rallentato la diffusione commerciale degli elettrolizzatori AEM.
Il progetto punta inoltre a sostituire metalli rari e costosi con elementi più facilmente reperibili come nichel e ferro, mantenendo performance elevate e rendendo l’idrogeno verde una soluzione più competitiva per l’industria.
Il contributo del Politecnico di Torino: catalizzatori innovativi e privi di metalli nobili
Il Politecnico è responsabile della progettazione teorica e della validazione sperimentale di nuovi elettrocatalizzatori privi di metalli nobili, sviluppati grazie all’impiego di liquidi ionici (ILs).
Questi materiali avanzati consentiranno di migliorare la cinetica delle reazioni di evoluzione di idrogeno e ossigeno, di aumentare stabilità e attività catalitica e di ridurre l’overpotential, ovvero l’energia extra che l’elettrolizzatore deve utilizzare oltre al minimo teorico.
L’uso dei liquidi ionici contribuirà inoltre a stabilizzare la membrana nel sistema AEMEL, supportando la richiesta del progetto di ottenere un dispositivo completamente privo di materie prime critiche.
“La nostra ricerca su catalizzatori sostenibili potenziati con liquidi ionici potrà rendere l’idrogeno verde più accessibile e competitivo, soprattutto per i settori energivori come acciaio, chimica e data center, contribuendo alla transizione dell’Europa verso la neutralità climatica”, dichiara Simelys Hernández, docente del Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia–DISAT e responsabile scientifico del progetto per il Politecnico.
Idrogeno verde: un tassello chiave per la decarbonizzazione industriale
L’idrogeno verde è considerato una delle soluzioni fondamentali per ridurre le emissioni nei comparti industriali più difficili da elettrificare, come la siderurgia, la chimica, i trasporti a lunga distanza e la gestione energetica dei data center.
ENDURION mira a superare le due principali barriere all’adozione su larga scala: costi elevati e dipendenza da materiali rari, proponendo soluzioni tecnologiche efficienti, sostenibili e facilmente scalabili.
Dalla ricerca all’industria
Il progetto non si concentra solo sull’innovazione tecnologica: analizzerà l’intero ciclo di vita dei nuovi sistemi, valutando impatto ambientale, costi e riciclabilità. Una particolare attenzione sarà dedicata ai casi d’uso nei data center, un settore in forte crescita che necessita di soluzioni energetiche pulite e affidabili.
ENDURION: un consorzio europeo per l’energia del futuro
Il progetto, finanziato dalla sovvenzione Horizon Europe Clean Hydrogen Partnership n. 101192485, durerà dal 2025 al 2029. Oltre al coordinatore AIT, partecipano:
Acondicionamiento Tarrasense Associacion (ES), École Polytechnique Fédérale de Lausanne (CH), Politecnico di Torino (IT), Centre National de la Recherche Scientifique (FR), Université de Pau et des Pays de l'Adour (FR), Instrumentacion y Componentes SA (ES), Industrie De Nora SPA (IT), Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (CH), Wasabi Innovations (BG), Iolitec Ionic Liquids Technologies GmbH (DE) e Arkema France SA (FR).
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