Investimenti globali nelle rinnovabili alla cifra record di 807 miliardi di dollari, ma il ritmo di crescita rallenta al 7,3%

Novembre 30, 2025 - 16:30
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Investimenti globali nelle rinnovabili alla cifra record di 807 miliardi di dollari, ma il ritmo di crescita rallenta al 7,3%

Gli investimenti a livello mondiale nella transizione energetica hanno raggiunto nel 2024 un nuovo massimo di 2,4 trilioni di dollari, segnando un aumento del 20% rispetto alla media annuale del biennio 2022/23. Circa un terzo di questa cifra è stato indirizzato verso le tecnologie delle energie rinnovabili, portando gli investimenti in questo campo a 807 miliardi di dollari.

Tutto bene? Fino a un certo punto, perché nonostante questo risultato, la crescita annua degli investimenti nelle energie rinnovabili ha rallentato notevolmente, con un incremento del 7,3% nel 2024 rispetto al 32% registrato l’anno precedente.

A fornire un quadro dettagliato della situazione è l’ultimo rapporto realizzato dall’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena) e dalla Climate policy initiative (Cpi). Il documento Global Landscape of Energy Transition Finance 2025, mira a sostenere il dialogo globale sui finanziamenti e a fornire dati sia su scala mondiale che su scala regionale a beneficio delle scelte che devono compiere i decisori politici.

Il rapporto evidenzia come le economie sviluppate possano contare su risorse finanziarie locali per supportare il passaggio energetico. Al contrario, i paesi a basso reddito sono fortemente dipendenti dagli aiuti esterni, a causa di mercati finanziari poco sviluppati, scarsa capacità fiscale, alti costi del capitale e vulnerabilità debitorie.

A livello globale, nel 2024 quasi la metà degli investimenti totali è stata realizzata tramite debito a tassi di mercato, mentre il resto è stato costituito da capitale proprio. I contributi a fondo perduto sono risultati inferiori all’1%. La necessità urgente di attrarre investimenti, unita alla carenza di capitali indirizzati all’impatto (come il debito a basso costo e le sovvenzioni), rischia di aggravare il problema dell’indebitamento degli Stati più fragili.

Spiega il direttore generale di Irena, Francesco La Camera: «Gli investimenti nella transizione energetica continuano a crescere, ma non al ritmo necessario per raggiungere l'obiettivo globale di triplicare la capacità rinnovabile entro il 2030. I finanziamenti per le energie rinnovabili sono in forte aumento, ma rimangono altamente concentrati nelle economie più avanzate. Mentre i paesi si riuniscono alla Cop30 per portare avanti la "Roadmap da Baku a Belém verso 1,3 trilioni", è essenziale aumentare i finanziamenti per i paesi emergenti e in via di sviluppo affinché la transizione sia veramente inclusiva e globale».

Il vertice delle Nazioni Unite sul clima si è chiuso con un compromesso al ribasso, in cui le richieste dei paesi più poveri per i finanziamenti da dedicare alle misure di adattamento e contrasto alla crisi climatica solo in minima parte sono state recepite. Spiega ancora La Camera: «Irena chiede da tempo un uso più intelligente dei fondi pubblici per sbloccare investimenti privati attraverso strumenti di mitigazione del rischio. Tuttavia, la forte dipendenza dal capitale orientato al profitto sta lasciando indietro i paesi in via di sviluppo. Laddove i finanziamenti privati non affluiscono, il settore pubblico deve assumere un ruolo guida, sostenuto da una più forte cooperazione multilaterale e bilaterale e da un aumento della finanza climatica»

Il nuovo rapporto pubblicato da Irena mette in luce che, benché investimenti nelle catene di approvvigionamento e produzione legate alla transizione energetica siano fondamentali, risultano fortemente concentrati. Tra il 2018 e il 2024, la Cina ha rappresentato l’80% degli investimenti globali nei siti produttivi di tecnologie solari, eoliche, batterie e idrogeno. Un dato positivo è la nascita di nuovi impianti al di fuori delle economie avanzate e il fatto che la Cina stia estendendo l’accesso alla sicurezza energetica e ai benefici socioeconomici della transizione anche ad altre economie in via di sviluppo.

Nel complesso, gli investimenti globali in impianti per energia solare, eolica, batterie e idrogeno sono calati del 21%, raggiungendo 102 miliardi di dollari nel 2024, principalmente a causa della diminuzione rilevante nel settore della produzione solare fotovoltaica. Al contrario, gli investimenti nelle fabbriche di batterie sono quasi raddoppiati a 74 miliardi di dollari, rispecchiando la crescente domanda di sistemi di immagazzinamento per reti elettriche, veicoli elettrici e data center.

Gli investimenti esteri diretti, mediante joint venture, partnership tecnologiche e scambio di conoscenze, saranno cruciali per potenziare la cooperazione internazionale e ampliare la produzione legata alla transizione energetica nei paesi emergenti e in via di sviluppo, anche tramite la collaborazione Sud-Sud. Inoltre, viene sottolineato nel rapporto Irena, sono indispensabili politiche mirate per assicurare che queste attività siano svolte in maniera socialmente ed ecologicamente sostenibile e che i benefici siano distribuiti in modo equo.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia