Julianne Moore, la 65enne che riscrive l’idea di chic

Dicembre 2, 2025 - 12:01
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Julianne Moore, la 65enne che riscrive l’idea di chic

A 65 anni appena compiuti, Julianne Moore continua a essere una delle donne più magnetiche del cinema contemporaneo. Attrice raffinata, icona di stile e presenza luminosa sui red carpet, incarna un’idea di femminilità complessa, adulta e affascinante.

Julianne Moore e famiglia in Toscana: la figlia è uguale a lei, il figlio canta e suona

Cresciuta tra le basi militari del padre e gli spostamenti continui della famiglia, ha imparato presto l’arte della trasformazione: quella capacità di cambiare città, accento, abitudini, mantenendo sempre un nucleo personale fortissimo.

Dopo la formazione teatrale a Boston e i primi passi nella soap As the World Turns, negli anni Novanta conquista il cinema d’autore con Robert Altman e Paul Thomas Anderson. Da Boogie Nights a The Hours, fino all’Oscar per Still Alice nel 2015, Moore costruisce una carriera fatta di scelte coraggiose, sfumature emotive e personaggi che restano nella memoria.

Stile in evoluzione: dal minimal Anni 90 alla couture contemporanea

All’inizio Julianne appariva sul tappeto rosso quasi in sordina: tubini neri, tagli essenziali, pochissimo trucco. Una bellezza naturale, mai costruita. Poi, lentamente, si apre al colore, alle paillettes, alle piume, agli abiti-scultura. Sceglie maison come Bottega Veneta, Chanel, Valentino, Tom Ford, Saint Laurent, Prada. Oggi il suo stile è un equilibrio perfetto fra minimalismo sofisticato e glamour misurato, con un’attenzione particolare ai dettagli: orecchini importanti, borse intrecciate, sandali grafici, silhouette fluide che seguono il corpo senza irrigidirlo.

Il canadian tuxedo secondo Julianne Moore

Julianne Moore a New York in total look Alaïa (Photo by Gotham/GC Images)

Julianne Moore è la dimostrazione che il denim, nelle mani giuste, può diventare alta moda. Quando appare in un Canadian tuxedo firmato Alaïa, giacca e pantaloni in denim perfettamente coordinati, costruiti intorno ai barrel jeans, il modello a vita altissima che si allarga sui fianchi e scolpisce la silhouette con un’aria quasi architettonica. Un total look pulito, moderno, reso ancora più personale dagli accessori Bottega Veneta, mules intrecciati e maxi orecchini in metallo. Il risultato è un equilibrio raro: un look “giorno” che diventa una dichiarazione di stile adulto e intelligente.

Back to black

In Bottega Veneta (courtesy ufficio stampa)

Il suo guardaroba recente parla il linguaggio dell’eleganza assoluta. Uno degli outfit più riusciti è il completo nero su misura di Bottega Veneta, indossato con sabot Rocket e la storica Lauren bag del 1977. È la stessa borsa resa celebre da Lauren Hutton in American Gigolo: una citazione raffinata. Il risultato è un look che evoca il tailoring maschile, ma lo rende femminile con uno styling millimetrico: spalle perfette, pantaloni morbidi, clutch rossa intrecciata che accende la scena.

Moda e cinema: quando il costume diventa narrazione

Con Julianne Moore il rapporto con la moda non esiste solo sui red carpet. Vive anche, e soprattutto, nei personaggi che interpreta. In A Single Man, il capolavoro diretto da Tom Ford, ambientato negli Anni Sessanta, Moore è una visione: capelli cotonati, eyeliner grafico, orecchini scultorei, abiti bianchi e neri dal taglio architettonico. Un’estetica studiata al millimetro che racconta, prima ancora delle parole, la malinconia brillante e la sofisticazione disillusa della sua Charley. È uno dei look cinematografici più iconici della sua carriera, un ponte perfetto fra moda e narrazione.

Julianne Moore in un frame dal film A Single Man

Ma la sartoria emotiva dei suoi personaggi attraversa decenni e generi. In Lontano dal Paradiso, ad esempio, i tailleur gioiello, i cappotti pastello e le gonne a corolla l diventano la gabbia visiva di Cathy Whitaker: più lei è impeccabile, più emerge la crepa di una vita che non coincide con la perfezione del suo guardaroba. In Still Alice il movimento è inverso: il costume si fa quasi invisibile. Maglioni morbidi, camicie da accademica, cappotti neutri raccontano una donna che scivola lentamente fuori da sé. È una sottrazione stilistica potentissima, che amplifica la vulnerabilità del personaggio. E poi c’è Sirens, la serie Netflix che ha riportato in auge l’estetica borghese come nuova tendenza moda. È un guardaroba che parla di status ma anche di controllo, disciplina, di una femminilità adulta che si costruisce proprio attraverso abiti impeccabili. Non sorprende che, dopo l’uscita della serie, gli outfit “da signora colta” siano diventati uno dei trend più forti dell’autunno inverno.

La notte dell’Oscar 

In Chanel Haute Couture

Il momento più luminoso della sua carriera coincide anche con uno dei look più memorabili: l’abito Chanel Haute Couture disegnato per lei da Karl Lagerfeld e indossato quando ha vinto l’Oscar per Still Alice: una colonna avorio ricamata, delicata ma potente.

Il compleanno di un’icona di stile

A 65 anni, Julianne Moore ha un impatto stilistico unico che risiede nella coerenza. Nel modo in cui attraversa i decenni senza mai inseguire le tendenze, ma scegliendo solo ciò che davvero la rappresenta. Nel talento di un’attrice che non ha paura dei ruoli scomodi. E nella capacità di essere elegante anche in jeans larghi, anche senza trucco, anche mentre passeggia a New York con una shopper intrecciata sotto braccio.

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Redazione Redazione Eventi e News