La Tomba di Mereruka a Saqqara: guida completa alla visita (e perché non perderla)

Dicembre 1, 2025 - 06:35
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La Tomba di Mereruka a Saqqara: guida completa alla visita (e perché non perderla)

Visitare la Mastaba di Mereruka, nella necropoli di Saqqara, significa – a saperla leggere- entrare in un vero e proprio “libro di pietra” sull’Antico Egitto, che racconta nei dettagli la vita quotidiana, la società e le credenze religiose del Vecchio Regno. È una delle tombe meglio conservate e più ricche di tutto il sito, amatissima dagli archeologi e ancora non troppo conosciuta.

Saqqara: la necropoli del Vecchio Regno

La Mastaba di Mereruka si trova a Saqqara, la necropoli principale delle dinastie V e VI (2340-2360 a.C.), una delle aree archeologiche più estese e importanti d’Egitto. Il sito è tuttora in piena attività: negli ultimi anni sono stati rinvenuti nuovi sarcofagi di sacerdoti, gallerie funerarie e oggetti rituali, e diversi team di archeologi e egittologi continuano a lavorare quotidianamente.

Saqqara è famosa principalmente per la Piramide a Gradoni di Djoser e per la Piramide di Teti, la prima a presentare i Testi delle Piramidi: iscrizioni interne, disegni e geroglifici. Fino ad allora, infatti, le pareti delle tombe e piramidi erano nude; ma da quel momento, decorazioni e testi divennero ricorrenti nei luoghi di devozione dell’Antico Egitto, in onore della vita del defunto e come guida per il suo viaggio verso l’Aldilà.

Nonostante molti visitatori si fermino a Saqqara solo per la Piramide a Gradoni, secondo le guide locali qui “si potrebbe restare una settimana”, tanto è vasto e affascinante ciò che la necropoli custodisce.

Chi era Mereruka

Mereruka fu uno dei più potenti funzionari del faraone Teti, visir, capo della giustizia e sacerdote. Nelle raffigurazioni interne lo si riconosce per gli abiti in pelle di pantera, simbolo dei sacerdoti di alto rango.

La sua tomba è una delle mastabe più importanti di tutto l’Antico Egitto, proprio per la ricchezza delle sue decorazioni che raccontano perfettamente la vita quotidiana nei minimi dettagli. Purtroppo non tutto è visibile: la parte superiore fu saccheggiata nei secoli per riutilizzare il materiale nella costruzione di altri edifici; mentre la parte inferiore è giunta quasi intatta fino a noi perché rimasta coperta (e protetta) sotto la sabbia del deserto.

La mastaba è stata riaperta al pubblico due anni fa, dopo un periodo di chiusura per preservarne la conservazione, e per “farla riposare”, come dicono con grande rispetto le guide locali.

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La parte superiore della tomba fu saccheggiata nei secoli

Cosa vedere nella Mastaba di Mereruka

La tomba è in pietra calcarea ma molto compatta, con incisioni all’esterno e all’interno, ed è molto importante proprio per le raffigurazioni precise e raffinate sulla vita di tutti giorni, con dettagli sbalorditivi sul Nilo, e disegni incredibilmente realistici su animali, piante, strumenti e attrezzi. Ci sarebbe da scriverne un libro, ma proviamo a vedere i momenti più particolari.

La prima sala: il mondo del Nilo

La sala d’ingresso è dedicata al Nilo, raffigurato nella figura del dio Hapi, divinità ermafrodita e simbolo di fertilità. Sulle pareti si riconoscono barche in papiro, pesci come carpe, anguille e lucci; uccelli come ibis e upupa; ippopotami e coccodrilli, con una particolarissima scena di vita vera in cui un ippopotamo attacca un coccodrillo. Sono presenti anche scene di caccia con il boomerang, utilizzato per colpire gli uccelli in volo.

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La scena dettagliatissima di un ippopotamo che mangia un coccodrillo

Già da questa sala, gli artisti dimostrano una conoscenza naturalistica sorprendente, della fauna e dell’ambiente, ed è facile perdersi in queste rappresentazioni quasi fotografiche.

La seconda sala: la lavorazione dell’oro

Sulla parete a destra è illustrato, passo dopo passo, l’intero processo di lavorazione dell’oro. La parte più curiosa è nella striscia più bassa, di creazione dei gioielli: tutti gli artigiani protagonisti della scena sono nani. Non è una casualità. Le guide spiegano i motivi della scelta: i nani erano pochi (e quindi facilmente rintracciabili in caso di furto), dotati di grande manualità e con un vantaggio fisiologico, perché dopo i 35 anni sviluppavano miopia, ma continuavano a vedere perfettamente da vicino, rendendoli ideali per lavorazioni di precisione.

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L’intero processo di lavorazione dell’oro, con persone nane che producono i gioielli

La terza sala: il tribunale

Qui sono raffigurate scene di pesca e, sulla sinistra, una scena sorprendente, davvero dettagliatissima: un tribunale. Leggendo da sinistra verso destra si trovano il giudice con gli scribi intenti a riscrivere la condanna, i condannati, la polizia con bastoni, e infine un uomo che protesta perché non vuole pagare le tasse.

Il pozzo del sarcofago e la finta porta

Prima di arrivare all’ultima sala, dietro una grata (moderna) è visibile il pozzo attraverso cui veniva calato il sarcofago. Anche qui, senza il suggerimento di una guida esperta è difficile comprendere il procedimento: il pozzo veniva riempito di sabbia, su cui si appoggiava il sarcofago; poi lentamente lo si faceva scendere togliendo la sabbia un po’ alla volta da sotto.

Proprio di fronte alla grata, una grande falsa porta – comune a tante tombe- serviva per il passaggio del Ka (anima) e del Ba (ego invisibile) verso l’aldilà.

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Il pozzo attraverso cui veniva calato il sarcofago e la porta finta

La sala della statua di Mereruka

Finalmente si giunge alla sala più grande, con le pareti decorate in ocra, un pigmento naturale molto resistente. La grande statua centrale di Mereruka è orientata verso il nord magnetico, direzione simbolica della stella di Osiride, verso il mondo dei morti.

La grande statua di Mereruka
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La grande statua centrale di Mereruka è orientata verso il nord magnetico

Sulla parete sinistra, sono riprodotte alcune scene di navigazione sul Nilo con marinai a lavoro e altri a riposo sui tipici letti con poggiatesta. Le barche con vele spiegate sono un dettaglio importante: la navigazione del Nilo prevedeva le vele aperte in direzione da Nord a Sud (mentre viceversa si sfruttava la corrente verso il delta); per questo è possibile stabilire che le navi rappresentate fossero dirette verso Abydos, città sacra dedicata a Osiride, a Sud.

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Scene di navigazione sul Nilo

Informazioni pratiche

Il biglietto completo per Saqqara costa 1000 EGP (circa 30 euro) e include l’accesso a diverse tombe. In alternativa si possono acquistare solo gli ingressi alle principali attrazioni, anche nella biglietteria in loco.

Saqqara si trova a 30 km da Il Cairo ed è perfetta per una gita in giornata. Si può raggiungere in taxi, con un driver privato (concordando sempre andata e ritorno) o con tour organizzati con partenza direttamente dall’hotel. L’aeroporto di riferimento è quello de Il Cairo, servito dall’Italia con voli diretti, gestiti da low cost e dalla compagnia di bandiera Egyptair da Milano e Roma.

Visitando il sito senza una guida in lingua italiana si rischia di perdere tantissime storie, simboli e dettagli, di cui il sito è ricchissimo. Per pianificare una visita già dall’Italia, il network Gattinoni Travel può essere un riferimento per organizzare trasferimenti, guida e visite.

Per la visita è bene portare acqua, cappello e protezione solare; indossare scarpe comode e uno scialle leggero per coprire le spalle. Evitando le ore più calde, bisognerebbe dedicare al sito almeno 3 ore.

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Redazione Redazione Eventi e News