Legge di Bilancio 2026: gli emendamenti per la scuola

Novembre 14, 2025 - 06:00
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Legge di Bilancio 2026: gli emendamenti per la scuola

lentepubblica.it

Per la FLC CGIL la Legge di Bilancio 2026, nella sua formulazione attuale, non risponde pienamente alle esigenze del sistema educativo e della ricerca pubblica: ecco gli emendamenti proposti per il comparto scuola.


È questa la valutazione avanzata dalla FLC CGIL e dalla CGIL, che hanno presentato al Parlamento una serie di emendamenti con l’obiettivo di orientare la manovra verso un maggiore investimento nei settori della conoscenza. Secondo il sindacato, l’istruzione non deve essere considerata un costo per lo Stato, ma una scelta strategica per il futuro del Paese.

Le proposte toccano diversi ambiti, dalla scuola all’università, fino agli enti pubblici di ricerca e all’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM), con l’intento di garantire stabilità al personale, migliorare la qualità dell’offerta formativa e ridurre le disuguaglianze retributive all’interno della Pubblica Amministrazione.

Colmare il divario salariale con il resto della PA

Uno dei punti centrali degli emendamenti riguarda la creazione di un fondo destinato ad armonizzare le retribuzioni del comparto “Istruzione e Ricerca” con quelle degli altri dipendenti pubblici. Secondo la FLC CGIL, chi lavora nella scuola e nella ricerca percepisce in media il 19% in meno rispetto agli altri lavoratori della Pubblica Amministrazione, nonostante un livello di istruzione elevato e una responsabilità sociale significativa. L’obiettivo del fondo sarebbe dunque quello di riconoscere il valore del lavoro svolto nei settori educativi e di ricerca, dove la laurea rappresenta da tempo il requisito minimo per l’accesso all’insegnamento.

Inclusione scolastica e continuità educativa

Un altro intervento proposto riguarda la stabilizzazione dei docenti di sostegno. Il sindacato chiede la progressiva trasformazione dei posti “in deroga” in cattedre stabili, in modo da garantire una continuità didattica agli studenti con disabilità e offrire maggiore sicurezza lavorativa agli insegnanti coinvolti.

La FLC CGIL ritiene che il sistema dell’inclusione scolastica debba poggiare su personale formato e stabile, capace di costruire percorsi educativi duraturi e coerenti con i bisogni degli alunni.

Organico dell’autonomia e progettualità delle scuole

Tra le criticità segnalate figura anche la revisione della durata dell’organico dell’autonomia. La proposta governativa prevede infatti di tornare a una definizione annuale dei posti, abbandonando quella triennale introdotta negli ultimi anni. Il sindacato si oppone a questa modifica, sottolineando che la programmazione triennale consente alle scuole di pianificare in modo più efficace le proprie attività didattiche e progettuali.

Per la FLC CGIL, gli organici aggiuntivi devono rimanere a disposizione degli istituti per arricchire l’offerta formativa e non essere utilizzati principalmente per coprire supplenze di breve durata.

Carta Docente e formazione del personale ATA

Altro nodo importante riguarda la Carta del Docente, lo strumento economico per la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti. Il sindacato chiede di mantenere invariato l’attuale importo e di estendere il beneficio anche al personale precario. Inoltre, viene proposta l’introduzione di una “Carta della formazione” per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA), riconoscendo anche a questa categoria il diritto alla crescita professionale e all’aggiornamento continuo.

Risorse per migliorare l’offerta formativa

La FLC CGIL chiede inoltre un rafforzamento strutturale del Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (FMOF), che negli ultimi anni ha subito consistenti riduzioni. Questo fondo serve a finanziare attività aggiuntive e progetti di arricchimento dell’offerta educativa. Un suo incremento permetterebbe alle scuole di valorizzare il lavoro dei docenti e del personale ATA, sostenendo al tempo stesso iniziative innovative e percorsi di qualità.

Buoni pasto e riconoscimento delle funzioni aggiuntive

Un altro tema sollevato riguarda il mancato riconoscimento del buono pasto al personale scolastico, unico caso nel panorama della Pubblica Amministrazione. Il sindacato chiede di superare questa disparità e di introdurre una misura contrattuale che garantisca tale diritto a docenti e ATA, soprattutto considerando che molte attività si protraggono nel pomeriggio.

Viene inoltre proposta la creazione di un fondo da un miliardo di euro per valorizzare le numerose funzioni aggiuntive svolte da insegnanti e personale amministrativo, come la partecipazione agli esami di Stato, il coordinamento delle classi, i viaggi di istruzione o i servizi su più sedi.

Stabilizzazione del personale ATA e alleggerimento burocratico

Tra le priorità figura anche la richiesta di un piano straordinario di stabilizzazione del personale ATA, con la possibilità di sostituire fin dal primo giorno il personale assente, superando i limiti oggi imposti.

Parallelamente, la FLC CGIL propone di alleggerire le scuole da una serie di pratiche amministrative non direttamente connesse alla didattica, come la gestione delle ricostruzioni di carriera o delle pratiche pensionistiche, che potrebbero essere trasferite a centri ministeriali specializzati.

Accesso universale alla cultura e diritti dei giovani

Sul fronte delle politiche giovanili, il sindacato chiede una revisione della “Carta Valore”, il nuovo strumento previsto dal Governo per incentivare la partecipazione culturale dei diciottenni. L’obiettivo è renderla universale e non selettiva, estendendola a tutti i giovani che compiono 18 anni e sono inseriti in percorsi formativi, senza criteri discriminatori legati al reddito o alla provenienza.

Università e ricerca: più stabilità e valorizzazione

La FLC CGIL rivolge poi una serie di proposte specifiche al mondo universitario e della ricerca.
Tra queste, l’eliminazione del blocco delle assunzioni per il 2026 e dei vincoli di spesa sul personale, che rischiano di frenare il ricambio generazionale. Si chiede inoltre un piano straordinario per l’assunzione e la stabilizzazione di circa 18.000 ricercatori nelle università e 10.000 tra ricercatori, tecnologi e tecnici negli enti pubblici di ricerca, utilizzando anche le procedure già previste dai cosiddetti “decreti Madia”.

Un’altra richiesta riguarda la trasformazione dei 19.000 assegni di ricerca in veri e propri contratti, al fine di garantire tutele più solide ai giovani studiosi ed evitare la proliferazione di figure precarie.
Per gli enti pubblici di ricerca e le università viene anche proposta la possibilità di aumentare i fondi per il salario accessorio, nel rispetto dell’autonomia finanziaria e dei limiti di bilancio.

Dirigenti e lavori usuranti

Sul fronte della dirigenza scolastica, il sindacato suggerisce di rendere permanenti le graduatorie dei concorsi ordinari regionali, consentendo così l’assunzione graduale di tutti gli idonei non vincitori.

Infine, viene chiesta una revisione delle norme che definiscono i lavori usuranti, oggi limitati ai docenti della scuola dell’infanzia. Secondo la FLC CGIL, l’intensità e la complessità del lavoro educativo, in particolare a contatto con studenti e alunni con disabilità, rendono necessario un ampliamento del riconoscimento a tutto il personale scolastico.

Legge di Bilancio 2026: gli emendamenti per la scuola

Qui il documento completo della FLC CGIL.

 

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