L’Italia che innova: la storia di InfoCamere, l’azienda che ha trasformato la burocrazia in digitale

Dicembre 2, 2025 - 13:30
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L’Italia che innova: la storia di InfoCamere, l’azienda che ha trasformato la burocrazia in digitale

Di Maria Teresa Capacchione, dirigente di InfoCamere e responsabile della comunicazione

Questa è una bella storia. Non una favola, ma una storia che merita di essere raccontata. Perché ci lamentiamo spesso – a volte con ragione – di ciò che nel nostro Paese non funziona, ma raramente ci fermiamo a raccontare quello che ci può rendere orgogliosi. Come cittadini, come lavoratori, come ingegni.

Quella che state per leggere non è solo la storia di un’azienda. È la storia di un’Italia che, dagli anni Settanta a oggi, ha costruito eccellenza, innovazione e fiducia. Il protagonista si chiamava Mario Volpato. Nel 1974 era docente di matematica applicata all’Università di Padova e presidente della Camera di commercio della città. In un’Italia che cominciava appena a respirare la modernità, tra telefoni a disco e archivi di carta, Volpato ebbe un’intuizione: connettere le camere di commercio italiane tra loro. Non voleva solo modernizzare un sistema: voleva creare una rete di fiducia. Un filo invisibile che collegasse le imprese da nord a sud, rendendo i dati accessibili e trasparenti. Così nacque Cerved (Centro elettronico regionale veneto elaborazione dati), poi diventata InfoCamere nel 1995: un’infrastruttura tecnologica – ma prima ancora culturale – capace di far dialogare istituzioni, imprese e cittadini.

La storia di InfoCamere

Nel 1974 parlare di ‘rete’ significava ancora pensare a fili di rame, non certo a internet. Ma Volpato guardava avanti. Sognava un registro unico e ufficiale delle imprese italiane: un’anagrafe della vita economica del Paese, dove ogni azienda, piccola o grande, potesse essere riconosciuta, tutelata, raccontata. Da quella visione nacque una squadra: ingegneri, informatici, tecnici, giuristi, amministratori. Negli anni ’80 il primo passo decisivo: la digitalizzazione del Registro delle imprese – che allora si chiamava ancora ‘Registro ditte’. Significava trasformare montagne di carta in bit, dare nuova vita alla memoria economica dell’Italia.

Negli anni ’90, mentre internet iniziava a cambiare il mondo, InfoCamere era già pronta. Aveva costruito una rete telematica che univa tutte le camere di commercio italiane – allora presenti in ogni provincia – anticipando la logica della condivisione dei dati che oggi diamo per scontata.

Oggi sono oltre sei milioni le imprese che vivono dentro questo ecosistema digitale, gestito da InfoCamere. La sfida è andata oltre: una volta messe in rete tutte le camere di commercio e realizzato un registro telematico nazionale, InfoCamere si è posta anche il problema di come semplificare la vita delle imprese e rendere più efficiente il rapporto tra le aziende e le camere, dematerializzandolo. Evitando quindi alle imprese di dover andare fisicamente in camera per depositare le pratiche e alleggerendo le camere della parte amministrativa e dei controlli, per potersi dedicare di più alla consulenza, all’analisi dei dati. Sono nati così da InfoCamere strumenti che oggi appartengono alla nostra quotidianità, come la posta elettronica certifica, la firma digitale e, più di recente, l’app impresa italia, che rendono il rapporto impresa-pubblica amministrazione veloce e completamente digitale.

50 anni di crescita

Nella storia di InfoCamere, però, la tecnologia non è mai stata un fine: è sempre stata un mezzo per rendere il nostro Paese più moderno. Dietro i numeri ci sono persone. Informatici, analisti, amministrativi, comunicatori, legali che ogni giorno lavorano per rendere la macchina pubblica più efficiente e trasparente. Forse è questa la chiave del successo: aver messo al centro non solo la tecnologia, ma soprattutto le persone. In quasi 50 anni di vita – un record in questo settore – l’azienda è cresciuta in modo armonico, investendo in innovazione, ma anche in capitale umano. Ha creato una cultura del lavoro basata su fiducia, competenza, condivisione.

Concentrata con poche decine di dipendenti dal 1974 su Padova – sede operativa e cuore tecnologico, dove si trova uno dei data center più importanti del Paese –, InfoCamere ha via via aperto nuove sedi. Prima la sede legale a Roma, poi Bari, infine, nel 2003, quella di Milano. Oggi ha oltre mille dipendenti distribuiti su quattro poli che non sono semplici uffici, ma presidi di conoscenza: luoghi in cui il digitale incontra il tessuto produttivo reale.

La scommessa su Bari

Tra tutte, la sede di Bari ha un valore e una storia speciali. È l’esempio di come iniziative dello stato e imprenditoria pubblico-privata possano generare valore e opportunità. Nel 1999 lo stato incentivava le imprese che aprivano sedi nel Mezzogiorno. InfoCamere, in cerca di nuovi ingegneri, matematici e sviluppatori, guardò al Sud e cercò una città che avesse tre caratteristiche: ottime università tecniche, vivacità economica e culturale del territorio e collegamenti efficienti che la rendessero facilmente raggiungibile dalle altre sedi. La scelta cadde su Bari, una città molto dinamica che rispondeva a tutti i requisiti. 

Quella scelta si è rivelata un investimento vincente. Bari è diventata un centro di eccellenza tecnologica e gestionale, un simbolo di come si possa fare innovazione anche lontano dai grandi poli industriali. Qui InfoCamere ha puntato su giovani professionisti, università e competenze locali. Nel cuore della Puglia, dove l’energia del territorio si mescola alla tradizione, Bari rappresenta un ponte tra Nord e Sud, tra innovazione e inclusione. È un luogo dove si sperimenta il futuro, ma conservando radici solide: il futuro del lavoro digitale, delle infrastrutture pubbliche, della formazione continua. Ogni giorno, da quella sede, che nel 2019 si è trasferita nel polo tecnologico della Fiera del Levante, partono dati, idee e soluzioni che servono l’intero Paese.

Infrastruttura invisibile

Oggi InfoCamere è una società tecnologica pubblica di rilevanza nazionale, ma resta, nel suo dna, la creatura visionaria che ha creduto che la connessione attraverso la tecnologia potesse essere una forma di servizio civile. È la dimostrazione che la pubblica amministrazione può innovare, essere efficiente, trasparente e vicina ai cittadini, se guidata da passione e competenza.

Forse non tutti conoscono InfoCamere, ma tutti – imprenditori, artigiani, professionisti – ne utilizzano i servizi ogni giorno, spesso senza saperlo. È come l’infrastruttura di una città: invisibile, ma indispensabile. E se oggi un’impresa può nascere in un giorno, se la burocrazia può essere un po’ più semplice, se la trasparenza è a portata di clic, è anche grazie a questa lunga storia fatta di visione, tecnologia e, soprattutto, persone. Una storia italiana, che comincia con un ‘C’era una volta…’, ma che ancora è.

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L’articolo L’Italia che innova: la storia di InfoCamere, l’azienda che ha trasformato la burocrazia in digitale è tratto da Forbes Italia.

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