Luigi Bello, “Segno e osservazione”: a Morcote la retrospettiva dedicata all’artista del silenzio

Sarà inaugurata sabato 29 novembre alle 15 alla Galleria Poma di Morcote, la mostra “Segno e osservazione”, retrospettiva interamente dedicata all’opera di Luigi Bello, pittore astrattista e ceramista, osservatore silenzioso e profondo del proprio tempo. La mostra resterà visitabile fino al 16 gennaio 2026.
Il vernissage rappresenta un’occasione speciale per conoscere e riscoprire un artista che ha attraversato più di settant’anni di produzione con una cifra stilistica intima, elegante e radicale, capace di coniugare rigore e poesia, materia e assenza.
Il segno come ricerca, il vuoto come significato
L’esposizione raccoglie una selezione di opere rappresentative della produzione di Luigi Bello, che nella sua lunga carriera ha saputo spaziare tra pittura, disegno, ceramica e sperimentazione formale.
Come ha scritto Chiara Salandin, psicologa e arteterapeuta: “Luigi Bello è un artista che sa trasformare se stesso e la materia, esprimendo il proprio mondo a piene mani, ma che chiede al mondo di osservare i suoi lavori con una attenta tensione verso la comprensione”. La mostra sottolinea proprio questo dialogo silenzioso tra artista e spettatore, in cui ogni segno è traccia di un pensiero, di una presenza o di una riflessione.
Una carriera lunga e coerente
Nato a Legnano nel 1928, fin da giovane Luigi Bello ha respirato arte, lavorando accanto al padre pittore e decoratore. Dopo la guerra, pur non potendo frequentare l’Accademia, ha studiato alla Scuola d’Arte del Castello Sforzesco di Milano, entrando in contatto con l’ambiente culturale e sperimentale della città.
Nel 1967 la sua prima personale alla Galleria Lux di Milano. Da allora ha esposto in numerose gallerie e spazi pubblici, in Italia e in Svizzera, fino a giungere a un importante momento di sintesi nella mostra antologica al Castello Visconteo di Legnano nel 2016, seguita da numerose esposizioni tra Varese, Monza, Lugano, Luino e Ponte Tresa.
Dopo la pensione Luigi Bello ha trovato nella quiete di Cadegliano-Viconago, dove si trasferì negli anni Ottanta, la dimensione ideale per sviluppare una poetica personale fatta di osservazione, lettura e immersione nella natura.
La sua opera più recente è un inno alla sottrazione, alla leggerezza del segno, alla materia che si fa pensiero: segni graffiati, terre bruciate, neri profondi. Una poetica che guarda alla semplicità dell’essenza, alla densità del vuoto, ai valori del tempo e del silenzio.
Una mostra per riscoprire uno sguardo autentico
Con la retrospettiva “Segno e osservazione”, la Galleria Poma propone un percorso che attraversa non solo le stagioni dell’arte di Luigi Bello, ma anche le sue trasformazioni interiori: dalla Milano dei fermenti culturali all’isolamento consapevole in cui l’artista ha trovato la piena espressione del suo linguaggio.
La mostra è aperta al pubblico a partire dal 29 novembre alle 15 nella sede della Galleria Poma, in via Strecia di Mort 1, a Morcote.
L'articolo La fiera del disco di Varese arriva al De Filippi sembra essere il primo su VareseNews.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




