Mazda CX-80 - Spazio per sette nel salotto buono

Il direttore del design di Mazda Europe, Jo Stenuit, la chiama "station wagon-Suv", per le sue proporzioni allungate. A guardare di profilo la nuova Mazda CX-80 si può anche essere d'accordo e lo conferma pure il metro: qui ci sono venticinque centimetri in più rispetto alla CX-60. L'80 resta di un'unghia, anzi mezza, sotto la soglia psicologica dei 5 metri, ma sfoggia un passo decisamente ben più disteso, che arriva a 3,12 metri. Il perché? Presto detto: la nuova CX-80 è la variante a 7 posti della sorella più piccola. Per famiglie numerose. In realtà, la cosa interessante è che gli interni possono essere configurati in tre diversi modi: con il sedile posteriore nella classica configurazione a divanetto, per un totale di sette posti, come detto. Oppure con sedute singole e un passaggio centrale: sei posti. E ancora, sempre con sedili singoli, ma divisi da una console centrale, di nuovo per sei passeggeri.  Ma non è tutto. I singoli sedili (o la panca) in seconda possono scorrere di 12

Mazda CX-80 - Spazio per sette nel salotto buono

Il direttore del design di Mazda Europe, Jo Stenuit, la chiama "station wagon-Suv", per le sue proporzioni allungate. A guardare di profilo la nuova Mazda CX-80 si può anche essere d'accordo e lo conferma pure il metro: qui ci sono venticinque centimetri in più rispetto alla CX-60. L'80 resta di un'unghia, anzi mezza, sotto la soglia psicologica dei 5 metri, ma sfoggia un passo decisamente ben più disteso, che arriva a 3,12 metri. Il perché? Presto detto: la nuova CX-80 è la variante a 7 posti della sorella più piccola.

Per famiglie numerose. In realtà, la cosa interessante è che gli interni possono essere configurati in tre diversi modi: con il sedile posteriore nella classica configurazione a divanetto, per un totale di sette posti, come detto. Oppure con sedute singole e un passaggio centrale: sei posti. E ancora, sempre con sedili singoli, ma divisi da una console centrale, di nuovo per sei passeggeri. 

Ma non è tutto. I singoli sedili (o la panca) in seconda possono scorrere di 12 cm con l'ulteriore possibilità di poter reclinare lo schienale da 15 a 33 gradi, per viaggiare quasi distesi. Senza contare che, a voler dare qualche numero, ci sono 3,5 cm in più per le spalle e 1,2 cm sopra la testa. Come se non bastasse, ci sono il riscaldamento e la ventilazione per i sedili, oltre al nuovo climatizzatore a tre zone. Chi si accomoda in ultima fila, non ha troppo di cui lamentarsi, a patto di non superare il metro e 70. L'agio è buono anche per le ginocchia e non mancano le bocchette di ventilazione e prese USB-C per la ricarica dei dispositivi.

Due scelte agli antipodi. Da una parte c'è l'ibrido plug-in con il quattro cilindri benzina a iniezione diretta Skyactiv-G di 2.5 litri, supportato da un motore elettrico da 175 CV alimentato dalla batteria agli ioni di litio da 17,8 kWh. Potenza di sistema: 327 CV e 500 Nm, per un'accelerazione 0-100 km/h in 6,8 secondi. L'alternativa è rappresentata dal diesel, che nell'offerta multienergia di Mazda gioca ancora un ruolo da protagonista: si tratta del sei cilindri in linea e-Skyactiv D di 3.3 litri, da 249 CV. Supportata dal mild hybrid della Casa, a 48 volt, questa versione dichiara consumi di 5,7 l/100 km. Sia l'ibrido plug-in, sia il diesel sono abbinati al cambio automatico a otto rapporti e alla trazione integrale i-Activ All-Wheel Drive di Mazda, mentre non è prevista la variante a gasolio a trazione posteriore con powertrain da 200 CV.

Il motore giusto. Ho provato la CX-80 con il 3.3 diesel a sei cilindri in linea con tecnologia mild hybrid, capace di 249 CV e 550 Nm: un motore perfetto per il peso e la stazza dell'auto. Con l'aiuto del cambio automatico a 8 rapporti, la spinta della "station-Suv" è consistente e vigorosa a qualsiasi regime ci si trovi. Il tutto, peraltro, con consumi contenuti (6,4 litri/100 km nel mio test), che consentono di superare di slancio i 1.000 km di autonomia complessiva. Come prevedibile, la marcia è all'insegna del confort: le sospensioni lavorano egregiamente ed è facile constatare come la CX-80 dia il meglio di sé quando si tratta di macinare chilometri, magari in autostrada, con un'insonorizzazione ottimale anche a velocità elevate. Insomma, si viaggia in completo relax.

Molto ricca. I prezzi per la CX-80 con il diesel mild hybrid da 249 CV partono dai 62.870 euro dell'allestimento Exclusive Line, personalizzabile con un sistema di sette pacchetti a richiesta. Dovessi scegliere io, non mi lascerei scappare i sedili riscaldati e ventilati del Comfort Pack (3.000 euro). La motorizzazione Phev (plug-in hybrid) da 241 cavalli, invece, costa qualcosa di meno: 61.235 euro. 

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