Mercosur, nuove grane per von der Leyen: chieste verifiche di compatibilità alla Corte di giustizia UE
Bruxelles – Nuovo capitolo nella ‘saga Mercosur’: per l’accordo di libero scambio tra l’Unione europea e i Paesi dell’America del sud (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) adesso viene chiesto lo stop per verifiche di compatibilità giuridica con i trattati UE. Con proposta di mozione di risoluzione, 145 europarlamentari di schieramenti diversi chiedono il rinvio alla Corte di giustizia dell’UE, perché i giudici di Lussemburgo si esprimano sul modo di agire della Commissione europea.
Ciò che preoccupa è che la scissione dell’accordo UE-Mercosur in un accordo di partenariato UE-Mercosur (EMPA) e un accordo commerciale interinale (ITA) possa essere “incompatibile” con l’articolo 218 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, inoltre si teme che meccanismo di riequilibrio previsto dall’accordo UE-Mercosur potrebbe essere “quantomeno incompatibile” con gli articoli 11, 168, 169 e 191 dello stesso trattato.
Da qui la richiesta, ai sensi dell’articolo 117 del regolamento del Parlamento europeo, di coinvolgere la Corte di giustizia dell’UE. Gli europarlamentari si avvalgono del dispositivo per cui “in qualsiasi momento prima della votazione del Parlamento su una richiesta di approvazione o di parere, la commissione competente o almeno un decimo dei deputati che compongono il Parlamento possono proporre che il Parlamento chieda il parere della Corte di giustizia sulla compatibilità di un accordo internazionale con i trattati“.
E’ questo un elemento importante dell’azione politica promossa da Verdi e laSinistra, e sostenuta da esponenti di tutto lo spettro politico. I 145 firmatari della mozione appartengono ai gruppi popolare (PPE), socialista (S&D), liberale (RE). Non si tratta di un voto di censura contro il Mercosur, quanto una verifica di compatibilità con i trattati.
La mozione potrebbe essere votata dall’Aula già nella sessione plenaria di fine mese (24-27 novembre), per quello che diventa per la Commissione europea e la sua presidente, Ursula von der Leyen, un voto anche più rischioso delle mozioni di censura legate sempre allo stesso accordo commerciale (alla fine superate agevolmente): se l’emiciclo dovesse chiedere alla Corte di giustizia dell’UE le verifiche del caso, il Mercosur sarebbe di fatto bloccato e sospeso fino al pronunciamento dei giudici.
Comunque vada a finire per von der Leyen il dato politico è un nuovo fuoco incrociato per un accordo commerciale da lei giudicato come strategico, per cui anche all’interno del PPE, suo partito di appartenenza, si nutrono di dubbi. Intanto Cristina Guarda, eurodeputata dei Verdi e firmataria della mozione, esulta: “La mozione richiedeva 72 firme, ne abbiamo raccolte molte di più”, commenta. Non solo: “I firmatari sono deputati di 21 diverse nazionalità”, sottolinea, per enfatizzare come sull’accordo UE-Mercosur le preoccupazioni siano diffuse ovunque. “Puntiamo a un voto in plenaria il 24 novembre“.
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