Nuova indagine UE su Google: starebbe declassando diversi media nei risultati di ricerca

Novembre 13, 2025 - 12:30
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Nuova indagine UE su Google: starebbe declassando diversi media nei risultati di ricerca

Bruxelles – Nuovo capitolo del faticoso rapporto tra le istituzioni europee e Alphabet Inc, il colosso dell’hi-tech a cui fa capo Google. Dopo la multa da quasi 3 miliardi di euro comminata a settembre – e lo scontro ora alla Corte di Giustizia dell’UE su un’altra maxi multa da 4,1 miliardi che si trascina dal 2018 – Bruxelles apre una nuova indagine per valutare se Google applichi condizioni di accesso “eque, ragionevoli e non discriminatorie” ai siti web degli editori su Google Search.

A poco a poco, la Commissione europea sta cercando di imbrigliare Google nelle stringenti disposizioni del Digital Market Acts (DMA). Questa volta, il lavoro di monitoraggio dell’esecutivo UE ha evidenziato che il motore di ricerca, sulla base della sua “politica contro l’abuso della reputazione dei siti”, sta declassando i siti web e i contenuti dei media e di altri editori nei risultati di ricerca di Google, quando questi siti web includono contenuti di partner commerciali. Secondo Google, questa politica mira a contrastare pratiche che sarebbero volte a manipolare il posizionamento nei risultati di ricerca.

“Condurremo un’indagine per garantire che gli editori di notizie non perdano importanti fonti di reddito in un momento difficile per il settore e per assicurarci che Google rispetti il Digital Markets Act”, ha annunciato Teresa Ribera, vicepresidente esecutiva della Commissione europea. L’indagine della Commissione si concentra in particolare sulla “politica di abuso della reputazione del sito” di Google e su come tale politica si applica agli editori. Una politica che – teme Bruxelles – “sembra avere un impatto diretto” su un modo comune e legittimo per gli editori di monetizzare i loro siti web e i loro contenuti. Il declassamento da parte di Alphabet dei siti web e dei contenuti degli editori nella ricerca Google potrebbe in definitiva influire “sulla libertà degli editori di condurre attività commerciali legittime, innovare e cooperare con fornitori di contenuti terzi”.

.Se la Commissione dovesse trovare prove di un’effettiva violazione del DMA, informerà Alphabet delle sue conclusioni preliminari e illustrerà le misure che intende adottare, o che Alphabet stessa dovrebbe adottare per archiviare la vicenda senza conseguenze. In caso di infrazione, Bruxelles potrà infliggere al colosso hi-tech un’ammenda fino al 10 per cento del fatturato totale mondiale. Fino al 20 per cento, in caso – e sarebbe questo il caso – di infrazioni ripetute.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia