Rinnovabili, transizione, trasporto pubblico: è online la nuova puntata del podcast “La settimana di Greenreport”

«Aumentare la produzione delle rinnovabili è inutile perché con la crescita dei consumi le emissioni continueranno a salire, e comunque: perché dannarsi tanto l’anima se nei paesi emergenti si continua a bruciare carbone e petrolio?». Ecco come Maurizio Izzo apre la nuova puntata del podcast “La settimana di Greenreport”. «No, non ho perso la testa – prosegue il direttore responsabile del nostro giornale – ho solo riassunto, come fa sulle nostre pagine Francesco Ferrante, due tra gli argomenti più cari agli oppositori della transizione energetica». Come al solito sono i numeri a smentire i negazionismi, eccoli: nei primi sei mesi del 2025 la crescita di produzione di elettricità da solare ed eolico è stata il 109% della crescita della domanda di energia elettrica, quindi il primo assunto dei “frenatori” è stato smentito e le rinnovabili hanno cominciato a “sostituire” produzioni fossili, infatti la produzione da carbone è diminuita, e si è ridotta particolarmente in quei Paesi che hanno più fame di energia nuova, Cina e India.
Il podcast a cura di Izzo prosegue con una citazione: «Le imprese italiane vogliono contribuire alla transizione ecologica ma chiedono che la politica sia all’altezza della sfida, perché senza investimenti nell’innovazione, coerenza delle normative, stabilità regolatoria e strumenti finanziari adeguati, la trasformazione rischia di incepparsi proprio quando dovrebbe accelerare». A dirlo è Enrico Giovannini, direttore scientifico di Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile.
La terza segnalazione di questa settimana è per un approfondimento a cui è dedicata una puntata di “Finanza di Strada”: la finanza è come un grande lago, dice Franco Becchis nel podcast di Greenreport, ma quanto è grande questo lago? I numeri, dice Becchis, ci raccontano di una ricchezza stimata in 600.000 miliardi di dollari. Quanti sono? Equivalgono a 6 volte il Pil mondiale. «Ma nel podcast che ho il piacere di condurre insieme all’economista e scrittore Franco Becchis – spiega Izzo – ci interroghiamo anche sul valore reale di questa ricchezza, sull’effetto che ha sulle economie dei singoli paesi e siccome parliamo di una grande lago ci chiediamo anche cosa potrebbe succedere se il lago si prosciugasse o tracimasse. Lo trovate su greenreport.it e sulle principali piattaforme dedicate».
La segnalazione successiva è per una notizia che riguarda in particolare la Toscana, ma che sarebbe utile tenere ben presente anche a livello nazionale: «Ogni bus interurbano riempito sono almeno 50 auto in meno su strada, meno CO2, meno caos nel traffico, meno rumore. Con ogni bus urbano riempito si sale ad 80 macchine in meno». Sono le parole di Franco Maddei, il neo amministratore delegato di AT, autolinee toscane, che su Greenreport ricorda gli impegni dell’azienda, ma anche che «Occorrono scelte coraggiose nel disegno della mobilità – dalle corsie preferenziali ai parcheggi scambiatori, all’intermodalità sempre più diffusa – e politiche tariffarie che incentivino il trasporto pubblico rispetto a quello privato». E ovviamente risorse, visto che «ià oggi mancano 800 milioni del fondo nazionale per il Tpl».
La nuova puntata del podcast si chiude con la segnalazione non di una notizia, ma di un nuovo speciale del nostro giornale: «Sull’home page di Greenreport, spiega infatti Izzo, trovate lo speciale geotermia che raccoglie i contributi che stiamo pubblicando sulla geotermia in Toscana». Detto del contributo che questa risorsa dà al fabbisogno toscano e nazionale di energia elettrica, vale la pena ricordare anche i dati sulla occupazione: si tratta di un vero e proprio distretto tecnologico che dà occupazione a circa 700 dipendenti diretti Eni Green Power e a un indotto che coinvolge circa 80 imprese nei comuni delle 3 province interessate e altre 150 ditte in tutta la regione. Si stima che complessivamente la geotermia in Toscana dia lavoro a oltre 4.000 persone.
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