Sequestro a Vittoria, tre arresti per il 17enne rapito: uno è nella lista dei latitanti più pericoli del Viminale
A distanza di poco più di due mesi c’è stata una svolta nelle indagini per il rapimento a scopo di estorsione avvenuto il 25 settembre a Vittoria, in provincia di Ragusa. Nella tarda serata di quel giovedì un ragazzo di 17 anni, Gaetano Nicosa, figlio di un noto commerciante ortofrutticolo: il giovane venne sequestrato in una piazzetta del rione Forcone mentre si trovava in compagnia di alcuni amici.
Nicosa venne prelevato da due uomini arrivati su un’auto e portato via. Prima di prenderlo gli autori del sequestro lo avrebbero chiamato per nome e avrebbero detto ad altri giovani presenti di non preoccuparsi perché era soltanto lui l’obiettivo. Quindi il 17enne era stato rilasciato la sera dopo il rapimento senza che fosse stata richiesta una somma di denaro per la liberazione.
Oggi il gip di Catania ha quindi emesso tre ordinanze di custodia cautelare per il rapimento, eseguite dalla Squadra Mobile della Questura di Ragusa, della Sisco di Catania e del commissariato di Vittoria. I tre sono accusati, in concorso tra loro, di sequestro di persona a scopo di estorsione, di furto aggravato, porto e detenzione illegale di armi da fuoco.
Le tre persone finite in manette sono Gianfranco Stracquadaini, 50 anni, Stefano La Rocca, 23 anni, e Giuseppe Cannizzo, 41 anni. In particolare Stracquadaini è stato arrestato dopo un anno di latitanza: nell’aprile 2024 aveva tentato di uccidere a Vittoria, nel Ragusano un ex collaboratore di giustizia del clan Carbonaro Dominante, Roberto Di Martino, ferendolo gravemente sparandogli mentre era alla guida della sua auto, e poi si era reso irreperibile. Per quell’episodio pendeva su di lui era pendente un’ordinanza cautelare in carcere del gip di Catania per associazione mafiosa, tentativo di omicidio aggravato in concorso e porto di armi da fuoco.
Stracquadaini, che secondo gli inquirenti stava creando un proprio gruppo criminale mafioso nel ragusano, era anche inserito dal Ministero dell’Interno nella lista dei latitanti più pericolosi. Il 50enne è stato arrestato in un appartamento a Comiso: nel blitz gli sono state sequestrate due pistole semiautomatiche calibro 7,65, e una carta di identità falsa rilasciata dal Comune di Comiso oltre a 6.500 euro in contanti.
Nella conferenza stampa tenuta per spiegare i dettagli dell’indagine, il procuratore di Catania Francesco Curcio ha parlato dell’episodio di Vittoria come di una “nuova tecnica”, ovvero “il sequestro lampo a cui segue poi il pagamento del riscatto, ma in questo caso non abbiamo prova che ci sia stato il pagamento”.
“A capo della banda – ha aggiunto il pm – c’è uno dei massimi esponenti della Stidda di Vittoria. Un personaggio di notevole spessore che è stato latitante per molti mesi e che era gravemente indiziato di un tentato omicidio di un ex collaboratore di giustizia e adesso anche per sequestro di persona assieme e due complici”.
Per il procuratore Curcio “le indagini non sono ancora assolutamente chiuse“. “Bisogna chiarire meglio – ha spiegato – il contesto in cui è avvenuto, le alleanze criminali che ci sono alle spalle e completare anche il quadro indiziario nei confronti di altri soggetti”. Secondo Curcio il sequestro dimostra che nel Ragusano “gli equilibri e le alleanze sembrano molto fluidi” e che, invece, “le contrapposizioni tra mafia e Stidda sono un ricordo del passato”.
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