Siemens cambia pelle per crescere ancora: spin-off per Healthineers e spinta su IA e software industriale

Novembre 14, 2025 - 04:30
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Siemens cambia pelle per crescere ancora: spin-off per Healthineers e spinta su IA e software industriale

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Siemens cambia pelle per crescere ancora: spin-off per Healthineers e spinta su IA e software industriale



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Siemens annuncia una profonda riorganizzazione con la ‘deconsolidazione’ di Healthineers e la focalizzazione sul business industriale per completare l’evoluzione in “One Tech Company”. Dopo un 2025 da record, grazie alla riorganizzazione l’azienda punta ad aumentare ulteriormente la crescita. Gli investimenti si concentrano su Industrial AI – con 1 miliardo di euro – e business digitale…

Pubblicato il 13 nov 2025



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Siemens entra in una nuova fase di crescita accelerata. Roland Busch, CEO del colosso tecnologico tedesco, ha delineato una strategia che ridefinisce i confini dell’azienda, abbandonando la struttura da conglomerato per trasformarsi in una “One Tech Company” focalizzata e sinergica.

L’annuncio poggia su basi finanziarie solide, evidenziate da un anno fiscale 2025 record. Nonostante un contesto geopolitico ed economico globale non proprio favorevole, l’azienda ha dimostrato resilienza e capacità di esecuzione, traducendo la propria visione strategica in performance finanziaria. Gli ordini hanno raggiunto 88 miliardi di euro (+6%) e il fatturato è cresciuto del 5% a 78,9 miliardi di euro, sostenendo un solido book-to-bill ratio di 1,1 e un portafoglio ordini di alta qualità da 117 miliardi di euro.

L’utile del business industriale ha toccato gli 11,8 miliardi di euro, mentre il free cash flow ha segnato un massimo storico di 10,8 miliardi e l’utile netto è stato di 10,4 miliardi di euro.

Nonostante i buoni risultati, Siemens ha però intenzione di operare una profonda riorganizzazione del portafoglio, de-consolidando Siemens Healthineers per focalizzarsi sul concetto di One Tech Company.

La One Tech Company e la scelta della focalizzazione sul business industriale

La separazione da Healthineers, che avverrà tramite uno spin-off del 30% delle azioni ai soci, risponde a una scelta strategica dettata da quelle che Busch ha definito “sinergie sempre minori” tra il business industriale e quello medicale.

“La digitalizzazione, come la facciamo oggi in Siemens, non si espande realmente nel settore sanitario”, ha ammesso Busch, sottolineando come la crescente e complessa regolamentazione dell’healthcare renda i due mercati sempre più divergenti.

L’obiettivo dell’operazione è creare con la nuova Helthineers un “campione pure play del settore medicale” con un free float più elevato, permettendo nel contempo a Siemens di concentrarsi su un portafoglio “altamente sinergico” parte del business industriale.

Questa “nuova” Siemens, più snella e focalizzata, alzerà l’asticella delle performance finanziarie. Dopo aver mantenuto una crescita media dei ricavi dell’8% tra il 2021 e il 2025 (un balzo notevole rispetto al 2% del decennio precedente), la nuova ambizione a medio termine, escludendo Healthineers, è di una crescita comparabile dei ricavi tra il 6% e il 9% annuo.

Performance per Aree di Business Industriale

L’analisi delle singole aree di business è fondamentale per comprendere le dinamiche interne del successo complessivo del Gruppo e la resilienza del suo modello diversificato.

Ogni divisione ha contribuito in modo significativo al raggiungimento dei risultati, dimostrando leadership nei rispettivi mercati.

La divisione Digital Industries ha raggiunto i propri obiettivi in un contesto di mercato complesso per l’automazione. Il fatturato ha registrato un calo del 4%, in linea con le previsioni e confrontato con una base di paragone eccezionalmente forte nell’anno precedente. Il margine di profitto si è attestato a un solido 15,9%, escludendo gli effetti relativi alle acquisizioni di Altair e Dotmatics, a dimostrazione di un’efficace gestione della performance operativa sottostante.

La divisione Smart Infrastructure ha registrato una “performance eccezionale”, con una robusta crescita del fatturato del 9%, posizionandosi nella parte alta della guidance. Ancora più impressionante è stato il margine di profitto, che ha toccato il record storico del 18,3%, superando le previsioni e confermando la forte domanda per le soluzioni di elettrificazione e gestione intelligente degli edifici.

La divisione Mobility ha mostrato una forte crescita, con un aumento del fatturato del 10%, raggiungendo la parte alta della guidance. Questo risultato è attribuibile a un’eccellente esecuzione nella gestione del vasto portafoglio ordini, che ha permesso di ottenere una redditività e un free cash flow leader del settore.

La solida performance operativa di queste divisioni è il risultato diretto delle profonde trasformazioni strategiche che stanno ridisegnando il “tessuto” stesso dell’azienda.

Il nuovo modello operativo

Siemens sta infatti mettendo mano ad alcune “riforme” interne. Busch ha detto apertamente che l’azienda è ancora appesantita da silos di dati e da una proliferazione di sistemi. L’esempio più calzante: “Oggi abbiamo 30.000 ingegneri software. Usano, non ci crederete, circa 900 versioni separate di strumenti di sviluppo software”.

La soluzione è un nuovo modello operativo basato su tre pilastri: “one data fabric”, “one technology fabric” e “one sales fabric”. Un approccio che mira a standardizzare e centralizzare i servizi e gli strumenti tecnologici, dall’ERP al CRM, fino agli strumenti di sviluppo.

Aumentare la velocità e sfruttare le economie di scala permetterà ai team di vendita di avere una visione olistica del cliente e ai team di sviluppo di innovare più rapidamente.

Le quattro leve strategiche per la crescita accelerata

La trasformazione strategica e l’efficienza operativa sbloccata dal nuovo “fabric” aziendale renderanno possibili, come abbiamo visto, nuove e più ambiziose ambizioni di crescita a medio termine. Escludendo Siemens Healthineers, Siemens vede davanti un mercato potenziale stimato a 650 miliardi di euro entro il 2030 (+6% annuo), con il segmento digitale che cresce a un ritmo quasi doppio (+11% annuo). A questo si aggiungono 50 miliardi di euro da mercati in espansione con tassi di crescita tra il 14% e il 18% annuo.

Per rendere concreto questo potenziale Siemens punta a crescere su quattro fronti.

Il primo è il business digitale di Siemens, che ha già registrato una crescita del 12% annuo raggiungendo 9,4 miliardi di euro nel 2025, e che punta ora a un nuovo obiettivo del 15% annuo, con l’ambizione di raddoppiare il fatturato entro il 2030. Un pilastro di questa crescita è il modello SaaS, il cui Annual Recurring Revenue (ARR) è cresciuto del 13% a 5,3 miliardi di euro. La piattaforma Siemens Xcelerator è lo strumento chiave per scalare queste offerte, raggiungere le PMI e creare soluzioni verticali come Industrial Operations X, Building X, Signaling X, Gridscale X e Teamcenter X.

Il secondo driver è la crescita regionale. Siemens sta concentrando gli investimenti in tre mercati chiave ad alta crescita: Stati Uniti, Cina e India, ma anche l’Europa rimane centrale, con investimenti per ammodernare la fabbrica di treni di Monaco e per il nuovo “Technology Campus” di Erlangen.

Terzo punto: il nuovo modello operativo permette a Siemens di adottare un approccio verticale mirato, identificando problemi ricorrenti dei clienti in settori ad alta crescita e sviluppando soluzioni scalabili. Questo segna un passaggio strategico da un’offerta basata sul prodotto a una basata sulla soluzione. I cinque settori prioritari sono: Data Centers & AI (CAGR 11%), Semiconduttori (10%), Life Science (9%), Aerospace & Defense (9%) e Trasporto Ferroviario (5%).

Quarto e ultimo driver di crescita è l’intelligenza artificiale che, secondo Busch, “rappresenta la prossima rivoluzione industriale, e Siemens è posizionata per guidarla nel mondo reale”.

Xcelerator, Industrial AI e l’alleanza con Nvidia

Digitalizzazione e intelligenza artificiale sono dunque al centro delle strategie di crescita di Siemens.

Il motore di questa espansione è il software, in particolare il modello SaaS. Come abbiamo visto i ricavi ricorrenti annuali della divisione Digital Industries (PLM) hanno già raggiunto i 5,3 miliardi di euro. La piattaforma di business digitale Siemens Xcelerator sta crescendo e trovando sempre più applicazioni industriali concrete. Audi, ad esempio, sta utilizzando Industrial Operations X per sostituire i controllori fisici con quelli virtuali nei suoi stabilimenti.

Un caso ancora più emblematico è quello di Foxconn, che sta utilizzando Teamcenter X di Siemens, potenziato da Nvidia Omniverse, per costruire un digital twin completo di una nuova fabbrica robotizzata prima ancora di posare la prima pietra.

È proprio sull’intelligenza artificiale industriale che Siemens gioca la sua partita più importante.

L’azienda tedesca sta impiegando l’AI secondo tre direttrici strategiche. Per aumentare la produttività interna, per potenziare i prodotti esistenti e per creare nuove soluzioni basate su AI. In particolare Siemens sta sviluppando un modello fondazionale industriale e agenti AI e investirà “più di 1 miliardo di euro nei prossimi tre anni” non in infrastrutture, ma nello sviluppo di capacità e offerte specifiche di IA industriale. Busch ha citato l’Industrial CoPilot, già in uso presso alcuni clienti, capace di offrire “fino al 30% di produttività in più nelle fabbriche”.

In questo senso si rivela strategica la partnership con Nvidia. Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, intervenuto con un messaggio, ha definito le “AI factories” come la nuova infrastruttura industriale, osservando come Siemens sia posizionata in modo unico per questa trasformazione. Se da un lato fornisce la tecnologia Smart Infrastructure per alimentare questi data center (un mercato stimato in “oltre 100 gigawatt” entro la fine del decennio), dall’altro utilizza le tecnologie Nvidia per accelerare i suoi software di simulazione e progettazione.

L'articolo Siemens cambia pelle per crescere ancora: spin-off per Healthineers e spinta su IA e software industriale proviene da Innovation Post.

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