Sostegno economico per le famiglie con figli a carico: l’assegno unico

Dicembre 2, 2025 - 02:30
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Sostegno economico per le famiglie con figli a carico: l’assegno unico

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In Italia, per molte famiglie con figli a carico l’introduzione dell’assegno unico ha rappresentato una svolta: un contributo che semplifica e concentra gli aiuti economici rivolti alla genitorialità. È utile sapere che l’assegno unico, istituito dal decreto legislativo 230/2021 e operativo dal 1° marzo 2022, è un sostegno mensile che spetta per ogni figlio a carico entro determinate condizioni.
Perché questa misura è importante? Perché offre alle famiglie una certezza e una base di supporto stabile, al netto delle precedenti molteplicità di bonus e agevolazioni. L’obiettivo è duplice: semplificare l’accesso al sostegno e rendere più equa la distribuzione delle risorse.

Il quadro generale del sostegno alle famiglie

Il contesto: famiglie, figli e carico economico

Le famiglie con figli a carico affrontano una serie di sfide economiche che non sono solo il costo diretto del bambino (alimentazione, abbigliamento, istruzione), ma anche implicano investimenti in benessere, relazioni sociali, prospettive future. Quando un genitore lavora, o entrambi, oppure quando la famiglia ha redditi modesti, il “carico” dei figli diventa una variabile centrale nel bilancio domestico.

Cos’è l’assegno unico: natura, destinatari, obiettivi

L’assegno unico è un sostegno economico per le famiglie con figli a carico, attribuito per ogni figlio fino al compimento del ventunesimo anno (con condizioni) e senza limiti di età se il figlio a carico è disabile.
È unico perché sostituisce precedenti misure (come il “bonus bebè”, premio alla nascita, assegni per il nucleo familiare) e universale perché – in linea di principio – accessibile a tutte le famiglie con figli a carico, indipendentemente dal reddito, seppure con importi differenziati a seconda della condizione economica.
Obiettivi principali: favorire la genitorialità, sostenere la natalità, ridurre la complessità normativa, dare certezza alle famiglie, promuovere l’equità sociale.

Requisiti essenziali, durata e modalità

La misura spetta se ricorrono requisiti legati a cittadinanza/residenza, condizione economica, età e carico del figlio. Tra i requisiti: il richiedente deve essere cittadino italiano/UE o familiare, residente in Italia da almeno due anni, o titolare di contratto di lavoro di durata almeno sei mesi.
La durata: l’assegno è riconosciuto dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 21° anno di età, se lo studente frequenta un corso, oppure lavora con reddito annuo sotto 8.000 euro, oppure è registrato come disoccupato in cerca di lavoro, oppure svolge servizio civile.
Modalità: la domanda deve essere presentata all’INPS; in molti casi è sufficiente un ISEE (indicatore della situazione economica equivalente), e l’importo varia in funzione dell’ISEE, dell’età dei figli, del numero di figli, di eventuali disabilità.

Importi, variazioni e dati utili

Quanto spetta? Gli importi sono variabili: ad esempio, nel 2025 si registrano fasce che partono da circa 201 euro mensili per ISEE fino a 17.227,33 euro e che scendono fino a 57,50 euro per ISEE oltre la soglia di 45.939,56 euro.
Compatibilità: l’assegno unico è compatibile con altre prestazioni a favore dei figli a carico erogate dalle regioni o dai comuni.
Questa misura ha anche un impatto simbolico: afferma che lo Stato riconosce formalmente il valore sociale ed economico della cura dei figli, e non solo come mera politica assistenziale temporanea.

Approfondimento con l’avvocato Marco Ticozzi

L’Avv. Marco Ticozzi è un professionista specializzato in diritto di famiglia e previdenziale che offre consulenza riguardo all’assegno unico e le sue implicazioni nelle situazioni familiari complesse. Attraverso il suo sito, propone articoli di approfondimento riguardanti requisiti, importi, compatibilità con altre prestazioni e casi di separazione o divorzio.

Perché è utile rivolgersi ad un professionista

Anche se la normativa sull’assegno unico appare chiara, nella prassi le famiglie si trovano spesso di fronte a casi personalizzati che richiedono un’interpretazione esperta. Un nucleo con figlio maggiorenne che studia e lavora, famiglie con variazione del nucleo, compatibilità con altre misure o situazioni di conflitto tra genitori sono tutti esempi in cui la consulenza legale evita errori, contenziosi e ritardi.
In presenza di dubbi su requisiti, ripartizione tra genitori o compatibilità con altre prestazioni, è consigliabile rivolgersi a un professionista esperto.

La complessità della genitorialità moderna

La misura dell’assegno unico costituisce un progresso significativo nel sostegno economico alle famiglie con figli a carico: semplifica, estende, riconosce. Tuttavia, non è la panacea di ogni problema familiare e sociale. In molte situazioni emergono ulteriori necessità: servizi all’infanzia, conciliazione vita-lavoro, integrazione sociale e mentale dei figli, supporto nelle famiglie numerose o in difficoltà. L’assegno offre una base, ma non risolve da solo le complessità della genitorialità moderna.
Dal punto di vista culturale, è un segnale che lo Stato riconosce in modo concreto che “avere figli” implica un investimento sociale e non solo un onere privato. Questo può avere un effetto positivo sulla fiducia delle famiglie e sulla percezione della propria posizione nella società.

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