Telemarketing: lo scudo anti-spoofing non protegge da chiamate con numeri esteri

Novembre 29, 2025 - 17:00
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Telemarketing: lo scudo anti-spoofing non protegge da chiamate con numeri esteri

lentepubblica.it

L’entrata in vigore del nuovo sistema di blocco contro le telefonate con identità falsificata, pensato per arginare l’abuso delle numerazioni italiane da parte di call center irregolari, sta producendo un effetto inatteso: un’impennata di chiamate provenienti da numeri internazionali.


Un fenomeno che le associazioni dei consumatori e l’Autorità per le comunicazioni stanno monitorando con particolare attenzione, perché rischia di vanificare parte dei progressi ottenuti nel contrasto al telemarketing aggressivo.

Cosa prevede la seconda fase del blocco AGCOM

Dal 19 novembre è attiva la seconda fase del filtro anti-spoofing stabilito da AGCOM con la delibera 106/25/CONS. La misura, molto attesa, impedisce che telefonate partite dall’estero possano apparire sui nostri schermi come se fossero state effettuate da numerazioni mobili italiane. Sono previste un’unica eccezione: le chiamate di utenti realmente in roaming fuori dal Paese. L’intervento completa quanto avviato il 19 agosto, quando era stato introdotto il blocco delle telefonate internazionali mascherate con numeri di rete fissa italiani.

Numeri impressionanti: milioni di chiamate bloccate in pochi giorni

Con la piena applicazione del nuovo meccanismo, tutte le chiamate provenienti da fuori Italia ma camuffate con un numero mobile italiano vengono automaticamente respinte. I dati raccolti da ADUC mostrano in modo chiaro la portata del fenomeno.

Un operatore ha bloccato oltre 8 milioni di chiamate in 72 ore, con una media giornaliera di 2,7 milioni. Un altro ha superato gli 8,3 milioni in cinque giorni, segnalando che circa metà del traffico mobile proveniente dall’estero era falsificato. In un terzo caso, il 90% delle chiamate internazionali ricevute in un giorno è stato classificato come illecito. Un quarto gestore, nel giro di quattro giorni, ha respinto circa 650.000 chiamate su meno di un milione.

Complessivamente, tra il 19 e il 21 novembre, i principali operatori hanno fermato in media 7,46 milioni di telefonate al giorno, cifra di gran lunga superiore a quella registrata nella prima fase del filtro.

Percentuali allarmanti: fino al 90% delle chiamate risultava irregolare

Le percentuali di telefonate bloccate — oscillanti tra il 50% e il 90% — confermano che una parte consistente del telemarketing illecito sfruttava numerazioni italiane false per rendere più credibili i contatti. La misura adottata da AGCOM ha quindi intercettato un fenomeno molto più vasto di quanto si potesse immaginare.

Lo spostamento verso numeri internazionali veri

La chiusura della rotta principale ha però generato nuove strategie da parte dei call center irregolari. Molte attività si stanno ora spostando su numeri internazionali autentici, che non violano formalmente alcuna regola tecnica e quindi non possono essere bloccati in modo automatico. Secondo U.Di.Con, è solo la prima conseguenza di un sistema in evoluzione, che richiederà ulteriori misure per essere realmente efficace.

La risposta dell’Autorità e i rischi futuri

AGCOM, consapevole della possibile diffusione di nuove forme di elusione, ha già annunciato che, qualora lo spoofing dovesse riemergere tramite numerazioni italiane regolari ma usate abusivamente, sarà più semplice identificare i responsabili. Le sanzioni previste possono raggiungere un milione di euro.

Tuttavia, nonostante il successo iniziale, il telemarketing illegale continua a cambiare pelle rapidamente. Il filtro rappresenta quindi un passo importante, ma non definitivo, nella lotta contro pratiche commerciali scorrette.

Cosa cambia per gli utenti

Per i cittadini italiani, il nuovo sistema può tradursi in una riduzione delle telefonate che imitano numeri nazionali. Questo limita i tentativi di attivazione di servizi indesiderati e rende più facile riconoscere una chiamata sospetta. Tuttavia, l’aumento di numerazioni internazionali in entrata obbliga comunque a mantenere alta la soglia d’attenzione.

La prudenza resta fondamentale

Rispondere a un numero che sembra italiano non garantisce l’affidabilità del mittente; lo stesso vale per i contatti con prefisso straniero, che richiedono ancora maggiore cautela. In presenza di offerte commerciali, richieste di dati personali o proposte contrattuali è sempre opportuno verificare l’identità dell’interlocutore tramite canali ufficiali.

Una battaglia ancora lunga

Il nuovo scudo anti-spoofing sta dando risultati significativi, ma ha anche messo in luce la vastità e la dinamicità del fenomeno. Il telemarketing illecito non si è fermato: ha semplicemente cambiato strategia. Per tutelare i consumatori, serviranno dunque interventi aggiuntivi, normativi e tecnologici, in grado di colmare le zone d’ombra rimaste.

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