Terza giornata di Papa Leone in Turchia con la visita alla Moschea Blu di Istanbul
Terza giornata in Turchia di Papa Leone, “messaggero di pace”, promotore del dialogo interreligioso. Una visita che vuole costruire ponti. Nel sesto mese del suo pontificato, Papa Robert Francis Prevost ha disegnato il suo primo viaggio apostolico appunto nel segno “dell’unità e della pace”, come ha anticipato ai giornalisti giovedì mattina sul volo papale. Un viaggio in due tappe: tre giorni in Turchia, due in Libano. Da giovedì a domenica mattina nel Paese che unisce Oriente e Occidente; poi il finale nel “Paese dei cedri”, una nazione ferita dalla guerra e sfigurata dalla crisi economica.
SERVONO PONTI FRA LE RELIGIONI

E’ lo scopo programmatico del suo “pellegrinaggio”. E lo ha rimarcato in tutti i suoi incontri storici: giovedì col Sultano Erdogan, venerdì con il patriarca ecumenico di Costantinopoli e il rabbino capo della Turchia, sabato con i capi delle chiese e delle comunità cristiane dopo aver visitato (senza scarpe) la “Moschea Blu” di Istanbul, testimonianza della grandezza dell’Impero Ottomanno esistito 623 anni (1299-1922). Ovunque, già dal suo arrivo ad Ankara, ha ripetuto la necessità di “costruire ponti fra le religioni”; ponti nel nome della tutela dei diritti, “a sostegno della famiglia e del contributo femminile alla piena fioritura della vita sociale”.
IL MESSAGGIO DI HEZBOLLAH
Alla vigilia del suo arrivo a Beirut, il pontefice ha ricevuto un messaggio di Hezbollah,l’organizzazione paramilitare islamista sciita, antisionista e filo-iraniana che controlla gran parte del Libano ma sta subendo ogni giorno il “martellamento “ di Israele. Un messaggio diretto. Eccolo:”Le chiediamo di condannare l’ingiustizia e l’aggressione israeliana”. Un appello che arriva in un momento di forte tensione tra regionale, con un cessate il fuoco fragile.
MESSA E RINGRAZIAMENTO FINALE
Papa Leone alle 17 ha celebrato messa alla “Volkswagen Arena Istanbul” (5 mila posti) con l’omelia papale e il ringraziamento finale del vicario apostolico di Istanbul, il vescovo e missionario italiano Massimiliano Palinuro.
La cerimonia di congedo avverrà domenica all’aeroporto di Istanbul intorno alle 15 prima della partenza per Beirut dove si terrà la cerimonia di benvenuto accolto dal presidente del Libano, il generale Joseph Aoun, appartenente ad una famiglia di fede cristiana-maronita; dunque appartenente alle Chiese cattoliche di rito orientale che sono in piena comunione con la Chiesa di Roma.
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