Veicoli commerciali leggeri: un ecosistema che vale 108 mld euro
Milano, 30 nov. (askanews) – L’impatto macroeconomico generato dall’ecosistema dei veicoli commerciali leggeri (Lcv) composto da piccole imprese, artigiani e professionisti nel 2024 è stato di 108 miliardi di euro che si traduce nel 4,9% del Pil italiano e in 1,53 milioni di occupati. Emerge da uno studio realizzato da Sda Bocconi per Ford Italia, presentato in occasione dei 60 anni del Transit, il veicolo commerciale di punta di Ford. Dallo studio emerge che se le imprese europee “alimentate dai furgoni” formassero uno Stato Ue, sarebbe la 6ª economia per Pil, subito dopo Germania, Francia, Italia, Spagna e Paesi Bassi, con circa 860 miliardi di valore aggiunto lordo.
“Questi dati confermano la centralità di un settore che è la vera spina dorsale dell’economia”, afferma Marco Buraglio, Ad di Ford Italia. “Non si tratta di un comparto di nicchia, ma di una delle colonne portanti del nostro sistema produttivo”, spiega Carlo Alberto Carnevale Maffè, professore di Strategia alla Sda Bocconi e curatore della ricerca.
Lo studio indica tre cambiamenti strutturali che hanno impattato il settore. Il primo cambiamento è la transizione ecologica. Con la proliferazione delle Zone a Traffico Limitato, il motore elettrico diventa la chiave per accedere al cuore delle città. La ricerca certifica un risparmio sul costo totale di possesso fino a 12mila euro in tre anni, grazie a un abbattimento dei costi di energia (-70%) e manutenzione (-40%).
La seconda rivoluzione è quella digitale: grazie alla telematica predittiva, il veicolo dialoga con la rete di assistenza per anticipare i guasti, consentendo una riduzione dei fermi macchina fino al 60%.
Infine, emerge una trasformazione più legata agli stili di vita. Il furgone si spoglia della sua funzione puramente strumentale per diventare campervan, una piattaforma di evasione e di turismo nomade.
Alla base di questa versatilità c’è un’architettura aperta a tre strati: meccanico, con telai modulari fino a 5 tonnellate; logico, con software che permettono agli allestitori di programmare funzioni complesse dal touchscreen; e organizzativo, con una rete europea di oltre 200 specialisti pronti a trasformare un Transit in un’ambulanza, un’officina mobile o un furgone refrigerato.
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