Martedì della settimana della I Domenica dopo Pentecoste
ALL’INGRESSO
Tu sei giusto, Signore,
e retto nei tuoi giudizi;
usa misericordia con il tuo servo.
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
Ascolta, o Dio di misericordia, la voce della tua Chiesa: donale di superare le ricorrenti avversità della storia e di vivere in pace, libera e fiduciosa al tuo servizio. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
LETTURA Es 2, 1-10
Lettura del libro dell’Esodo
In quei giorni. Un uomo della famiglia di Levi andò a prendere in moglie una discendente di Levi. La donna concepì e partorì un figlio; vide che era bello e lo tenne nascosto per tre mesi. Ma non potendo tenerlo nascosto più oltre, prese per lui un cestello di papiro, lo spalmò di bitume e di pece, vi adagiò il bambino e lo depose fra i giunchi sulla riva del Nilo. La sorella del bambino si pose a osservare da lontano che cosa gli sarebbe accaduto. Ora la figlia del faraone scese al Nilo per fare il bagno, mentre le sue ancelle passeggiavano lungo la sponda del Nilo. Ella vide il cestello fra i giunchi e mandò la sua schiava a prenderlo. L’aprì e vide il bambino: ecco, il piccolo piangeva. Ne ebbe compassione e disse: «È un bambino degli Ebrei». La sorella del bambino disse allora alla figlia del faraone: «Devo andare a chiamarti una nutrice tra le donne ebree, perché allatti per te il bambino?». «Va’», rispose la figlia del faraone. La fanciulla andò a chiamare la madre del bambino. La figlia del faraone le disse: «Porta con te questo bambino e allattalo per me; io ti darò un salario». La donna prese il bambino e lo allattò. Quando il bambino fu cresciuto, lo condusse alla figlia del faraone. Egli fu per lei come un figlio e lo chiamò Mosè, dicendo: «Io l’ho tratto dalle acque!».
SALMO Sal 104 (105)
Il Signore è fedele alla sua alleanza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco. R
Ma Dio rese molto fecondo il suo popolo,
lo rese più forte dei suoi oppressori.
Cambiò il loro cuore perché odiassero il suo popolo
e agissero con inganno contro i suoi servi. R
Mandò Mosè, suo servo,
e Aronne, che si era scelto:
misero in atto contro di loro i suoi segni
e i suoi prodigi nella terra di Cam. R
VANGELO Lc 4, 25-30
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «In verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
DOPO IL VANGELO
I miei giorni sono come ombra che declina,
come l’erba tagliata inaridisco.
Ma tu, Signore, rimani in eterno,
il tuo ricordo per ogni generazione.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Stendi la tua mano pia e paterna, o Dio di bontà, sul popolo che ti invoca; donaci di vincere il terrore della prepotenza umana, confortaci con la speranza della vita immortale e guida i nostri passi sulla via della tua legge verso la gioia eterna.
Per Cristo nostro Signore. Amen
SUI DONI
Accogli benigno, o Dio, la nostra invocazione ed esalta le nostre povere offerte con la gloria della tua divina presenza, perché sia da te avvalorata l’umile semplicità del nostro servizio.
Per Cristo nostro Signore. Amen
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
È giusto esaltare la tua gloria con quest’offerta sacrificale che in tutta la terra si eleva dalla sparsa moltitudine delle genti e per la forza del tuo Spirito diventa in ogni celebrazione l’unico santo Corpo del Signore. E anche noi, che in tutto il mondo siamo invitati alla comunione di questo pane e di questo calice, abbiamo la certezza di inserirci in Cristo come membra vive e di formare un’unica Chiesa. Per questo mistero di grazia, uniti a tutte le creature che ti riconoscono Padre, con voce unanime innalziamo l’inno di lode: Santo…
ALLO SPEZZARE DEL PANE
Il pane di vita è spezzato,
il calice è benedetto.
Il tuo Corpo ci nutra, o Dio nostro,
il tuo Sangue ci dia vita e ci salvi.
ALLA COMUNIONE
Finché avrò vita canterò al Signore,
finché esisto, voglio inneggiare a Dio.
A lui sia gradito il mio canto,
in lui sarà la mia gioia.
DOPO LA COMUNIONE
Nutra, o Dio, la nostra vita interiore questo pane divino, di cui ci siamo saziati, e siano efficace rimedio a tutti i nostri mali il Corpo e il Sangue di Cristo, tuo Figlio.
Per lui che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen
Qual è la tua reazione?






