“And Just Like That…”, il finale che celebra l’indipendenza di Carrie e l’eredità di Sex and the City

“And Just Like That…” si Conclude: il Creatore Spiega la Scelta e il Richiamo a Sex and the City

Una decisione di cuore e di penna

Michael Patrick King, creatore e showrunner di And Just Like That…, ha confermato che la serie terminerà con la terza stagione. Non si è trattato di un calo di ascolti, ma di una scelta narrativa: chiudere la storia nel momento in cui i personaggi hanno raggiunto il loro percorso naturale. King e Sarah Jessica Parker hanno deciso di non rivelare subito che si trattava dell’ultima stagione, per permettere agli spettatori di vivere le emozioni della trama senza il peso di sapere che si stava avvicinando il finale.

Un finale che guarda al passato

L’episodio conclusivo si chiude con Carrie Bradshaw che balla da sola nel suo appartamento sulle note di Barry White. Poco dopo, in sottofondo, si sente la storica sigla di Sex and the City. È un omaggio diretto alla serie originale, ma con un significato nuovo: se nel 2004 Carrie interrompeva la sua riflessione sull’importanza di amare se stessi per rispondere a una chiamata d’amore, ora il telefono non squilla. Il messaggio è chiaro: la vera forza è nell’essere completi e felici anche da soli.

Un messaggio di autonomia

Questo finale non è un addio alla speranza dell’amore, ma un’affermazione di indipendenza emotiva. Carrie non è sola, è “on her own”: circondata da amicizie solide e consapevole di sé. Una chiusura coerente con la sua evoluzione e con il desiderio degli autori di offrire un epilogo maturo e in linea con i tempi.

Reazioni contrastanti

La conclusione ha diviso il pubblico e la critica. Molti hanno apprezzato la coerenza e il coraggio di non ricorrere a un lieto fine romantico, altri hanno percepito alcune scelte come fredde o distanti dall’anima originale della serie. In ogni caso, And Just Like That… ha voluto lasciare il segno con un messaggio potente: l’amore per se stessi è la storia d’amore più duratura.