“L’Italia è di Moda” conquista l’Expo 2025 di Osaka: eleganza e identità in passerella

 L’eccellenza del Made in Italy si prepara a conquistare ancora una volta la scena internazionale: la mostra itinerante “L’Italia è di Moda” approda ufficialmente all’Expo 2025 di Osaka, portando con sé una narrazione raffinata dell’identità, della creatività e del gusto italiano che ha reso il nostro Paese un’icona globale di stile.

Curata da un team di esperti del settore moda e promossa dal Ministero degli Affari Esteri insieme a ICE e Camera Nazionale della Moda Italiana, la mostra si propone come un viaggio immersivo tra le epoche, le tendenze e i protagonisti che hanno segnato la storia dello stile italiano nel mondo. Da Valentino a Armani, da Prada a Ferragamo, ogni nome racconta non solo la moda, ma anche la cultura, l’artigianato e il genio che definiscono l’Italia.

All’interno del padiglione italiano all’Expo, la mostra diventa uno spazio dinamico, dove tecnologia, tradizione e sostenibilità dialogano. Manichini interattivi, installazioni digitali e documentari inediti guidano i visitatori attraverso le trasformazioni del gusto italiano, mettendo in luce anche le nuove frontiere della moda circolare e responsabile.

“L’Italia è di Moda non è soltanto una celebrazione dell’estetica, ma un manifesto culturale. È il racconto di un Paese che ha fatto dell’eleganza una forma di pensiero e dell’innovazione una vocazione costante”, ha dichiarato il Commissario Generale per l’Italia all’Expo, Mario Vattani. “Portare questa mostra a Osaka significa rafforzare il dialogo con l’Asia e valorizzare l’immenso patrimonio creativo italiano davanti a un pubblico globale.”

L’inaugurazione, attesa per il mese di giugno 2025, sarà accompagnata da una serie di eventi collaterali: sfilate, workshop, incontri con stilisti e giovani designer italiani, con l’obiettivo di promuovere non solo i grandi nomi, ma anche le nuove leve del fashion contemporaneo.

“L’Italia è di Moda” a Osaka rappresenta quindi molto più di un’esposizione: è un ponte culturale, un gesto di diplomazia estetica e un’occasione per riaffermare l’identità italiana nel futuro dell’economia creativa globale.