Il Governo “celebra” la Giornata della biodiversità… distruggendola

Maggio 22, 2025 - 12:30
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Il Governo “celebra” la Giornata della biodiversità… distruggendola

In un clamoroso paradosso istituzionale, proprio mentre il mondo celebra la Giornata mondiale della biodiversità, il Governo italiano si appresta a varare un disegno di legge che potrebbe segnare uno dei colpi più duri alla tutela della fauna selvatica degli ultimi trent’anni. A denunciarlo è il Wwf Italia, che insieme a numerose associazioni ambientaliste e animaliste lancia un allarme accorato: «Il Governo Meloni festeggia la biodiversità trasformando la natura in un luna park per cacciatori».

Il testo in discussione, ispirato dal Ministro dell’agricoltura, mira a modificare radicalmente la legge 157/1992, pilastro normativo della protezione faunistica italiana. E lo fa – accusa il Wwf – in favore di una sparuta minoranza armata di fucili, ignorando il valore della biodiversità, della scienza e perfino delle norme europee.

Tra i punti più critici del provvedimento c’è l’estensione del periodo di caccia fino a febbraio e oltre, in palese contrasto con la legge vigente che prevede la chiusura al 31 gennaio. Un prolungamento che, secondo gli esperti, metterebbe a rischio numerose specie in piena migrazione o riproduzione. Il divieto di caccia nel mese di febbraio esiste proprio per proteggere la fauna selvatica durante il periodo pre-accoppiamento o di nidificazione, ricorda il Wwf.

Tra le specie più minacciate tordi, beccacce, anatidi e perfino il colombaccio, già oggetto di attenzione scientifica per la necessità di una maggiore tutela. Alcune – come la beccaccia – sono così vulnerabili da essere già state oggetto di una chiusura anticipata imposta dal Consiglio di Stato nel 2022.

Ma non è tutto: il disegno di legge spalanca le porte alla caccia anche in zone fino a oggi vietate, come spiagge, foreste, zone umide e aree demaniali, luoghi frequentati da famiglie, escursionisti, agricoltori e appassionati di natura. Un rischio non solo per la fauna sempre più indifesa, ma anche per chi vuole semplicemente passeggiare nella natura.

Il testo introduce anche un tetto massimo alle aree naturali protette, fissato al 30% del territorio regionale. Una soglia non solo arbitraria, ma anche illegittima secondo la giurisprudenza, che la considera una soglia minima, non un limite massimo.

A peggiorare il quadro, la possibilità di installare nuovi appostamenti fissi, con gravi conseguenze ambientali dovute all’accumulo di piombo nei suoli, e la legalizzazione della caccia dopo il tramonto, quando è difficile distinguere un animale dall’altro e aumenta esponenzialmente il rischio di colpire altre persone. 

Tra le tecniche che il governo intende liberalizzare vi è la braccata anche su neve, una pratica che, in condizioni ambientali rigide, impedisce agli animali di fuggire o nascondersi. Volpi, cinghiali, cervi e caprioli, già debilitati, verrebbero così esposti a una sofferenza inutile ed evitabile.

Ancora più controversa è la norma che consente di catturare animali per trasformarli in “richiami vivi”: uccelli tenuti in gabbie anguste, destinati a richiamare i propri simili con canti ingannatori. Una crudeltà che – sottolinea il Wwf – nulla ha a che vedere con la gestione sostenibile della fauna.

Come se non bastasse, chi protesterà contro queste misure rischierà sanzioni fino a 900 euro, mentre chi uccide specie protette continuerà a cavarsela con pene irrisorie e spesso inapplicabili.

Il Governo giustifica queste misure definendole utili per lo sviluppo del turismo venatorio, ma il Wwf ricorda che l’Italia ha bisogno di ben altro: investire nel turismo lento, sostenibile, ambientale. Un settore in forte crescita, capace di creare valore economico senza compromettere la salute del Pianeta.

L’associazione chiude con un appello diretto alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, affinché non leghi il nome del suo governo a una legge contro la natura, contro la scienza, contro l’Europa e contro le future generazioni: «Non è possibile che per assecondare le folli richieste di una minoranza si violino i principi fondamentali della nostra Costituzione e si metta ancora una volta il nostro Paese a rischio di una nuova procedura di infrazione europea per evidenti contrasti con le normative europee che l’Italia ha contribuito a scrivere».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia