Il mondo dello sport saluta Nino Benvenuti al Salone d’Onore del CONI, Malagò: “Sempre epico nelle sue gesta”

Un campione. Un’icona. Una leggenda. Il Salone d’Onore del CONI, al Foro Italico di Roma, ospita fino a domani la camera ardente di Giovanni ‘Nino’ Benvenuti, scomparso all’età di 87 anni.
Tante le autorità, i dirigenti e i campioni del passato che hanno voluto rendere omaggio alla salma dell’oro olimpico dei pesi welter di Roma ’60, uno dei migliori pugili della storia nonché uomo che ha fatto grande l’Italia.
“C’è tanta tristezza – il commento del Presidente del CONI Giovanni Malagò –. Parlando con la famiglia ci siamo ricordati la meravigliosa festa del 2017 per celebrare la sua carriera. Il successo a Roma 1960 ha accompagnato intere generazioni, i suoi titoli sportivi parlano da soli, è stato campione mondiale in due categorie diverse. Nel bene e nel male è sempre stato epico nelle sue gesta. Bello fino alla fine, bello sempre, è stato l’ultimo dei grandissimi di una certa epoca”.
Presenti alla camera ardente (foto Ferdinando Mezzelani GMT), oltre ai familiari di Benvenuti, anche il Segretario Generale del CONI Carlo Mornati, il membro onorario del CIO Franco Carraro, il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il Sottosegretario al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Claudio Barbaro, la senatrice Giusy Versace, l'ex Presidente della Camera Gianfranco Fini e numerosi rappresentanti della Federazione Pugilistica Italiana a partire dal Presidente Flavio D'Ambrosi e dal Segretario Generale Walter De Giusti, dall'ex Segretario Generale Alberto Tappa. Hanno portato il loro saluto numerosi Presidenti Federali e il Presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma. E poi tanti dei campioni della nobile arte come Giovanni De Carolis, oggi direttore tecnico delle Nazionali di pugilato, Emiliano Marsili ed Emanuele Blandamura.
I successi sportivi si intrecciano con i ricordi familiari di chi ha vissuto l'esilio nei racconti degli amici Abdon Pamich, olimpionico della marcia a Tokyo 1964, e Federico Euro Roman, oro olimpico degli sport equestri a Mosca 1980, accompagnati dall'altro amico istriano e Maestro di viola Francesco Squarcia.
"Onorava la boxe, che era la nobile arte, nel modo migliore - sottolinea Pamich -. Tutti lo rimpiangiamo perché con lui abbiamo vissuto un'epoca che ci ha entusiasmato rendendoci felici. Anche io sono di origine istriana, come lui, e non mi sono mai posto l'obiettivo di battere gli altri perché contro di loro non potevo far niente. Cercavo di migliorare me stesso e poi qualcosa dallo sport ho ottenuto. Sono stato portabandiera all'Olimpiade di Monaco, quindi è stata una ulteriore grande soddisfazione".
"La prima volta che ho sentito parlare di Giochi Olimpici è quando lui ha vinto, io avevo otto anni e mia mamma andava a vederlo combattere in allenamento a Trieste quando lui ancora non era famoso - ricorda invece Roman -. Mai avrei immaginato che lo avrei rivisto da quasi collega nell'ambito dello sport. Siamo tutti di quelle parti. Nino era esule, i miei genitori erano esuli dell'Istria, lui era di Isola d'Istria ed era venuto a Trieste dopo la guerra. 'Noi di là', si dice dalle nostre parti, abbiamo voglia di essere meglio del giorno prima, non pensare agli altri ma migliorare noi stessi".
I funerali di Nino Benvenuti si svolgeranno giovedì 22 maggio a Roma, in Piazza del Popolo, nella Chiesa degli Artisti. Ad officiare la cerimonia funebre, prevista per le ore 11.30, sarà Monsignor Antonio Staglianò.
Il Presidente del CONI Giovanni Malagò ha invitato le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva a far osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive che si svolgeranno in Italia nel fine settimana. (agc)
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