Germania. Merz eletto cancelliere, ma solo al secondo turno

di Riccardo Renzi –
Friedrich Merz, leader dell’Unione cristiano democratica (Cdu), è stato eletto cancelliere della Germania con 325 voti. La nomina è tuttavia arrivata dopo il terremoto che si era consumato in mattinata, che ha scosso profondamente il panorama politico tedesco creando un clima di incertezze che non si vedeva da decenni. Merz è stato infatti eletto in seconda votazione, mentre alla prima non aveva raggiunto il quorum, un episodio descritto dai media come un vero e proprio “shock” per la Germania che ha messo in luce le fragilità interne alla coalizione di governo, ma anche la crescente polarizzazione e la difficile gestione delle alleanze politiche. Per la prima volta nella storia della Repubblica Federale un candidato cancelliere è stato bocciato durante la votazione parlamentare, suscitando una serie di interrogativi sul futuro del governo e sull’orientamento politico del paese. La situazione è stata senza precedenti nella storia tedesca, dal momento che mai un candidato cancelliere era stato bocciato dalla sua stessa coalizione. Al termine del primo scrutinio Merz aveva ottenuto 310 voti, mentre la maggioranza assoluta si fermava a 316. Questo voto mancato ha scosso la CDU, ma anche la SPD, che pur sostenendo ufficialmente la sua candidatura, non è riuscita a garantire il supporto totale della propria base parlamentare.
L’eccezionalità di questo avvenimento è stata sottolineata da tutti i media tedeschi, con il quotidiano Die Welt che ha definito il primo esito “una novità assoluta” per la Germania. Mai prima d’ora infatti un cancelliere designato era stato messo in difficoltà al momento del voto di conferma, subito dopo una vittoria elettorale e il completamento delle trattative di coalizione. La mancata elezione di Merz al primo turno purtroppo non solo ha evidenziato le divisioni interne alla coalizione, ma ha anche messo in luce la fragilità del sistema politico tedesco in un momento delicato, tanto sul piano interno quanto su quello internazionale.
La Costituzione tedesca prevede un processo ben definito per l’elezione del cancelliere. Secondo l’articolo 63 della Legge Fondamentale, se un candidato non ottiene la maggioranza assoluta al primo turno, si procede a un secondo scrutinio. Se anche in questo caso non si raggiunge il quorum, il Bundestag può procedere a una terza votazione, in cui è sufficiente ottenere il maggior numero di voti, anche senza una maggioranza assoluta. In tale caso, il presidente federale ha il compito di nominare il cancelliere entro sette giorni.
Nel caso di Merz, il secondo turno ha avuto esito positivo: ha ottenuto 325 voti, superando il numero minimo di 316 necessari per la sua elezione. Questo esito, pur ristabilendo una parvenza di ordine, ha comunque lasciato un segno indelebile sulla sua autorità, già indebolita dall’imprevisto insuccesso al primo turno.
Il risultato del primo turno ha scatenato diverse reazioni all’interno della Cdu, con alcuni esponenti che hanno accusato i “franchi tiratori” tra le fila del partito e della SPD di aver sabotato la candidatura di Merz. Mentre la SPD ha cercato di scaricare ogni responsabilità sulla CDU, è evidente che la decisione di alcuni membri del partito di non sostenere Merz ha avuto un impatto devastante sulla sua candidatura.
Tuttavia ciò che ha davvero sorpreso è stata la reazione dell’AfD (Alternative für Deutschland), il partito di estrema destra, che ha visto nella mancata elezione di Merz un’opportunità per spingere per elezioni anticipate. Alice Weidel, leader dell’AfD, ha immediatamente chiesto la rinuncia di Merz, sostenendo che l’unica via d’uscita per la Germania fosse quella di convocare nuove elezioni generali. Secondo il partito di estrema destra, la leadership di Merz avrebbe solo aggravato la situazione di instabilità politica. Nonostante ciò, Merz ha escluso categoricamente ogni possibile alleanza con l’AfD, riaffermando la sua visione politica centrata sulla stabilità e sull’integrazione europea.
L’inciampo di Merz non è stato solo un problema di numeri, ma ha messo in luce una questione politica ben più profonda: la crescente polarizzazione della politica tedesca. Il panorama politico tedesco, pur essendo tradizionalmente caratterizzato da alleanze di centro-destra e centro-sinistra, sta affrontando una sfida senza precedenti con l’emergere di forze politiche più radicali, come l’AfD, che mettono in discussione il tradizionale equilibrio di potere.
Nonostante Merz sia riuscito a superare la seconda votazione, l’intero processo elettorale ha evidenziato la debolezza della coalizione di governo, che potrebbe trovarsi a dover affrontare difficoltà più gravi nei mesi successivi. Le divergenze all’interno della CDU e con la SPD potrebbero rendere difficoltoso il proseguimento del governo, soprattutto se Merz non riuscirà a ottenere una piena coesione tra i partiti della sua coalizione. Inoltre, la crescente influenza dell’AfD, che si sta facendo sempre più forte nei sondaggi, potrebbe portare a una situazione di stallo che renderebbe difficile formare una maggioranza stabile.
Questa situazione politica interna della Germania non ha solo ripercussioni sul paese, ma anche sull’intera Europa. La Germania, infatti, è una delle economie più potenti dell’Unione Europea e una forza trainante nelle decisioni politiche e diplomatiche a livello continentale. Un periodo di instabilità politica potrebbe compromettere la capacità della Germania di prendere decisioni rapide e decisive su temi cruciali, come la gestione delle relazioni con la Russia, la Cina, la questione energetica e la politica migratoria.
Inoltre, l’incertezza politica in Germania potrebbe alimentare il populismo in altri paesi europei, dando spazio a forze anti-europee e sovraniste. La crescente polarizzazione in Germania potrebbe, dunque, essere un segnale preoccupante per l’unità dell’Unione Europea, che potrebbe trovarsi di fronte a sfide sempre più difficili nel mantenere l’integrità e la coesione tra i suoi membri.
La crisi politica che ha investito Friedrich Merz e la CDU rappresenta un momento cruciale per la politica tedesca. La mancata elezione al primo turno ha messo in luce le fragilità interne alla coalizione e le difficoltà che Merz dovrà affrontare per consolidare il suo potere. Seppur la seconda votazione abbia confermato la sua nomina a cancelliere, l’incertezza e la polarizzazione politica che ne derivano potrebbero indebolire la sua leadership nei prossimi mesi.
Il futuro della Germania e la sua capacità di continuare a essere un pilastro fondamentale per l’Europa dipenderanno dalla capacità della politica tedesca di superare le divisioni interne e di affrontare le sfide geopolitiche con una leadership forte e coesa.
Qual è la tua reazione?






