Che cos'è il Trattato delle Acque dell'Indo

Maggio 7, 2025 - 16:00
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Che cos'è il Trattato delle Acque dell'Indo
L'escalation delle tensioni tra India e Pakistan ha riportato all'attenzione internazionale il Trattato delle acque dell'Indo, un accordo che da 65 anni regola la distribuzione e l'utilizzo dell'acqua del sistema fluviale del fiume Indo nei due Paesi. Ma che cosa stabilisce il Trattato? Perché fu stipulato in origine? E come mai è così cruciale, negli equilibri geopolitici tra queste due potenze nucleari?. Il fiume Indo: linfa vitale per due Paesi. L'Indo ha origine nelle montagne del Tibet occidentale in Cina, attraversa la regione indiana del Ladakh, a nord del Jammu e Kashmir, e scorre poi attraverso il Pakistan, fino a sfociare nel Mar Arabico a sud della città di Karachi. Il Trattato delle acque dell'Indo si rese necessario all'indomani della mezzanotte del 14 agosto 1947, data di nascita comune di India e Pakistan, dopo la ripartizione di quella che era stata la colonia dell'India britannica in due Stati indipendenti.. Quando nel 1948 l'India bloccò temporaneamente il flusso delle acque del fiume verso il Pakistan, il Paese si rivolse alle Nazioni Unite chiedendo di intervenire a sua tutela. L'ONU chiese alla Banca Mondiale di mediare tra i due stati affinché si potesse giungere a un accordo sulla suddivisione delle acque dell'Indo e dei suoi affluenti. Seguirono anni di negoziati, che si conclusero, il 19 settembre 1960, con la firma del trattato.. Fiumi orientali e fiumi occidentali. Fu accordato all'India il controllo degli affluenti dell'Indo orientale (Ravi, Beas e Sutlej); al Pakistan fu garantito il controllo delle acque dei fiumi occidentali, cioè il corso principale dell'Indo, il Jhelum e il Chenab, fondamentali per bagnare le popolose province del Punjab e del Sindh. Da allora, il trattato ha garantito che entrambi i Paesi fossero in grado di soddisfare le proprie necessità idriche, in un capolavoro di diplomazia che ha fatto scuola. Il Trattato dell'Indo è considerato uno degli accordi internazionali più riusciti al mondo per la ripartizione di acque transfrontaliere.. Come spiegato in un articolo su The Conversation - il lavoro della Banca Mondiale consistette nel depoliticizzare l'acqua e promuoverne piuttosto una ripartizione burocratica, spegnendo la contesa politica attorno ad essa. Il Trattato delle acque dell'Indo è sopravvissuto a tre guerre e innumerevoli tensioni tra India e Pakistan: più volte l'India ha minacciato di rescinderlo, ma fino al 2025 non era mai accaduto. Nel garantire la stabilità idrica, il documento è stato un fondamentale strumento di mediazione dei conflitti. Uno strumento di pace.. Che cosa accadrebbe, senza. Il Pakistan è un Paese povero di materie prime che basa gran parte della sua economia sull'agricoltura (coltivazioni di mais, riso e grano soprattutto). Dai flussi delle acque dell'Indo provenienti dal territorio indiano e controllati grazie al trattato dipende la sua capacità di produrre cibo, di garantire acqua potabile a milioni di persone e di produrre energia idroelettrica.. Come spiegato su Altra Economia, il Pakistan è anche uno dei Paesi più colpiti dai cambiamenti climatici, con 33 milioni di abitanti, un pakistano su 7, interessati da eventi climatici estremi (come le alluvioni catastrofiche che nel 2022 sommersero un terzo del suo territorio). Secondo WWF Pakistan, negli ultimi due secoli il delta dell'Indo, un'area caratterizzata da dedali di paludi e foreste di mangrovie, ha ridotto il suo flusso del 92%, e ora del 2050 un altro 2,79% andrà perso per l'intrusione nel delta di acqua marina.. A causa del cambiamenti climatici, l'acqua che ricade sui campi del Pakistan sotto forma di piogge si è ridotta, e le siccità si sono fatte più ricorrenti. Una sospensione definitiva del Trattato dell'Indo si tradurrebbe in minori raccolti, insicurezza alimentare, instabilità economica per il Paese. Con la sospensione del trattato, l'India potrebbe infatti modificare il modo in cui gestisce le infrastrutture che controllano il flusso delle acque esistenti sui fiumi occidentali (quelli controllati dal Pakistan).. Le guerre dell'acqua. Negli ultimi anni l'India ha richiesto modifiche al trattato rivendicando il diritto di costruire impianti idroelettrici sui fiumi occidentali. Mire che il Pakistan ha ostacolato, accusando il Paese confinante di violare i termini dell'accordo. In seguito al recente attentato terroristico avvenuto il 22 aprile 2025 a Pahalgam, nella regione indiana del Kashmir, l'India ha preso la decisione storica di sospendere temporaneamente il trattato, accusando il Pakistan di complicità con il gruppo terroristico del Fronte della Resistenza, responsabile dell'attacco. Il Pakistan, negando ogni responsabilità nell'accaduto, ha definito la decisione dell'India una "forma di terrorismo dell'acqua" e una "violazione del diritto internazionale.. La vicenda mostra come, in un mondo caratterizzato da risorse idriche sempre più esigue, la gestione (condivisa e responsabile o, in altri casi, semplicemente "strategica") dell'acqua sia diventata uno strumento per la stabilità politica oltre che di giustizia sociale. Quello che accade al confine tra India e Pakistan si verifica anche in altre parti del mondo. L'utilizzo dell'acqua come bene strategico di controllo è per esempio centrale in Medio Oriente..

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Redazione Redazione Eventi e News