1° maggio, Pirondini (M5s) insiste: “Introdurre il reato di omicidio sul lavoro”

Maggio 1, 2025 - 02:00
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1° maggio, Pirondini (M5s) insiste: “Introdurre il reato di omicidio sul lavoro”
pirondini

Genova. Alla vigilia del 1° maggio, il Movimento 5 Stelle torna a chiedere l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e della Procura nazionale del lavoro.

 “Ogni anno, in Italia, muoiono sul lavoro oltre mille persone – ricorda il senatore genovese Luca Pirondini del M5s, primo firmatario del disegno di legge presentato al Senato ad aprile del 2024 -. Sono state 1.041 nel 2023 aumentando a 1.090 nel 2024. Ieri, nella Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, un operaio è deceduto in una cava di marmo in provincia di Massa Carrara; nei primi due mesi di quest’anno hanno perso la vita 138 lavoratori rispetto ai 119 di dodici mesi fa e sono cresciute anche le denunce di malattie professionali”.

“Davanti a questi numeri, impietosi, crediamo sia giunto il momento di predisporre un sistema sanzionatorio che punisca quei datori di lavoro che, violando deliberatamente gli obblighi di legge al fine di ridurre i costi e aumentare il profitto, provocano per colpa infortuni mortali e lesioni ai loro dipendenti. Un intervento che, al contempo, va a beneficio di tutte quelle aziende oneste che invece li rispettano. Il ddl prevede, fra le altre cose, un innalzamento delle pene in caso di inottemperanza ai dettami del Testo unico sulla sicurezza: dai tre ai dieci anni a seconda del livello di gravità e dei casi”, continua il senatore.

Secondo Pirondini, “per un governo che ha introdotto decine di nuovi reati, la contrarietà del ministro Nordio alla nostra proposta è davvero singolare. Forse il guardasigilli non lo sa, ma fra il 1983 e il 2018 il lavoro ha ucciso più della criminalità organizzata: sono stati infatti oltre 55mila i cittadini che hanno perso la vita mentre si trovavano in fabbrica o nei campi contro i 6.681 caduti per mano di mafia, camorra, ‘ndrangheta. Quando dicono no a questa proposta, e parimenti all’istituzione di una Procura nazionale del lavoro, un pool di magistrati specializzati nel fronteggiare tali tipologie di reati chiesto a gran voce anche da illustri esperti in materia come Guariniello e Giordano – Meloni & co. dovrebbero ricordarsi di casi come quello della povera Luana D’Orazio o delle centinaia di famiglie delle vittime che spesso non ottengono giustizia a causa della prescrizione. È questo che vogliono?”.

“Da quando è in carica – conclude il parlamentare M5S – sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’esecutivo ha varato misure spot come la patente a crediti se non addirittura esiziali, vedasi la cosiddetta lista di conformità. In pratica, un’immunità per un anno per le imprese già ispezionate con largo preavviso. Una follia”.

“Domani è il 1° maggio, Festa dei Lavoratori. Sappiamo già che tutti parleranno della tragedia delle morti bianche, di padri e madri di famiglia e spesso di figli che non torneranno a casa perché hanno perso la vita… lavorando! Tutti ne parleranno. E il Governo? Continuerà a non fare niente – accusa Stefano Giordano, consigliere regionale pentastellato -. Il M5S ha già proposto una serie di misure concrete come quella del nostro senatore Luca Pirondini, che nel 2024 ha depositato il ddl per il reato di omicidio sul lavoro o per l’istituzione della Procura nazionale sulle morti sul lavoro. Ogni volta che un lavoratore muore, il Governo si indigna, esprime cordoglio, vicinanza ai parenti delle vittime ma poi di fatto non fa nulla per combattere questa strage”.

“In Liguria i numeri sono allarmanti – osserva Giordano –. Dal 2019 al 2025, si sono registrati 211 morti sul lavoro. Solo nel 2024, le denunce per malattie professionali sono state 1.992, con un aumento del 39% rispetto all’anno precedente. La Cgil Genova ha denunciato questa situazione in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, sottolineando la necessità di interventi urgenti per migliorare la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro. La sicurezza sul lavoro è un diritto fondamentale, e ogni incidente mortale rappresenta una tragedia per le famiglie e una grave inefficienza nel sistema di tutela dei lavoratori. Il Governo la smetta di fare orecchie da mercante: anziché allargare le maglie dei controlli, li renda più stringenti nell’interesse di tutti”.

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Redazione Redazione Eventi e News