Bolivia. Annullato il mandato d’arresto per Evo Morales

Maggio 4, 2025 - 14:00
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Bolivia. Annullato il mandato d’arresto per Evo Morales

di Giuseppe Gagliano

Il giudice Lilian Moreno del tribunale di Cochabamba ha annullato il mandato di arresto nei confronti di Evo Morales, ex presidente, figura centrale e divisiva della politica boliviana, accusato non di illeciti amministrativi, ma di reati gravissimi: tratta di minori, sfruttamento sessuale e abuso di potere.
Una decisione che ha scatenato un terremoto istituzionale e una valanga di accuse incrociate. Il governo grida allo scandalo, i vertici della magistratura si dividono, il partito di governo si lacera tra fedelissimi dell’ex leader e seguaci del presidente Arce. Intorno a tutto questo, un’unica certezza: la Bolivia è ostaggio del conflitto interno al MAS, e le istituzioni, a cominciare dalla giustizia, ne escono ogni giorno più delegittimate.
Le accuse contro Morales sono pesantissime: avrebbe intrattenuto una relazione con una minorenne, resa possibile da un sistema di coercizione familiare in cambio di favori politici. Il caso parla la lingua della tratta, dell’abuso sistemico, della violenza coperta dal potere. Eppure, tutto si arena su presunti vizi di procedura. Il diritto processuale diventa la diga che salva i potenti. Come troppo spesso accade in America Latina.
La reazione del ministro del governo, Eduardo del Castillo, è stata feroce: “Una buffoneria”. Ma la vera buffoneria, se vogliamo usare le stesse parole, è che un giudice possa archiviare accuse di tale portata con una semplice formula procedurale. Il Consiglio Superiore della Magistratura ha aperto un’indagine, ma il sospetto è che, più che una battaglia per la giustizia, sia iniziata una guerra per la sopravvivenza politica.
Morales dal canto suo torna a vestire i panni del perseguitato. Parla di vendette politiche, di “giustizia ritrovata”, si rifugia nel Tropico di Cochabamba, sua roccaforte storica, circondato da militanti e protetto da una narrazione martiriologica. Ma al centro resta una domanda essenziale: la giustizia boliviana è in grado di processare chi ha tenuto il potere per quasi un ventennio?
In vista delle elezioni del 17 agosto la Bolivia appare sempre più frammentata. Il MAS, anziché rinnovarsi, implode. E con esso si sfaldano le garanzie minime dello Stato di diritto. La Corte Suprema parla di tutela delle vittime, ma intanto le vittime tacciono, schiacciate tra il fango delle accuse e il peso del potere.

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Redazione Redazione Eventi e News