Cala dei Gabbiani, il gioiello segreto del Golfo di Orosei

Maggio 19, 2025 - 11:00
 0
Cala dei Gabbiani, il gioiello segreto del Golfo di Orosei

La Sardegna non smette mai di stupire. Anche quando si pensa di conoscere le sue spiagge più famose, è sufficiente volgere lo sguardo un poco oltre per accorgersi che, tra i suoi angoli meno battuti, si nascondono autentici tesori e Cala dei Gabbiani è uno di questi. Una meraviglia discreta, una perla ancora appartata, che sembra volersi lasciare scoprire solo da chi ha voglia di rallentare e perdersi davvero.

Ha poco da invidiare alle sorelle più celebrate del Golfo di Baunei, eppure mantiene intatta una preziosa caratteristica che altrove è sempre più rara: la tranquillità. Cala Mariolu è a un soffio di distanza, ma la sua fama travolgente si ferma appena oltre il promontorio: qui regnano la quiete, il respiro del mare, il volo circolare dei gabbiani all’imbrunire.

Eppure, fino a pochi decenni fa, Cala dei Gabbiani non esisteva nemmeno come nome. Questo tratto di costa, insieme a Mariolu, era conosciuto unicamente come Ispulige de nie, “le pulci di neve”, per via dei piccoli sassolini bianchi che ricordano un manto nevoso. Oggi, è considerata a pieno titolo il naturale proseguimento verso sud di Mariolu e ne condivide la meraviglia: lo stesso bianco brillante sotto i piedi, la stessa acqua cristallina punteggiata da giochi di luce, la stessa scenografia verticale che mozza il fiato.

Dove si trova e come arrivare

Cala dei Gabbiani si apre con dolcezza lungo la Costa di Baunei, in uno dei tratti più selvaggi e spettacolari della Sardegna orientale. È incastonata nella località di Punta Ispuligi, a meno di un miglio dalla famosissima Cala Goloritzé. La sua posizione la colloca tra la cosiddetta “spiaggia degli innamorati” e Cala Mariolu, in un segmento di costa che sembra dipinto da un artista affascinato del contrasto tra terra e mare.

Il modo più semplice per raggiungerla è via mare: numerose imbarcazioni partono ogni giorno dai porti turistici di Cala Gonone, Arbatax e Santa Maria Navarrese. Piccole crociere che solcano le acque limpide del Golfo di Orosei, toccando le calette più ammalianti.

Per chi invece cerca il contatto più diretto con la natura, esiste un sentiero che conduce alla spiaggia con un trekking di 3-4 ore. Il percorso, impegnativo e sconsigliato ai non esperti, parte dall’altopiano del Golgo e si inoltra nella fitta foresta di Ispuligidenie. Un viaggio nella macchia mediterranea, tra profumi selvatici e silenzi assoluti, che culmina nell’abbraccio del mare.

Tutto il fascino della Cala

La spettacolare Cala dei Gabbiani
Fonte: iStock
Magnifica Cala dei Gabbiani

Arrivare a Cala dei Gabbiani significa trovarsi di fronte a una bellezza che non necessita di parole per raccontarsi. La cala si distende per una decina di metri in larghezza nei punti più ampi, e si chiude tra le pareti della montagna che si getta a strapiombo nel mare, sia a nord che a sud. Una cornice imponente, che raggiunge i 500 metri d’altezza, avvolge la baia e la protegge, come un anfiteatro naturale intagliato nella roccia.

A nord, la cala è delimitata da Punta Ispuligidenie, un tempo punto di approdo per le navi che caricavano il carbone prodotto nelle zone interne. I “furisteris”, i carbonai toscani che per secoli vennero qui a lavorare, lasciarono il segno nella memoria di questo tratto di costa. Verso sud, invece, Cala dei Gabbiani si fa completamente solitaria. Nessuna altra spiaggia la segue per circa un miglio, solo la parete verticale della falesia che continua a disegnare la costa fino a Capo Monte Santo, visibile in lontananza, dove il Golfo di Arbatax cede il passo a quello di Orosei.

Ma non è soltanto la bellezza della superficie a catturare lo sguardo. Cala dei Gabbiani nasconde un mondo sommerso altrettanto incantevole: le limpide acque, con mille sfumature di azzurro, ospitano una ricca vita sottomarina che attira appassionati di snorkeling e immersioni. Sul fondale si stagliano scogli levigati e brillanti che riflettono la luce del sole, mentre tutt’intorno la natura selvaggia è viva e presente.

Con un po’ di fortuna, può capitare di scorgere il volo maestoso dell’Aquila reale, o l’elegante planata del Falco della Regina. Vi sono poi i Cormorani dal ciuffo che si posano sulle rocce, i Falchi pellegrini che si nascondono tra le cenge, e un’intera orchestra di suoni e fruscii ad accompagnare la giornata.

Un nome, vera bellezza

Il nome “Cala dei Gabbiani” è un battesimo recente, scelto per raccontare una consuetudine naturale: ogni sera, centinaia di gabbiani trovano rifugio proprio qui, tra i ciottoli e le rocce, e attendono il buio. Poi, all’alba, si alzano in volo insieme, e lasciano la spiaggia di nuovo vuota e silenziosa.

La composizione della spiaggia è una delle peculiarità più interessanti: non sabbia, ma piccoli ciottoli bianchi e levigati, nati da antichi movimenti franosi e scolpiti dal moto incessante delle onde. Si tratta infatti di un arenile di “frana”, come lo definiscono gli studiosi, dove la natura ha lavorato con pazienza per secoli.

Infine, una menzione per i colori: il blu del mare nelle sue infinite sfumature, il bianco dei ciottoli che abbaglia al sole, il verde della vegetazione che si arrampica lungo la falesia. Cala dei Gabbiani è davvero un quadro a cielo aperto.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News