Vaccinazione anti rabbia per gli animali domestici: alcuni chiarimenti

Maggio 19, 2025 - 14:30
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Vaccinazione anti rabbia per gli animali domestici: alcuni chiarimenti

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Ecco alcune indicazioni in merito alla vaccinazione anti rabbia per gli animali domestici: a cosa serve e quando è obbligatorio farla?


La rabbia è una malattia virale grave e potenzialmente fatale che colpisce il sistema nervoso centrale di mammiferi, compresi gli esseri umani. È provocata da virus appartenenti al genere Lyssavirus, una famiglia di agenti patogeni che causano encefaliti acute, spesso letali. Tra questi, il virus della rabbia è quello più diffuso a livello globale, con diversi animali selvatici e domestici che fungono da serbatoi naturali in base all’area geografica.

Il virus e i suoi ospiti naturali

Il genere Lyssavirus include numerose specie virali, alcune delle quali circolano soprattutto tra i pipistrelli europei, come il serotino comune e il vespertilio di Natterer, con effetti mortali per questi animali. Questi virus, sebbene simili, presentano una distribuzione geografica limitata e sono strettamente associati a specifici ospiti. È importante ricordare che la trasmissione della rabbia avviene quasi esclusivamente tramite la saliva di un animale infetto, solitamente attraverso un morso. Più raramente può avvenire tramite graffi o contatto con mucose o ferite aperte.

Come si manifesta la malattia negli animali

Dopo l’infezione, il virus si replica inizialmente nel punto di ingresso senza causare reazioni immunitarie immediate. Successivamente risale lungo i nervi fino al cervello, dove si sviluppano i sintomi. Questi includono cambiamenti nel comportamento, come confusione, aggressività insolita o al contrario apatia, difficoltà a deglutire e aumento della salivazione. Contrariamente a quanto spesso si pensa, non tutti gli animali mostrano aggressività: talvolta appaiono semplicemente disorientati o meno diffidenti verso l’uomo. Purtroppo, una volta manifestata la sintomatologia neurologica, la malattia evolve rapidamente fino a portare alla morte.

Diagnosi e sorveglianza

Negli animali sospetti di rabbia, la conferma avviene solo dopo la morte tramite esami sul sistema nervoso centrale, in particolare il cervello. Le tecniche utilizzate includono test immunologici per rilevare l’antigene virale e metodi molecolari per identificare e caratterizzare il virus. Questa identificazione è fondamentale per tracciare la diffusione del virus e adottare misure di controllo adeguate.

Obblighi e vaccinazione anti rabbia per gli animali domestici

In Italia, la vaccinazione contro la rabbia per cani, gatti e altri carnivori domestici è obbligatoria principalmente in caso di spostamenti internazionali, secondo le normative europee. Il vaccino utilizzato è inattivato e induce una protezione che può durare da uno fino a tre anni, con una sola somministrazione. In generale, è consigliato mantenere aggiornate le vaccinazioni per garantire la sicurezza sia degli animali che delle persone.

Per quanto riguarda gli animali selvatici, in altri Paesi sono state effettuate campagne di vaccinazione orale tramite esche contenenti virus attenuato, soprattutto per la volpe rossa, principale serbatoio della malattia in molte zone. In Italia, tuttavia, questo tipo di intervento non è ancora praticato.

Prevenzione nell’Uomo

La profilassi post-esposizione rappresenta un elemento cruciale per evitare lo sviluppo della malattia dopo un morso o un contatto con un animale potenzialmente infetto. È fondamentale pulire subito la ferita con acqua e sapone per almeno 15 minuti, applicare un disinfettante efficace come una soluzione iodata e recarsi immediatamente al pronto soccorso. Qui, il paziente riceverà un ciclo di vaccinazioni e, se il caso lo richiede, immunoglobuline specifiche per neutralizzare il virus. Esiste anche una profilassi preventiva per chi lavora in ambienti a rischio o viaggia in aree dove la rabbia è endemica.

La rabbia resta una patologia temibile ma prevenibile, grazie a efficaci vaccini e misure di controllo rigorose. Per i proprietari di animali domestici, mantenere aggiornate le vaccinazioni è un dovere fondamentale per tutelare la salute pubblica. In un mondo sempre più connesso, garantire la sicurezza attraverso la prevenzione è il modo migliore per evitare il ritorno di questa malattia mortale.

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