Festival Villa Arconati 2025: emozioni nella 37ª edizione
Dal fingerstyle dei 40 Fingers alla poesia di Branduardi, fino alla Taranta e ai giovani: oltre 5.000 presenze per il Festival di Villa Arconati 2025.

Un’altra edizione del Festival di Villa Arconati – la numero 37 – si è appena conclusa, e ora che l’eco della musica si è finalmente posato, è il momento di ripensare a questa manciata di giorni, e all’entusiasmo e all’energia che hanno saputo sprigionare.
Era stato annunciato come “Il festival della ‘musica possibile’. Un festival dove è possibile che convivano generi e mondi diversi, dove è possibile dare spazio a generazioni e suoni apparentemente lontani, dove è possibile vedere un concerto dal vivo in un luogo meraviglioso spendendo per il biglietto una cifra corretta. E dove è possibile ancora il grande miracolo della musica, che sa unire nel nome dell’arte e della sensibilità.”
Promessa mantenuta.
Il festival ha aperto il 4 luglio con l’esibizione del quartetto italiano 40 Fingers, che ha incantato il pubblico con arrangiamenti per quattro chitarre di classici pop, rock e colonne sonore come "Bohemian Rhapsody", Star Wars, Harry Potter e Libertango. Il loro virtuosismo nel fingerpicking e la produzione scenica hanno reso l’inizio dell’edizione un’esperienza coinvolgente e spettacolare.
Il concerto alle 6 del mattino del 6 luglio ha regalato un momento magico. Frida, accompagnata da Mark Glentworth al vibrafono, ha offerto una performance riflessiva e intima in piena armonia con l’alba e la location storica: un’alchimia perfetta fra suono, luce e natura dell’Oasi del Caloggio, che ha ripagato i ben 580 spettatori del concerto, molti dei quali hanno attraversato all’alba il Parco delle Groane per vedere i primi raggi del sole illuminare la talentuosa giovane artista.
Il 13 luglio è stata la volta di Tony Hadley, ex voce degli Spandau Ballet, in tour per i suoi 45 anni di carriera. La sera ha unito il repertorio pop-swing e i grandi classici degli anni ’80. Il pubblico ha premiato l’eleganza, la voce impeccabile e lo charme internazionale del cantante inglese, in un contesto suggestivo come quello dei giardini monumentali della Villa. Un sold out, il suo, che testimonia come il pubblico lo abbia celebrato come artista senza tempo, capace di emozionare anche le generazioni più giovani.
Il 15 luglio Angelo Branduardi ha presentato “Il Cantico”, ispirato alla figura di San Francesco. Il concerto ha intrecciato musica, spiritualità e riflessione su temi contemporanei come ecologia, povertà e accoglienza. Per gli spettatori che hanno riempito la platea – il secondo sold out del festival - lo spettacolo si è rivelato un’esperienza poetica e profonda, perfettamente in linea con l’anima storica e paesaggistica di Villa Arconati.
Il 16 luglio la comicità surreale di Valerio Lundini & i Vazzanikki ha conquistato il pubblico con un mix di ironia, rockabilly e nonsense. La presenza in apertura del cantautore locale Andrea Labanca ha aggiunto un tocco “di casa” all’atmosfera. La serata è stata una ventata di freschezza, capace di coinvolgere più generazioni.
Grande festa il 17 luglio con la Super Taranta diretta da Antonio Castrignanò e Mauro Durante: ritmo salentino, pizzica travolgente e coinvolgimento collettivo. Il concerto è stato celebrato come un’esplosione di energia, dove la tradizione si è trasformata in festa condivisa sotto il cielo estivo.
A chiudere la rassegna venerdì 18 luglio il recupero del concerto degli Eugenio in Via Di Gioia, inizialmente previsto per il 10, ha portato in Villa un pubblico di giovanissimi che ha dimostrato un incredibile calore e affetto per la band e insieme ha scoperto, molti per la prima volta, una location che – ne siamo certi – resterà nel loro cuore a lungo.
Col solo rammarico dell’imprevista cancellazione dello spettacolo “Io sono lago”, che sicuramente avrebbe conquistato il pubblico curioso del Festival, quella che si conclude è un’edizione che è stata caratterizzata da una programmazione eclettica (dai virtuosismi strumentali al pop internazionale, dalla comicità musicale alla tradizione popolare), dalla riconferma sempre comunque stupefacente di una sede suggestiva (i giardini monumentali restaurati, le passeggiate al tramonto e un’ambiente dall’atmosfera da “piccola Versailles”), una formula immersiva (dalle performance all’alba, agli aperitivi in corte nobile, fino alla mostra dedicata ai 40 anni del festival).
Un’edizione premiata dal pubblico: oltre 5.000 presenze in 7 spettacoli. "Sono particolarmente felice per l’entusiasmo che il pubblico ha dimostrato in questa edizione del Festival”, sottolinea Lucia Albrizio, Assessora alla Cultura e Pace del Comune di Bollate, "che si conferma un’esperienza unica nella bellezza della storica dimora di Villa Arconati.
La parola che più può rappresentare questa edizione è ENERGIA. Musiche, canzoni, balli che hanno coinvolto persone di ogni età facendole viaggiare tra suoni e vibrazioni, avvolte in quella energia creativa, che fa star bene, in spazi condivisi così importanti e preziosi. Credo profondamente che la cultura e l’arte abbiano questo effetto benefico sulle persone, e vederlo realizzato conferma la validità delle scelte fatte e l’importanza del Festival.
Un grazie sincero va a tutti gli artisti, ai tecnici, ai volontari, agli sponsor e all’Ufficio Cultura del Comune di Bollate, alla Collaborazione con FAR e naturalmente al nostro meraviglioso pubblico."
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