Giocare a tennis con l’aiuto dell’elettrostimolazione

L’elettrostimolazione muscolare è uno strumento promettente per migliorare forza e reattività negli atleti professionisti. Uno studio sui tennisti agonisti rivela benefici misurabili e duraturi, rafforzando il ruolo della tecnologia nella preparazione sportiva contemporanea
L’uso dell’elettrostimolazione muscolare (Ems) nello sport non è un’invenzione recente: le prime applicazioni risalgono agli anni ’60, ma solo oggi, grazie a dispositivi sofisticati e protocolli di utilizzo più mirati, trova una nuova dignità scientifica e applicativa, in particolare nella preparazione atletica di alto livello.
I benefici fisiologici dell’Ems derivano dalla capacità di attivare direttamente, tramite impulsi elettrici, fibre muscolari profonde a reclutamento volontario limitato.
Una stimolazione che non passa per il sistema nervoso centrale e che, proprio per questo, consente un’attivazione complementare – e talvolta superiore – rispetto all’allenamento convenzionale.
Prove sul campo: il caso dei tennisti agonisti
A conferma dell’efficacia dell’elettrostimolazione applicata alla pratica sportiva, il Journal of Strength and Conditioning Research ha recentemente pubblicato uno studio condotto su dodici tennisti di livello nazionale (uomini e donne), sottoposti a un protocollo di tre settimane con tre sedute settimanali da 16 minuti, eseguite prima dell’allenamento tradizionale.
I risultati, monitorati per otto settimane complessive, sono eloquenti: la forza media del quadricipite è passata da 200 a 800 Newton (+300%), mentre la forza massima isometrica ha registrato un incremento del +77%.
Sul piano delle prestazioni dinamiche, il salto con contromovimento è migliorato del +6,4%, mentre lo sprint shuttle 2×10 metri ha registrato una riduzione dei tempi del -3,3%.
Non meno significativo è stato l’effetto a medio termine: i miglioramenti, anziché svanire, si sono consolidati anche nelle settimane successive alla conclusione del trattamento, suggerendo un impatto duraturo sul tessuto muscolare e sull’efficienza neuromuscolare.
Efficienza neuromuscolare in tempi ridotti
L’elettrostimolazione consente un lavoro muscolare intenso in tempi contenuti, caratteristica fondamentale in discipline ad alta densità tecnica come il tennis, dove lo spazio per la preparazione atletica è spesso ristretto tra tornei e sessioni tattiche.
L’Ems agisce in modo mirato sui distretti muscolari più coinvolti nei gesti sportivi specifici, potenziando forza, reattività e stabilità articolare – tre parametri essenziali non solo per la prestazione ma anche per la prevenzione degli infortuni.
L’elettrostimolazione tuttavia non deve sostituire il lavoro tradizionale – spiega un esperto di Compex Italia – azienda che opera nel settore delle tecnologie mediche e sportive – , ma serve per potenziarlo e renderlo più efficiente, soprattutto nelle fasi iniziali della stagione o in momenti strategici dell’anno agonistico.
Le applicazioni dell’Ems non si limitano al tennis: numerosi studi condotti su calciatori, nuotatori e rugbisti evidenziano effetti positivi su forza esplosiva, recupero post‑allenamento e prevenzione dell’affaticamento muscolare.
In particolare, i benefici sembrano più marcati quando la stimolazione è inserita come integrazione – non come sostituzione – a programmi di allenamento già ben strutturati.
Tuttavia, è bene sottolineare che la ricerca non è univoca. Alcuni trial condotti su ciclisti privi di esperienza con Ems non hanno riscontrato benefici significativi. L’efficacia dell’intervento appare quindi legata alla qualità del protocollo, alla capacità di tollerare alte intensità e, non da ultimo, alla supervisione tecnica esperta.
L’aspetto chiave, come ribadito anche dallo studio sui tennisti, è la soglia d’intensità: per ottenere adattamenti muscolari significativi, ogni contrazione deve raggiungere la massima intensità tollerabile.
Una regola che richiede attenzione e progressività, ma che costituisce la condizione necessaria per stimolare efficacemente le fibre muscolari a contrazione rapida, responsabili della potenza e dell’esplosività del gesto atletico.
Crediti immagine: Depositphotos
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