Cosa ci fa una 27enne alla guida dell’associazione per l’invecchiamento attivo?
Nel cuore di Padova c’è un quartiere rigenerato e oggi abitato da due generazioni differenti: gli studenti universitari e i residenti di età avanzata che spesso vivono da soli. Si chiama Portello e al suo interno il circolo Auser (associazione per l’invecchiamento attivo) Blow Up ha innescato una dinamica di dialogo che sta superando il conflitto innescato fra le generazioni. Che hanno scoperto invece di avere molto da condividere. Al circolo si incontrano, condividono gesti semplici e iniziative più grandi e impegnative. Come quando durante il referendum dell’8 e 9 giugno il circolo Auser ha attivato un servizio gratuito di accompagnamento al voto per le cittadine e i cittadini del quartiere che avevano difficoltà ad andare al seggio elettorale. Virginia Libero ha 27 anni ed è la presidente del circolo Blow Up. Insieme a tanti altri volontari, fra cui molti giovani, si dà da fare ogni giorno per costruire un quartiere veramente differente. «Volevamo creare ponti, non ergere muri:» racconta «abbattere barriere e fare in modo che ci sia una relazione sana fra due anime della città».

Virginia Libero ha iniziato a fare attività civica e politica ben prima del suo impegno con Auser con la partecipazione alla Rete degli Studenti Medi e poi all’Università con l’Unione degli Universitari. «Avere esperienze alle superiori e all’Università facilita poi a proseguire quando si è più grandi», spiega. Per poi aggiungere: «Il circolo Blow Up lo abbiamo fondato durante la pandemia, scrivendo un progetto per rimettere in sesto un luogo abbandonato da tempo insieme al sindacato pensionati e all’Auser. Portello è un quartiere complicato con case popolari e abitato da generazioni differenti. Non ero presidente all’inizio, ma il mio attivismo è diventato presto decisivo. È un modo di fare politica molto pratico, dal basso, con la conoscenza diretta delle persone. Prima erano dei volti e non delle persone. Poi abbiamo iniziato a legare. Con il signor Francesco che ha 97 anni, con la signora Aurora che fa giardinaggio tutti giorni, col signor Renato che viene a giocare a biliardino e a bocce dentro al circolo». Il circolo è diventato un luogo e l’Auser lo sta sistemando e facendo un investimento insieme al Comune per renderlo più utile e funzionale.

«Abbiamo avuto la fortuna e la perseveranza di avere a che fare con pensionati», dice la presidente, «che non hanno avuto paura di lasciare ai giovani la partita, ma ci hanno investito, costruendola insieme un passo alla volta. Il primo anno non riuscivamo a tenere aperto tutti i giorni, dal secondo invece tutto il giorno. È uno spazio che consente di essere protagonista a chiunque lo attraversa. Chi vuole fare una mostra in questo quartiere ha modo di farlo. Ma abbiamo fatto anche un corso di panificazione per chi voleva imparare a fare il pane». Tutte le iniziative sono linfa vitale per il quartiere. Animato da uno zoccolo duro di più di 50 volontari, quasi tutti studenti che si occupano anche della parte di lavoro più pesante: aprono, chiudono, fanno le pulizie. Ci sono vari gruppi: cultura, arte e musica, corsi di panificazione, fumetto, rammendo e ceramica. E poi uno si occupa della comunicazione, anche con il porta a porta per chi non è tecnologico. I pensionati aiutano molto durante gli eventi.
Virginia racconta come il circolo «abbia deciso di fare un’altra scommessa, provando ad andare incontro a residenti e studenti, organizzando una vera e propria sagra in piazza. È l’emblema di quello che siamo in grado di fare. La cucina è stata messa in piedi in quella occasione da ottantenni e ventenni, persone di ogni età e genere intorno ai tavoli. C’era tutto il quartiere in piazza a ballare e crediamo che gestualità di questo tipo siano piene di significato politico e di valori». Il circolo Blow Up di Portello dimostra che i giovani hanno voglia di partecipare e mettersi in gioco, a patto che siano lasciati liberi di fare. Anche a costo di sbagliare qualcosa. Perché hanno notevoli capacità da continuare a trasmettere agli altri giorno dopo giorno.
Ogni mese raccontiamo un’esperienza di volontariato e attivismo civico che sta avendo un forte impatto sulla comunità. Lo facciamo a partire da due focus: i giovani capaci di innovare le organizzazioni e le nuove leadership che ne emergono. In collaborazione con Csvnet
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