Toti lascia la politica: “Sono tornato al giornalismo”. Ilaria Cavo prende il suo posto in Noi Moderati


Genova. L’ex presidente ligure Giovanni Toti chiude con la politica, almeno per ora. “Oggi la fase della mia vita è cambiata e sono tornato al giornalismo“, ha detto annunciando le dimissioni da presidente del consiglio nazionale di Noi Moderati, riunito oggi a Roma. A prendere il suo posto è la deputata Ilaria Cavo, sua fedelissima della prima ora, che oggi siede nel consiglio comunale di Genova spartendo la leadership dell’opposizione col candidato sindaco sconfitto Pietro Piciocchi. Il leader della formazione di centrodestra, che aveva già assorbito le precedenti esperienze centriste lanciate da Toti, rimane l’ex ministro Maurizio Lupi in qualità di presidente.
Cavo ha ringraziato per il voto unanime ricevuto e ha sottolineato l’importanza di “tenere le porte aperte” alle esperienze civiche. “Noi moderati deve dare una dimensione nazionale al civismo – ha detto l’ex assessora regionale – e questo a sua volta dà una nuova dimensione nazionale a Noi Moderati”. Il nome del partito (sebbene più piccolo della scritta Bucci) era presente alle ultime comunali genovesi nel simbolo della lista Orgoglio Genova, che ha ottenuto il 7,84% con Ilaria Cavo capolista e candidata virtualmente vicesindaca. Oggi a Roma c’erano anche i consiglieri comunali Lorenzo Pellerano e Vincenzo Falcone.
Toti a Noi Moderati: “Continuate ad essere un partito corsaro”
“Continuate ad essere un partito corsaro, aprite a chi è fuori di qui, lasciate perdere la burocrazia”, è l’augurio a Noi Moderati rivolto da Giovanni Toti nel suo discorso. “La mia è una scelta squisitamente personale – ha detto -. Per il Consiglio nazionale occorre uno che abbia forza e muscoli e attaccamento alla bandiera, e se sarà Ilaria Cavo a essere eletta ne sarò felice. Abbandono la presidenza, ma non vi abbandono di certo, questa è casa mia. Noi Moderati oggi è una realtà politica. Spero che Noi Moderati vada avanti, il partito è nato qualche estate fa come partito corsaro e nel corso del tempo è stato un piccolo ma potente polo attrattivo”.
“L’unico scopo di un partito moderato – ha detto ancora l’ex governatore della Liguria – è far invertire la rotta. Vedo che a maggioranza si trova a difendere una riforma del lavoro approvata da un leader socialista, a festeggiare se le tasse calano dello 0,1%, ad avere sudditanza culturale verso la sinistra sulla sanità”. “Visto che siamo un partito ma anche una famiglia – ha concluso Toti – vi dico crescete e moltiplicatevi“.
Il patteggiamento e gli impedimenti della legge Severino
Lo scorso dicembre il Tribunale di Genova ha accolto il patteggiamento per Giovanni Toti, arrestato il 7 maggio 2024 insieme all’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini e all’imprenditore Aldo Spinelli. L’ex governatore, accusato di corruzione per l’esercizio della propria funzione e finanziamento illecito ai partiti, deve scontare una pena di due anni e tre mesi, convertita in 1.620 ore di lavori socialmente utili che sta svolgendo alla Lilt con attività di segreteria e supporto alla comunicazione. Con il patteggiamento è scattata anche la legge Severino, che gli impedisce di ricandidarsi per almeno sei anni. Se volesse riprovarci come sindaco o presidente di Regione, dovrebbe chiedere un’apposita riabilitazione dopo aver scontato la condanna.
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