L'appello di Leone XIV: "Pace giusta in Ucraina e a Gaza" – Il Papa richiama i potenti
Papa Leone XIV chiede una pace giusta in Ucraina e Gaza: un appello forte ai leader mondiali per fermare le armi e avviare un vero dialogo. Giustizia, dignità e umanità al centro del suo messaggio.

Città del Vaticano – In una delle sue dichiarazioni più forti dall’inizio del pontificato, Papa Leone XIV ha rivolto oggi un appello accorato alla comunità internazionale, esortando i leader politici e militari a porre fine alle violenze in Ucraina e nella Striscia di Gaza. Durante l’Angelus domenicale, il Pontefice ha parlato con tono solenne ma carico di dolore, chiedendo non solo un cessate il fuoco, ma una vera pace giusta, fondata sul rispetto della dignità umana e dei diritti dei popoli.
“Non chiediamo solo il silenzio delle armi,” ha detto Leone XIV da una finestra del Palazzo Apostolico, “ma la costruzione di una pace che non umili, che non dimentichi, che non escluda.”
Il messaggio è stato chiaro: la pace non può essere frutto di imposizioni, ma di ascolto reciproco, riconciliazione e giustizia.
Il Papa ha fatto riferimento diretto ai bambini uccisi, alle famiglie spezzate e alle città rase al suolo, condannando ogni forma di violenza, da qualunque parte provenga. Ha sottolineato con forza l’urgente necessità di aiuti umanitari, corridoi sicuri e garanzie internazionali per la protezione dei civili.
“In Ucraina e in Terra Santa, la sofferenza è diventata il linguaggio quotidiano di intere popolazioni. Ma la sofferenza non può diventare normalità. I popoli non sono pedine sul tavolo della geopolitica.”
Il Pontefice ha poi richiamato i “potenti della Terra” a un esame di coscienza collettivo, invitandoli a scegliere il dialogo invece della minaccia, la diplomazia invece del riarmo, la compassione invece del calcolo.
L’appello non è passato inosservato. Mentre le parole del Papa venivano riprese in diretta dalle principali emittenti del mondo, da più parti si sono levate reazioni: alcune di consenso, altre di cauta distanza. Tuttavia, anche i più critici hanno riconosciuto la forza morale del messaggio.
In chiusura, Leone XIV ha affidato il suo appello alla preghiera, ma anche all’azione: “Non basta sperare nella pace. Bisogna lavorare per essa, con coraggio, ogni giorno.”
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